È il monumento a Vittorio Emanuele II, costruito da Giuseppe Sacconi a partire dal 1885 e inaugurato nel 1911. Ha preso una seconda titolazione di Altare della Patria nel 1921, quando vi fu posta la tomba del milite ignoto. Fa da sfondo scenografico a via del Corso, ma per costruire quella che i romani chiamano sarcasticamente la “Macchina da scrivere”, vennero distrutte molte strutture precedenti, tra cui la Torre Farnese, parte del convento dell’Aracoeli, e diversi palazzi per far posto alla grande piazza Venezia.
È sede del Museo del Risorgimento, del Sacrario delle Bandiere e ospita importanti mostre

DA SAPERE: Nel febbraio del 1911, per l’inaugurazione del monumento, venne organizzato un banchetto all’interno della pancia del cavallo del monumento equestre di Vittorio Emanuele II, a cui parteciparono il sindaco Torlonia, il proprietario della fonderia Bastianelli e i 21 operai.