Bramante e via Giulia. Un problema di restauro urbanistico
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Bramante e via Giulia. Un problema di restauro urbanistico
Dal 16 Ottobre 2014 al 16 Ottobre 2014
Roma
Luogo: Accademia Nazionale di San Luca
Indirizzo: piazza Accademia San Luca 77
Orari: h 17
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6798850
E-Mail info: segreteria@accademiasanluca.it
Sito ufficiale: http://www.accademiasanluca.eu/it
L’Accademia Nazionale di San Luca organizza giovedì 16 ottobre 2014, a partire dalle ore 17.00, una giornata di studi sul tema “Bramante e via Giulia. Un problema di restauro urbanistico” per riflettere, con studiosi, storici, urbanisti, architetti, e con le Autorità cittadine e nazionali invitate a partecipare, sulle questioni ancora aperte che riguardano il progetto di uno dei nodi urbani più importanti di Roma che, subita la grande furia devastatrice dei piani mussoliniani, è rimasto ancora irrisolto.
La storia più recente di via Giulia è disseminata di progetti, di incarichi e di qualche occasione perduta. Nel 1981 Carlo Aymonino, assessore al Centro Storico, affidò a Maurizio Sacripanti il compito di progettare in loco il Museo della Scienza. Il progetto, di grande spessore culturale, alimentò una grande discussione ma rimase sulla carta.
Più di venti anni dopo nacque l’idea di un parcheggio che venne appaltato senza nulla decidere su come rimediare alla ferita di via Giulia. Uno “pseudo concorso” fu poi bandito per affrontare il problema, senza però chiarire le intenzioni dell’amministrazione e senza aver effettuato le necessarie indagini archeologiche. Anche in questo caso non si tenne conto del progetto vincitore, lasciando all’impresa appaltatrice la possibilità di presentare un altro progetto rispondente più ai criteri della speculazione edilizia che ai dettami di un vero e proprio piano urbano, quale è quello che deve profilarsi nel caso di via Giulia. Più recentemente, infine, è emerso che l’amministrazione capitolina ha rinunciato a realizzare anche questo progetto, decidendo invece di coinvolgere i cittadini in una iniziativa di progettazione partecipata per la realizzazione di un parcheggio interrato, chiarendo che gli importanti ritrovamenti delle scuderie augustee emersi dagli scavi recenti verranno definitivamente occultati sotto il piano di una piazza.
Muovendo da queste premesse, l’incontro del 16 ottobre intende dare spazio a quelle voci che possono ricondurre il problema della definizione di via Giulia alla dimensione europea di una questione di restauro urbanistico, sollevando anche temi di concreta fattibilità che non consolidino la diffusa opinione che l’Italia sia di nuovo “una nave senza nocchiero in gran tempesta”.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte di Donato Bramante, architetto tra i più illustri del mondo occidentale che fu per incarico di papa Giulio II anche l’artefice del lungo rettifilo di via Giulia, concludendo la triade degli incontri che hanno visto lo scorso 11 aprile una giornata di studi su Bramante organizzata dall’Accademia Nazionale di San Luca e, più recentemente, un convegno internazionale organizzato dalla Bibliotheca Hertziana tenutosi anch’esso a Palazzo Carpegna dal 2 al 4 ottobre 2014.
Intervengono: Achille Bonito Oliva, Giovanni Carbonara, Francesco Paolo Fiore, Christoph L. Frommel, Gianluigi Maffei, Francesco Moschini, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Ravaglioli, Pietro Samperi, Claudio Strinati, Christof Thoenes.
La storia più recente di via Giulia è disseminata di progetti, di incarichi e di qualche occasione perduta. Nel 1981 Carlo Aymonino, assessore al Centro Storico, affidò a Maurizio Sacripanti il compito di progettare in loco il Museo della Scienza. Il progetto, di grande spessore culturale, alimentò una grande discussione ma rimase sulla carta.
Più di venti anni dopo nacque l’idea di un parcheggio che venne appaltato senza nulla decidere su come rimediare alla ferita di via Giulia. Uno “pseudo concorso” fu poi bandito per affrontare il problema, senza però chiarire le intenzioni dell’amministrazione e senza aver effettuato le necessarie indagini archeologiche. Anche in questo caso non si tenne conto del progetto vincitore, lasciando all’impresa appaltatrice la possibilità di presentare un altro progetto rispondente più ai criteri della speculazione edilizia che ai dettami di un vero e proprio piano urbano, quale è quello che deve profilarsi nel caso di via Giulia. Più recentemente, infine, è emerso che l’amministrazione capitolina ha rinunciato a realizzare anche questo progetto, decidendo invece di coinvolgere i cittadini in una iniziativa di progettazione partecipata per la realizzazione di un parcheggio interrato, chiarendo che gli importanti ritrovamenti delle scuderie augustee emersi dagli scavi recenti verranno definitivamente occultati sotto il piano di una piazza.
Muovendo da queste premesse, l’incontro del 16 ottobre intende dare spazio a quelle voci che possono ricondurre il problema della definizione di via Giulia alla dimensione europea di una questione di restauro urbanistico, sollevando anche temi di concreta fattibilità che non consolidino la diffusa opinione che l’Italia sia di nuovo “una nave senza nocchiero in gran tempesta”.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte di Donato Bramante, architetto tra i più illustri del mondo occidentale che fu per incarico di papa Giulio II anche l’artefice del lungo rettifilo di via Giulia, concludendo la triade degli incontri che hanno visto lo scorso 11 aprile una giornata di studi su Bramante organizzata dall’Accademia Nazionale di San Luca e, più recentemente, un convegno internazionale organizzato dalla Bibliotheca Hertziana tenutosi anch’esso a Palazzo Carpegna dal 2 al 4 ottobre 2014.
Intervengono: Achille Bonito Oliva, Giovanni Carbonara, Francesco Paolo Fiore, Christoph L. Frommel, Gianluigi Maffei, Francesco Moschini, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Ravaglioli, Pietro Samperi, Claudio Strinati, Christof Thoenes.
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