Adriana Rigonat. L'intermittenza del ricordo
Dal 28 Giugno 2021 al 14 Luglio 2021
Trieste
Luogo: Sala Comunale d'Arte
Indirizzo: Piazza dell'Unità d'Italia 4
Orari: feriale e festivo: 10_13 / 17_20
Enti promotori:
- Comune di Trieste
Lunedì 28 giugno alle ore 17, nella Sala Comunale d'Arte di Piazza dell'Unità d'Italia 4, si apre la mostra personale di Adriana Rigonat, dal titolo “L'intermittenza del ricordo”.
Sono quattro i principali temi trattati da Rigonat: il ricordo e la memoria, il corpo, le maschere e la fotografia. I diversi soggetti si sviluppano però in un rapporto continuamente segnato da dialogo e contaminazione, come evidenziato nella presentazione di Enea Chersicola, infatti: «a tutto questo soggiace una presenza sempre più insistente nel corso del tempo: la fotografia. In queste opere la fotografia assume carattere di strumento pittorico, minando sempre di più l’identità delle figure adombrate nelle sue stesure pittoriche. In tal senso Samantha Benedetti propone una lettura fondante della fotografia in queste opere, analizzando la loro posizione equivoca tra storia e memoria.»
Protagoniste delle opere sono indiscutibilmente le ombre senza identità che percorrono le tele e si rapportano alle realistiche impressioni fotografiche. Quest’ultime divengono rappresentazione dei ricordi stessi di quelle ombre dipinte; sono l’espressione di una memoria personale e soggettiva che l’artista evidenzia e definisce modificandole graficamente, attuando una riscrittura soggettiva della memoria. Per ciascun individuo infatti il ricordo di una stessa giornata, di una persona o di un’emozione, può essere considerato relativo, poiché viene modificato e inscritto in una visione egoriferita dell’esistenza: un medesimo evento, vissuto da due persone diverse, risiede infatti nella memoria personale con connotazioni differenti. Così nelle opere di Rigonat la fotografia trasfigura negli occhi di chi la osserva, e il medesimo soggetto può assumere infinite rappresentazioni relazionandosi a individui diversi, poiché si declina, nel loro sentire, in modi differenti ed estremamente personali.
E mentre ricordi e passato assumono espressioni, e volti, i protagonisti delle sue opere non svelano le proprie maschere. Questa intermittenza del ricordo permette di rapportarsi alle opere di Rigonat in modo estremamente individuale e soggettivo, nel corso di questa esposizione verrano presentati i più recenti lavori dell’artista triestina in cui la sua tecnica pittorica su carta si commistiona alla prassi del collage fotografico e proprio in questa occasione sarà visionabile il catalogo editato dal Tivarnella Art Consulting con le opere del 2019/2020.
Sono quattro i principali temi trattati da Rigonat: il ricordo e la memoria, il corpo, le maschere e la fotografia. I diversi soggetti si sviluppano però in un rapporto continuamente segnato da dialogo e contaminazione, come evidenziato nella presentazione di Enea Chersicola, infatti: «a tutto questo soggiace una presenza sempre più insistente nel corso del tempo: la fotografia. In queste opere la fotografia assume carattere di strumento pittorico, minando sempre di più l’identità delle figure adombrate nelle sue stesure pittoriche. In tal senso Samantha Benedetti propone una lettura fondante della fotografia in queste opere, analizzando la loro posizione equivoca tra storia e memoria.»
Protagoniste delle opere sono indiscutibilmente le ombre senza identità che percorrono le tele e si rapportano alle realistiche impressioni fotografiche. Quest’ultime divengono rappresentazione dei ricordi stessi di quelle ombre dipinte; sono l’espressione di una memoria personale e soggettiva che l’artista evidenzia e definisce modificandole graficamente, attuando una riscrittura soggettiva della memoria. Per ciascun individuo infatti il ricordo di una stessa giornata, di una persona o di un’emozione, può essere considerato relativo, poiché viene modificato e inscritto in una visione egoriferita dell’esistenza: un medesimo evento, vissuto da due persone diverse, risiede infatti nella memoria personale con connotazioni differenti. Così nelle opere di Rigonat la fotografia trasfigura negli occhi di chi la osserva, e il medesimo soggetto può assumere infinite rappresentazioni relazionandosi a individui diversi, poiché si declina, nel loro sentire, in modi differenti ed estremamente personali.
E mentre ricordi e passato assumono espressioni, e volti, i protagonisti delle sue opere non svelano le proprie maschere. Questa intermittenza del ricordo permette di rapportarsi alle opere di Rigonat in modo estremamente individuale e soggettivo, nel corso di questa esposizione verrano presentati i più recenti lavori dell’artista triestina in cui la sua tecnica pittorica su carta si commistiona alla prassi del collage fotografico e proprio in questa occasione sarà visionabile il catalogo editato dal Tivarnella Art Consulting con le opere del 2019/2020.
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