Tiziano
Dalle gloriose opere a tema biblico a quelle appassionate dedicate alla mitologia greca, dai grandi temi allegorici ai ritratti di corte e a quelli intimi della vita privata, i capolavori di Tiziano raccontano vividi le mille sfumature del Cinquecento.
Giunto non ancora ventenne verso la fine del 1400 in una Venezia all'apice del suo splendore e della sua ricchezza, il giovane pittore cadorino divenne in breve il protagonista assoluto dell'intero XVI secolo, interpretandone con la sua arte le magnifiche suggestioni e i profondi drammi.
Dagli esordi nella bottega di Gentile Bellini e della collaborazione con Giorgione all'ambitissimo ruolo di pittore ufficiale della Serenissima, ottenuto nel 1516, Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488/1490 - Venezia, 27 agosto 1576) attraversò il '500 cavalcando una carriera folgorante che lo portò a lavorare per le maggiori corti italiane, da Urbino a Mantova, dalla Roma di Paolo III e dei Farnese alla committenza di Filippo II di Spagna, per concludersi con la creazione di opere che precorsero i tempi proiettandosi nel futuro dell'arte - come la Pietà dell’Accademia (1576) - fatte di gesti veloci e portatrici di quel non-finito che ne accomunano l'autore all'altro titano del secolo: Michelangelo Buonarroti.
FOTO
Tiziano, un secolo di capolavori
Tiziano Vecellio (1490 - 1576), Venere Anadiomene, 1520 circa, Olio su tela, 58.4 x 73.6 cm, Edimburgo, National Gallery of Scotland
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