EPOS. CHAO GE. La lirica della luce racconta attraverso circa 100 lavori
Dal 27 Luglio 2017 al 26 Settembre 2017
Roma
Luogo: Complesso del Vittoriano - Ala Brasini
Indirizzo: Via di San Pietro in Carcere
Orari: Lun - Gio 9.30 - 19.30 | Ven - Sab 9.30 - 22.00 | Dom 9.30 - 20.30
Curatori: Claudio Strinati, Nicolina Bianchi
Enti promotori:
- Segni d’Arte
- Patrocinio di Roma Capitale
- Regione Lazio
- Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 06 678 0664
E-Mail info: ufficiogruppi@arthemisia.it
Sito ufficiale: http://www.ilvittoriano.com
Dal 27 luglio il Complesso del Vittoriano - Ala Brasini ospita la mostra EPOS. CHAO GE. La lirica della luce, esaustiva antologica dedicata all’artista cinese Chao Ge.
Promossa da Segni d’Arte e organizzata in collaborazione con Arthemisia e Uniarts sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, l’esposizione ha ottenuto il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese.
Nata da un desiderio del Maestro Chao Ge, Professore all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, condiviso dall’artista Ma Lin, da Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore responsabile di Segni d’Arte, e da Giancarlo Arientoli, antropologo e art director di Segni d’Arte, la mostra è curata da Claudio Strinati, noto storico dell’arte, e dalla stessa Nicolina Bianchi.
La rassegna propone un percorso espositivo che testimonia la rilevanza nel panorama artistico contemporaneo di questo pittore, che racchiude in sé due anime: quella della tradizionale nativa Mongolia Interna, a cui è tuttora legato molto profondamente, e quella della moderna Pechino, la grande città in cui ha studiato, raggiunto i primi successi e dove tuttora continua a dipingere e ad insegnare.
In programma fino al 26 settembre EPOS. CHAO GE. La lirica della luce racconta attraverso circa 100 lavori, suddivisi in due sezioni (dipinti e disegni), realizzati dal 1987 a oggi, la straordinaria storia creativa dell’artista che evidenzia la maestria con la quale domina le tecniche pittoriche (olio, tempera, disegno su tela) attraverso le quali come ricorda Strinati, egli “si spinge molto avanti nella ricerca del colore, anzi più esattamente nella ricerca del bianco quale sintesi di tutti i colori”.
Cultore appassionato del Rinascimento italiano, ritrattista meticoloso e notevole paesaggista, Chao Ge è l’espressione più piena della propria terra d’origine, quella “terra del cielo blu” così definita per la spettacolare luce che tutto vivifica.
Capace di andare a indagare l’invisibile oltre le apparenze, in particolar modo quando si sofferma sugli intensi ritratti umani dove accorpa alla fisicità delle persone quella delle cose, l’artista riversa continuamente sulla tela, con una nitidezza impressionante, le proprie emozioni e lo fa ogni volta che, novello Marco Polo, diventa osservatore e testimone attento dei complessi scenari asiatici.
"Qui sta il cuore del continente più vasto e fiero del nostro pianeta: è l’Asia Centrale, secondo la definizione che ne diede un attento studioso proveniente dall’arcipelago nipponico” - racconta il Maestro cinese. “Questa porzione di continente, la cui matrice consiste in vaste lande selvagge, è divenuta un trasmettitore di vita per le civilizzazioni circostanti sulle quali ha infuso sempre nuovi dinamismi. Qui sono nate e cresciute le più antiche espressioni religiose dell’umanità e, a tutt’oggi, questa regione rappresenta l’antenato e la culla di tutte le religioni o, si potrebbe dire, il preannuncio delle civiltà limitrofe. Nel 1999, seguendo la mia immaginazione, ho inteso narrare e descrivere questa parte di continente....".
È tuttavia evidente che, nel momento in cui ritrae paesaggi e temi che riportano alle origini, la sua arte assume quasi la forma del poema epico, “quando poi - come scrive Claudio Strinati nella sua presentazione al catalogo - dietro a certi formidabili ritratti trapelano le stelle o le montagne, si sente chiaro quel sentimento di unione universale che rende i ritratti stessi una sorta di elegia dell’umano in sé”. E questo senso di profonda umanità, per dirla ancora con le parole del curatore, “è forse il valore massimo conseguito da Chao Ge, un pittore che sa parlare sia al cuore sia alla mente, sommo tecnico e autentico poeta”.
A proposito del titolo della rassegna Nicolina Bianchi scrive: “Epos, il titolo della mostra, che secondo il termine greco, è narrare la storia di un popolo, le sue gesta, il suo importante patrimonio spirituale, tramandandone così la memoria e la sua essenziale identità, è per Chao Ge un modo di impaginare ed evocare nel dipinto la storia delle sue origini, della sua Inner Mongolia, narrandola secondo una musicale poetica di luce.”
Il catalogo della mostra è edito da Segni d’Arte.
Chao Ge nasce nel gennaio del 1957 a Hohhot in Inner Mongolia, terra dai paesaggi sterminati, che da secoli affascina viaggiatori, avventurieri e conquistatori e che occupa un posto di primo piano nella vita e nella produzione dell’artista. Nel 1978 Chao Ge supera l’esame per frequentare l’Accademia Centrale di Pechino, sezione Pittura a olio, e quattro anni dopo il primo livello universitario nello stesso ateneo. Dal 1987 il Maestro insegna Pittura a Olio all’Accademia Centrale di Pechino. Dal 1989 a oggi è stato impegnato in diverse esposizioni tra cui quella itinerante negli Stati Uniti dal titolo Pittura Contemporanea Cinese e quelle di Mosca e San Pietroburgo dedicate ai pittori dell’Accademia Centrale di Pechino (1993). Nel 1997 prende parte alla mostra 100 anni di ritrattistica a olio in Cina svoltasi a Pechino e viene invitato alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno viene selezionato come membro della giuria in A Centennial Exhibition dedicata alla pittura a olio della Cina come membro della giuria. Nel 1999 è presente alla Biennale Internazionale di Parigi. Negli anni 2000 e 2001 riceve una borsa per studiare presso l’ex Accademia Reale di Belle Arti di Madrid: è una nuova occasione per visitare l’Europa e per conoscere altri artisti. Da allora la sua attività espositiva rimane costante: Cina, Russia, Canada, America. Nel 2006, su invito del Governo italiano, è in mostra, presso la Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano, con la personale La rinascita dei classici. Nel 2008 l’Accademia di Belle Arti Repin di Russia gli conferisce il titolo di Professore Onorario. Nel 2015 espone a Vienna, presso gli spazi espositivi della Kunstforum, nella mostra dal titolo Chao Ge. Moment und Ewigkeit, due anni dopo, nel gennaio 2017, è presente con l’esposizione La mia via sulle orme di Marco Polo all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, a cura di Adriano Bimbi, Rodolfo Ceccotti e Gao Jun. Direttore degli Accademici dell’Accademia Centrale di Pechino dal 2008, il Maestro ha ricevuto diversi premi e prestigiosi riconoscimenti. Dal 1997 a oggi ha preso parte a molti documentari televisivi nazionali, oltre a essere stato oggetto di numerosi speciali condotti dalle reti cinesi.
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