Amico Aspertini

Bologna 1474 - Bologna 1552

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Fratello di Lionello Guido e figlio di Giovanni Antonio, entrambi pittori, Amico ebbe come maestri Lorenzo Costa e forse Francesco Francia. Considerato uno dei più interessanti esponenti della scuola rinascimentale bolognese, comincia la sua carriera artistica a Roma, dove nel 1496 si trasferisce con il padre. Qui sviluppa il gusto per l’antico e apprende la lezione del Pinturicchio. Di tale periodo di formazione resta l’insolita testimonianza del ‘Taccuino di Parma’, nei cui disegni (molti dei quali tratti dall’antico) solo recentemente si è scorta la mano del giovane Amico, già nota ai critici in virtù del più tardo Codice Wolfegg. Tornato a Bologna nel 1504, dopo aver decorato il portico del cortile della Fortezza di Civita Castellana (1503), Amico collabora con il Francia e il Costa agli affreschi dell’Oratorio di Santa Cecilia in San Giacomo Maggiore, su commissione di Giovanni II Bentivoglio, realizzando anche la Pala del Tirocinio e l’Adorazione dei Magi. Tra il 1508 e il 1509 lavora invece agli affreschi della Cappella Cenami in San Frediano a Lucca. Nel 1529 viene incaricato di dipingere un arco di trionfo per l’ingresso a Bologna dell’Imperatore Carlo V e del papa Clemente VII.

Biografia di Silvia Pedone



Le opere