Alessandro Fara. Electri-City an infinite circle
Dal 22 Giugno 2019 al 20 Luglio 2019
Torino
Luogo: Fusion Art Gallery – Inaudita
Indirizzo: piazza Peyron 9g
Orari: dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento
Curatori: Barbara Fragogna
Telefono per informazioni: +39 3493644287
E-Mail info: info.fusionartgallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.fusionartgallery.net
La Fusion Art Gallery Inaudita presenta Electri-City an infinite circle, mostra personale di Alessandro Fara in occasione della quale l’artista presenterà un ciclo completo del suo progetto video Electri-City e un gruppo di lavori fotografici e installativi, Electri-City è un progetto in continua fase di realizzazione che tenta di indagare il rapporto tra naturale ed artificiale, tra spirituale e razionale, individuando l’elettricità come elemento fondamentale e punto di contatto tra questi concetti. Se agli albori dell’umanità i fenomeni elettrici dati da fulmini e temporali erano visti come qualcosa di affascinante, spaventoso, incontrollabile e in qualche modo divino, con il passare dei secoli e con l’evoluzione della tecnica l’uomo ha potuto sempre più dominare questo elemento naturale trasformandolo a seconda dei propri bisogni in luce, movimento, calore e in generale energia.
La mostra rientra nei circuiti di NEsxT, COLLA, ContemporaryArt Torino e Piemonte.
Dai la scossa all’orrido
di Barbara Fragogna
“Il mio film è composto della materia di cui sono fatti gli incubi. Io ho paura di molte cose, ma soprattutto delle bocche e dei denti degli uomini…”– David Lynch
Un poeta maledetto. Alessandro Fara scatarra la bile, sfida l’urlo, spacca le orecchie e gli occhi, elettrifica il filo che tiene appesi al vuoto, infastidisce, provoca, sbanda, accieca, stordisce, disturba. Sardo, duro, stoico, sensibile, onesto, limpido. I mostri, maschere, bestie di richiami tradizionali atavici turbano gli incubi e cullano i sogni, gargolle anti-male, denuncia furiosa di maledizioni sociali. Maledizioni e bestemmie. Perché non è dei mansueti oramai il futuro, è dei ribelli attivi, dei costruttori di mazze sia intellettuali che artistiche e fisiche. Il discorso è un insulto esistenziale maturo, in una vita che è parodia del danno, solo i dannati danneggiano i cardini. Non è dei silenziosi né dei rassegnati e passivi il futuro. Le scariche elettriche innervano il golem, creatura fatta a pezzi, viva per miracolo. Creatura mitica, distruttore elettrico, demiurgo savio, obbrobrio umano con l’upgrade radioattivo, folle visione disperata.
Nei discorsi di Alessandro c’è il fuoco che brucia il pascolo in previsione (o profezia) di una nuova semina. Raccolto geneticamente mercificato, fallimento della passione, trionfo dell’immolato. I suoi idoli sono iene che ti ridono in faccia, sberleffano cravatte e fronzoli, illuminando un percorso di ostacoli e tagliole. Nel deserto dei crani spellati, vene e circuiti boicottano la pace del pensiero resiliente. Contraddicono la miseria con l’onore, l’onere e il fango. Nel buio lampeggia oltre le case e i paesaggi, nel campo magnetico trapassati della stessa materia siamo un tutt’uno. Ancora più ridicolo pensare alle divisioni, alle caste, le classi sociali i colori e i paesi, i confini labili che dalla pelle passano al palo qualsiasi logica di transizione. Solo una visione miracolosa e cieca non tradirà la sospensione di dio. Solo un suono allarmato potrà scassinare la cassatomba del mondo.
Alessandro Fara nasce in Sardegna nel 1990. Nel 2011 si trasferisce a Torino dove studia Nuove Tecnologie e comincia a produrre le prime opere video e stop-motion. Nel dicembre del 2012 espone per la mostra collettiva ‘Culture al Marg(h)ine’ organizzata dalla neonata associazione culturale ALAS di Macomer. Nel luglio del 2015 comincia una collaborazione con la Fusion Art Gallery / Inaudita e nel novembre dello stesso anno partecipa a Paratissima presentando disegni e illustrazioni. Durante il 2016 espone a diverse mostre collettive tra cui HERE (Cavallerizza Reale) e viene invitato come artista ospite nello studio di Barbara Fragogna e Davies Zambotti per ‘Accatelier’ a Torino. Nel 2017 espone la sua prima mostra personale ‘il mercato della memoria’ presso Camera Bianca Exporoom, a Reggio Emilia, all’interno del circuito OFF di ‘Fotografia Europea’ e nell’agosto dello stesso anno viene selezionato tra gli artisti partecipanti al ‘Festival della Resilienza’ di Macomer. Nel 2018 diventa membro del laboratorio artistico Pietra ed espone presso la Fusion Art Gallery diverse opere video e la sua prima audio installazione. Attualmente vive e lavora tra la Sardegna e Torino continuando la collaborazione con il Laboratorio Artistico Pietra e la Fusion Art Gallery / Inaudita.
Inaugurazione: sabato 22 giugno 2019 ore 19
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