KOSMOS. Il veliero della conoscenza
Dal 21 Dicembre 2023 al 16 Giugno 2024
Trieste
Luogo: Scuderie del Castello di Miramare
Indirizzo: Viale Miramare 345
Curatori: Andreina Contessa, Alice Cavinato, Fabio Tonzar, Daniela Crasso
Enti promotori:
- MiC - Ministero dell Cultura
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 6, Mostra + Museo € 20, gratuito 0-6 anni e secondo normativa
Sito ufficiale: http://miramare.cultura.gov.it
“Attraverso il viaggio si oltrepassa la propria cultura, si trascende lo spazio e si percorre il tempo”
(Andreina Contessa, dal Catalogo della mostra).
È il viaggio, metafora dell’eterno anelito umano di oltrepassare i propri orizzonti di studio e conoscenza, il cardine attorno al quale ruota il percorso espositivo della mostra “KOSMOS. Il veliero della conoscenza” a cura di Andreina Contessa e dell’Ufficio mostre del Museo (Alice Cavinato, Fabio Tonzar e Daniela Crasso) aperta al pubblico dal 21 dicembre 2023 alle Scuderie del Castello di Miramare.
Lo spazio espositivo alle Scuderie del Castello è stato riaperto per l’occasione, dopo una lunga pausa post pandemia, con un allestimento spettacolare e innovativo che si avvale anche di strumenti altamente tecnologici per raccontare al pubblico di oggi modo in cui è nata la conoscenza scientifica e come continua a essere sprone e traguardo per molti studiosi. Il percorso si avvale anche di installazioni digitali, modelli in scala e diorami che faranno vivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave adattata per un’importante spedizione scientifica. Nella “Sala della Vertigine cosmica” il viaggiatore contemporaneo potrà fluttuare tra le galassie, mentre il tema dell’Intelligenza artificiale è il grande protagonista di una delle sezioni espositive che ampliano lo sguardo verso il domani, il viaggio della scienza, del sapere, e delle conoscenze dall’Ottocento al futuro.
Fulcro della mostra e inizio del percorso espositivo, è il viaggio che portò il 30 aprile 1857 la fregata Novara a salpare da Trieste per percorrere 51.856 miglia marine, con 22 tappe principali in cinque continenti. Il progetto espositivo sviluppa molte componenti scenografiche e mette in mostra rilevanti reperti e opere mai esposte prima che provengono soprattutto dal viaggio della fregata e che furono presentate al rientro della spedizione a Trieste nel 1860 nel Palazzo della Borsa. In mostra, oltre 150 tra reperti naturalistici, oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati e utensili scientifici, fotografie e libri antichi, dipinti e acquerelli. Gli obiettivi principali della spedizione ottocentesca erano l’esplorazione e la descrizione cartografica di zone della Terra non ancora conosciute, la conoscenza e lo studio delle popolazioni indigene, la raccolta e la catalogazione reperti di minerali, così come di specie vegetali e animali, oltre all’importante scopo di tessere nuovi rapporti economici, strategici e diplomatici. Mai come nell’Ottocento fu esplorata così tanta parte della Terra in un periodo così breve; si scoprirono, catalogarono e studiarono moltissimi reperti antropologici ed esemplari botanici, zoologici e geologici, studi che produssero una notevole mole di documenti.
“Negli stessi anni in cui Massimiliano costruiva il Castello di Miramare e definiva la collezione botanica del suo grande giardino – spiega Andreina Contessa, direttore del Museo Storico e del Parco del Castello di Miramare –, promuoveva la scienza supportando una rete di conoscenze e contatti tra gli studiosi del tempo”. La mostra è, infatti, un omaggio alla figura di Massimiliano d’Asburgo e al suo amore per il mare, i viaggi e le navi. Principale promotore di missioni internazionali della Marina austriaca, di cui detiene il comando dal 1854, partecipa direttamente alla spedizione in Brasile tra il 1859 e il 1860 e segue a distanza e con attenzione il viaggio a carattere diplomatico, scientifico, commerciale e militare effettuato dalla Novara tra il aprile del 1857 e l’agosto del 1859, con lo scopo di effettuare la circumnavigazione del globo.
Il titolo della mostra, invece, è un omaggio al grande geografo e naturalista tedesco Alexander von Humboldt e alla sua opera, Kosmos, che diede alle stampe pochi anni prima la partenza della spedizione della Novara, e che è uno dei più esaustivi progetti di descrizione fisica del mondo poiché raccoglieva tutte le conoscenze note fino a quei giorni.
“Alexander Von Humboldt - continua Contessa -, nel volume in cui faceva riferimento a tutte le scoperte scientifiche conosciute all’epoca - teorizzava che tutte le cose fossero collegate tra loro, il che anticipa il nostro concetto di ecologia. La mostra vuole inquadrare il percorso che sempre viene fatto per scoprire il mondo. Ogni iniziativa e desiderio di scoperta nasce, infatti, da una necessità innata di conoscenza che ha l’uomo. Per scoprire il mondo bisogna intraprendere un viaggio e, questo percorso, porta ad altre domande e, inevitabilmente, ad altre culture”.
“KOSMOS. Il veliero della conoscenza” documenta come anche oggi, la raccolta dei dati sia un tema che rimane di stretta attualità e contribuisca alla costruzione del sapere. Prende in esame il viaggio contemporaneo e l’attuale, inesaurita sete di scoperta, oggi caratterizzata da strumenti e tecnologie che consentono da un lato una conoscenza universale del mondo ma che, dall’altro, non ci concede alibi di inconsapevolezza.
Grazie a prestiti di importanti musei viennesi e alla collaborazione con molte istituzioni - Università degli studi di Trieste, Civico Museo del Mare di Trieste, Musei civici di Trieste, Fondazione Internazionale Trieste, SISSA, OGS – l’esposizione alle Scuderie del Castello di Miramare reitera la magnifica esperienza del viaggio e della storia delle scoperte raccontando esperienze di viaggiatori e scienziati, di saperi e tradizioni, rivelando in modo spettacolare la conoscenza immagazzinata nelle biblioteche, nelle collezioni e negli archivi e tradotta fino ai giorni nostri da menti brillanti e lungimiranti.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La metafora del viaggio. Il primo impatto con la mostra è scenografico e immersivo: viene resa l’idea del viaggio per esplorare l’incognito, ai confini del globo terrestre, nelle profondità marine, nell’infinita grandezza del cosmo o nel mondo incommensurabilmente piccolo delle particelle subatomiche.
Dalla filosofia naturale alla scienza e storia della Novara. Racconto della transizione da una filosofia intrecciata alle scienze naturali alla moderna concezione della scienza. La figura del viaggiatore-filosofo lascia il posto a quella dello scienziato. Le spedizioni compiute nello spirito dei Lumi (XVIII sec.) e la fondazione delle società scientifiche europee.
Obiettivi della circumnavigazione e la preparazione del viaggio. Il progetto di una spedizione intorno al mondo con scopi scientifici e diplomatici fu avanzato nel 1856 dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, comandante in capo della marina austriaca. La spedizione aveva l’obiettivo di dare un sostanziale contributo alle scienze naturali, attraverso la raccolta di osservazioni, misurazioni, dati e reperti da destinare alle accademie scientifiche imperiali. Storia delle esperienze precedenti e dei saperi immagazzinati nei libri.
Vita a bordo della fregata, episodi di viaggio, diario di bordo. Una sala che sembra fatta apposta per attrarre l’attenzione di grandi e bambini sulla complessa organizzazione di una spedizione scientifica. Espedienti scenografici e strumenti digitali aprono una curiosa finestra sulla vita a bordo della Novara e sulla quotidianità dei marinari imbarcati.
Gli ufficiali. Chi erano gli studiosi imbarcati sulla Novara? In questa sala si impara a conoscere le loro biografie, i loro interessi e gli scopi scientifici che ciascuno di loro riponeva nella spedizione.
La ricerca a bordo. In questa sala è evocata la vita a bordo dei ricercatori, rappresentati da un’evocazione delle loro cabine. È ricordata la cabina dell’etnografo, dello zoologo, del botanico e del pittore Selleny con una selezione di acquerelli originali prestata dall’Albertina di Vienna e oggetti d’epoca provenienti dal viaggio della Novara.
I cammini della conoscenza. In un grande pannello sono illustrate le tappe del viaggio della Novara. Con un espediente contemporaneo, la webcam, si viene catapultati nel presente per vivere la vita di oggi nei porti toccati dalla fregata nell’Ottocento.
Risultati e conoscenza acquisita. In questa sala vengono esposti i reperti naturalistici restaurati e si racconta delle mostre per rendere noti i risultati alla comunità di studiosi e al vasto pubblico. Si espongono anche le armi che furono appese alle pareti dello scalone d’onore del Castello di Miramare in dieci composizioni. Per la prima volta possono qui essere osservate da vicino, dopo il recente restauro. La raccolta di reperti zoologici della spedizione Novara è impressionante: oltre 26.000 esemplari tra animali, ossa, nidi e uova. Si trova qui il cuorioso pinguino saltarocce dell’isola di st. Paul, dal caratteristico capo crestato che fu più volte raffigurato anche dal pittore di bordo Selleny.
La condivisione di dati e reperti e le pubblicazioni. Gli studiosi a bordo della Novara raccolsero 376 reperti di interesse etnografico, rappresentativi, secondo la loro ottica, degli usi e costumi degli abitanti dei luoghi visitati. La raccolta colpisce per la varietà tipologica: oggetti di uso quotidiano, ornamenti, indumenti, armi, strumenti, libri e documenti. Una parte di questi oggetti rimase per qualche anno a Miramare: erano infatti destinati a un museo da costruire nel parco, che Massimiliano aveva progettato, ma che non fu mai realizzato. Nel 1883 questi oggetti furono inviati a Vienna e si trovano oggi nelle collezioni del Weltmuseum Wien. I risultati scientifici della circumnavigazione vennero editi in 18 volumi, dedicati alle conoscenze acquisite nei vari ambiti.
Un mare di dati. Si entra nella parte più tecnologia e spettacolare della mostra. Oggi come allora, la ricerca di punta si avvale di osservazioni sempre più dettagliate e complesse del cosmo che ci circonda, nonché di potenti simulazioni al computer. Dalle straordinarie immagini dello spazio profondo del telescopio spaziale Euclid, alla ricostruzione della materia oscura nell’universo; dai frammenti subatomici prodotti nelle collisioni al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, alle esplorazioni delle zone polari della rompighiaccio Laura Bassi, la nostra sete di conoscenza si spinge oltre le frontiere del noto.
(Andreina Contessa, dal Catalogo della mostra).
È il viaggio, metafora dell’eterno anelito umano di oltrepassare i propri orizzonti di studio e conoscenza, il cardine attorno al quale ruota il percorso espositivo della mostra “KOSMOS. Il veliero della conoscenza” a cura di Andreina Contessa e dell’Ufficio mostre del Museo (Alice Cavinato, Fabio Tonzar e Daniela Crasso) aperta al pubblico dal 21 dicembre 2023 alle Scuderie del Castello di Miramare.
Lo spazio espositivo alle Scuderie del Castello è stato riaperto per l’occasione, dopo una lunga pausa post pandemia, con un allestimento spettacolare e innovativo che si avvale anche di strumenti altamente tecnologici per raccontare al pubblico di oggi modo in cui è nata la conoscenza scientifica e come continua a essere sprone e traguardo per molti studiosi. Il percorso si avvale anche di installazioni digitali, modelli in scala e diorami che faranno vivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave adattata per un’importante spedizione scientifica. Nella “Sala della Vertigine cosmica” il viaggiatore contemporaneo potrà fluttuare tra le galassie, mentre il tema dell’Intelligenza artificiale è il grande protagonista di una delle sezioni espositive che ampliano lo sguardo verso il domani, il viaggio della scienza, del sapere, e delle conoscenze dall’Ottocento al futuro.
Fulcro della mostra e inizio del percorso espositivo, è il viaggio che portò il 30 aprile 1857 la fregata Novara a salpare da Trieste per percorrere 51.856 miglia marine, con 22 tappe principali in cinque continenti. Il progetto espositivo sviluppa molte componenti scenografiche e mette in mostra rilevanti reperti e opere mai esposte prima che provengono soprattutto dal viaggio della fregata e che furono presentate al rientro della spedizione a Trieste nel 1860 nel Palazzo della Borsa. In mostra, oltre 150 tra reperti naturalistici, oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati e utensili scientifici, fotografie e libri antichi, dipinti e acquerelli. Gli obiettivi principali della spedizione ottocentesca erano l’esplorazione e la descrizione cartografica di zone della Terra non ancora conosciute, la conoscenza e lo studio delle popolazioni indigene, la raccolta e la catalogazione reperti di minerali, così come di specie vegetali e animali, oltre all’importante scopo di tessere nuovi rapporti economici, strategici e diplomatici. Mai come nell’Ottocento fu esplorata così tanta parte della Terra in un periodo così breve; si scoprirono, catalogarono e studiarono moltissimi reperti antropologici ed esemplari botanici, zoologici e geologici, studi che produssero una notevole mole di documenti.
“Negli stessi anni in cui Massimiliano costruiva il Castello di Miramare e definiva la collezione botanica del suo grande giardino – spiega Andreina Contessa, direttore del Museo Storico e del Parco del Castello di Miramare –, promuoveva la scienza supportando una rete di conoscenze e contatti tra gli studiosi del tempo”. La mostra è, infatti, un omaggio alla figura di Massimiliano d’Asburgo e al suo amore per il mare, i viaggi e le navi. Principale promotore di missioni internazionali della Marina austriaca, di cui detiene il comando dal 1854, partecipa direttamente alla spedizione in Brasile tra il 1859 e il 1860 e segue a distanza e con attenzione il viaggio a carattere diplomatico, scientifico, commerciale e militare effettuato dalla Novara tra il aprile del 1857 e l’agosto del 1859, con lo scopo di effettuare la circumnavigazione del globo.
Il titolo della mostra, invece, è un omaggio al grande geografo e naturalista tedesco Alexander von Humboldt e alla sua opera, Kosmos, che diede alle stampe pochi anni prima la partenza della spedizione della Novara, e che è uno dei più esaustivi progetti di descrizione fisica del mondo poiché raccoglieva tutte le conoscenze note fino a quei giorni.
“Alexander Von Humboldt - continua Contessa -, nel volume in cui faceva riferimento a tutte le scoperte scientifiche conosciute all’epoca - teorizzava che tutte le cose fossero collegate tra loro, il che anticipa il nostro concetto di ecologia. La mostra vuole inquadrare il percorso che sempre viene fatto per scoprire il mondo. Ogni iniziativa e desiderio di scoperta nasce, infatti, da una necessità innata di conoscenza che ha l’uomo. Per scoprire il mondo bisogna intraprendere un viaggio e, questo percorso, porta ad altre domande e, inevitabilmente, ad altre culture”.
“KOSMOS. Il veliero della conoscenza” documenta come anche oggi, la raccolta dei dati sia un tema che rimane di stretta attualità e contribuisca alla costruzione del sapere. Prende in esame il viaggio contemporaneo e l’attuale, inesaurita sete di scoperta, oggi caratterizzata da strumenti e tecnologie che consentono da un lato una conoscenza universale del mondo ma che, dall’altro, non ci concede alibi di inconsapevolezza.
Grazie a prestiti di importanti musei viennesi e alla collaborazione con molte istituzioni - Università degli studi di Trieste, Civico Museo del Mare di Trieste, Musei civici di Trieste, Fondazione Internazionale Trieste, SISSA, OGS – l’esposizione alle Scuderie del Castello di Miramare reitera la magnifica esperienza del viaggio e della storia delle scoperte raccontando esperienze di viaggiatori e scienziati, di saperi e tradizioni, rivelando in modo spettacolare la conoscenza immagazzinata nelle biblioteche, nelle collezioni e negli archivi e tradotta fino ai giorni nostri da menti brillanti e lungimiranti.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La metafora del viaggio. Il primo impatto con la mostra è scenografico e immersivo: viene resa l’idea del viaggio per esplorare l’incognito, ai confini del globo terrestre, nelle profondità marine, nell’infinita grandezza del cosmo o nel mondo incommensurabilmente piccolo delle particelle subatomiche.
Dalla filosofia naturale alla scienza e storia della Novara. Racconto della transizione da una filosofia intrecciata alle scienze naturali alla moderna concezione della scienza. La figura del viaggiatore-filosofo lascia il posto a quella dello scienziato. Le spedizioni compiute nello spirito dei Lumi (XVIII sec.) e la fondazione delle società scientifiche europee.
Obiettivi della circumnavigazione e la preparazione del viaggio. Il progetto di una spedizione intorno al mondo con scopi scientifici e diplomatici fu avanzato nel 1856 dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, comandante in capo della marina austriaca. La spedizione aveva l’obiettivo di dare un sostanziale contributo alle scienze naturali, attraverso la raccolta di osservazioni, misurazioni, dati e reperti da destinare alle accademie scientifiche imperiali. Storia delle esperienze precedenti e dei saperi immagazzinati nei libri.
Vita a bordo della fregata, episodi di viaggio, diario di bordo. Una sala che sembra fatta apposta per attrarre l’attenzione di grandi e bambini sulla complessa organizzazione di una spedizione scientifica. Espedienti scenografici e strumenti digitali aprono una curiosa finestra sulla vita a bordo della Novara e sulla quotidianità dei marinari imbarcati.
Gli ufficiali. Chi erano gli studiosi imbarcati sulla Novara? In questa sala si impara a conoscere le loro biografie, i loro interessi e gli scopi scientifici che ciascuno di loro riponeva nella spedizione.
La ricerca a bordo. In questa sala è evocata la vita a bordo dei ricercatori, rappresentati da un’evocazione delle loro cabine. È ricordata la cabina dell’etnografo, dello zoologo, del botanico e del pittore Selleny con una selezione di acquerelli originali prestata dall’Albertina di Vienna e oggetti d’epoca provenienti dal viaggio della Novara.
I cammini della conoscenza. In un grande pannello sono illustrate le tappe del viaggio della Novara. Con un espediente contemporaneo, la webcam, si viene catapultati nel presente per vivere la vita di oggi nei porti toccati dalla fregata nell’Ottocento.
Risultati e conoscenza acquisita. In questa sala vengono esposti i reperti naturalistici restaurati e si racconta delle mostre per rendere noti i risultati alla comunità di studiosi e al vasto pubblico. Si espongono anche le armi che furono appese alle pareti dello scalone d’onore del Castello di Miramare in dieci composizioni. Per la prima volta possono qui essere osservate da vicino, dopo il recente restauro. La raccolta di reperti zoologici della spedizione Novara è impressionante: oltre 26.000 esemplari tra animali, ossa, nidi e uova. Si trova qui il cuorioso pinguino saltarocce dell’isola di st. Paul, dal caratteristico capo crestato che fu più volte raffigurato anche dal pittore di bordo Selleny.
La condivisione di dati e reperti e le pubblicazioni. Gli studiosi a bordo della Novara raccolsero 376 reperti di interesse etnografico, rappresentativi, secondo la loro ottica, degli usi e costumi degli abitanti dei luoghi visitati. La raccolta colpisce per la varietà tipologica: oggetti di uso quotidiano, ornamenti, indumenti, armi, strumenti, libri e documenti. Una parte di questi oggetti rimase per qualche anno a Miramare: erano infatti destinati a un museo da costruire nel parco, che Massimiliano aveva progettato, ma che non fu mai realizzato. Nel 1883 questi oggetti furono inviati a Vienna e si trovano oggi nelle collezioni del Weltmuseum Wien. I risultati scientifici della circumnavigazione vennero editi in 18 volumi, dedicati alle conoscenze acquisite nei vari ambiti.
Un mare di dati. Si entra nella parte più tecnologia e spettacolare della mostra. Oggi come allora, la ricerca di punta si avvale di osservazioni sempre più dettagliate e complesse del cosmo che ci circonda, nonché di potenti simulazioni al computer. Dalle straordinarie immagini dello spazio profondo del telescopio spaziale Euclid, alla ricostruzione della materia oscura nell’universo; dai frammenti subatomici prodotti nelle collisioni al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, alle esplorazioni delle zone polari della rompighiaccio Laura Bassi, la nostra sete di conoscenza si spinge oltre le frontiere del noto.
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