Christian Holstad. Salve
Dal 09 Marzo 2024 al 30 Giugno 2024
Cotignola | Ravenna
Luogo: Museo Civico Luigi Varoli - Palazzo Sforza
Indirizzo: Corso Sforza 21
Orari: venerdì: 16:30-18:30 | sabato, domenica e festivi: 10:00-12:00 / 15:30-18:30
Enti promotori:
- Comune di Cotignola
Telefono per informazioni: +39 0545 908810
E-Mail info: museovaroli@comune.cotignola.ra.it
Sito ufficiale: http://www.museovaroli.it
Sabato 9 marzo 2024 alle ore 17 presso la sede di Palazzo Sforza, il Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola (RA) inaugura Salve, mostra dell’artista statunitense Christian Holstad (Anaheim, California, 1972), nata all’interno di un più ampio progetto di indagine e valorizzazione della cartapesta nell’arte contemporanea sviluppato dal curatore Gioele Melandri.
All’interno del museo dedicato all’artista della cartapesta Luigi Varoli, la mostra si focalizza sulla spiccata sensibilità di Christian Holstad per diverse tematiche che riguardano l’utilizzo di questa tecnica nella sua dimensione profonda e che sfociano naturalmente nella pratica dell’artista, come ad esempio il rifiuto, lo scarto e la trasformazione di questi ultimi in una possibile risorsa, mettendo così in risalto molte delle contraddizioni interne che caratterizzano lo sviluppo dell’attuale società dei consumi. Cordoni in velluto, carrelli della spesa, microfoni, gioielli, armi, uova e serpenti sono solamente alcuni dei principali eidola che Holstad cerca di demitizzare attraverso una sua personale e visionaria legge del contrappasso. Questi moventi non riguardano solamente il contenuto semantico e narrativo dei lavori dell’artista, ma anche la realizzazione fisica degli stessi; nelle proprie opere infatti Holstad predilige l’utilizzo di materiali di riuso (come ad esempio la carta di giornale, le potature degli alberi da frutto e la plastica raccolta dall’immondizia) o di tecniche canonicamente non associate alla produzione di opere d’arte (oggetti realizzati all’uncinetto, vasellame plasmato al tornio, pasta fresca e, naturalmente, cartapesta).
In mostra, la cartapesta è intesa dunque come un “innesco”, una suggestione che orienta la nascita e lo sviluppo di un evento espositivo che si articola in due atti indipendenti, ma logicamente intrecciati e connessi l’uno con l’altro. Il primo atto, dal titolo A flutter of butterflies atop debris to reach our gentle heights, sarà presentato in occasione dell’inaugurazione di sabato 9 marzo e prevede l'esposizione di una grande installazione inedita di Holstad intitolata Gentle Parade e composta da una distesa di carrelli della spesa deformati, spanciati e genuflessi, su cui fluttueranno delle farfalle in cartapesta: un invito alla gentleness e alla delicatezza, intese come un possibile gesto di Resistenza e di rispetto nei confronti di una società civile che, inevitabilmente, si muove verso altre direzioni. In questa sezione verranno inoltre esposte le sculture di carta realizzate dall’artista alla fine degli anni Novanta, assieme a una nuova produzione di questo ciclo di opere, appositamente ideata per l’occasione.
Il secondo atto, Hello, che aprirà al pubblico sabato 12 aprile, sarà invece dedicato ai disegni realizzati con carta di giornale, prodotti dall’artista a partire dagli anni Novanta e provenienti da diverse collezioni private italiane, europee ed americane. La mostra occuperà anche gli spazi della Chiesa del Pio Suffragio, a pochi metri dal Museo Varoli, dove saranno installati alcuni lavori scultorei di Holstad. Nella stessa giornata sarà proposto un evento curato dall’associazione culturale MAGMA, che ha collaborato attivamente alla realizzazione dell’evento espositivo. Questa sezione fa inoltre parte del circuito OFF della Biennale del Disegno di Rimini e sarà la prima occasione internazionale per considerare e valorizzare in maniera organica questo importante corpus di lavori dell’artista.
Promossa dal Comune di Cotignola con un contributo di Gruppo Hera, Salve è la prima personale di Christian Holstad localizzata in Romagna, terra in cui l’artista trascorre la maggior parte del suo tempo da ormai diversi anni.
Accompagna la mostra un catalogo e un programma di visite guidate e laboratori didattici ispirati al lavoro di Holstad.
Christian Holstad è nato nel 1972 ad Anaheim, California, e vive e lavora tra New York e la Romagna. Tra le sue mostre personali ricordiamo: The Disclosure of Tops and Bottoms, MASSIMODECARLO Pièce Unique, Parigi (2023); Consider Yourself as a Guest(Cornucopia), Cà Foscari, Venezia (2019); Christian Holstad, red yellow lime pink lavender green scarlet lavender scarlet green lavender, The Magazine Sessions 2016, Serpentine Gallery, Londra (2016); Toothpick, Massimo De Carlo, Milano (2016). Le sue mostre collettive includono: Les Flammes, Musée d’Art Moderne de Paris, Parigi (2021); Transitions and Transformations, NSU Art Museum, Fort Lauderdale (2019); SI Onsite, Swiss Institute, New York (2018); Hangzhou Triennial of Fiber Art, Hangzhou (2013); Aquatopia, Nottingham Contemporary, Nottingham (2013); Graphite, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis (2013); The Air We Breathe, San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco (2011); Compilation IV, Kunsthalle Düsseldorf, Düsseldorf (2009); Compass in Hand: Selections from the Judith Rothschild Collection, Museum of Modern Art, New York (2009); Unmonumental (Inaugural Exhibition), New Museum, New York (2007); Uncertain States of America, Serpentine Gallery, London (2006). Ha inoltre partecipato alla Biennale di Lione nel 2007 e alla Whitney Biennial di New York nel 2004.
All’interno del museo dedicato all’artista della cartapesta Luigi Varoli, la mostra si focalizza sulla spiccata sensibilità di Christian Holstad per diverse tematiche che riguardano l’utilizzo di questa tecnica nella sua dimensione profonda e che sfociano naturalmente nella pratica dell’artista, come ad esempio il rifiuto, lo scarto e la trasformazione di questi ultimi in una possibile risorsa, mettendo così in risalto molte delle contraddizioni interne che caratterizzano lo sviluppo dell’attuale società dei consumi. Cordoni in velluto, carrelli della spesa, microfoni, gioielli, armi, uova e serpenti sono solamente alcuni dei principali eidola che Holstad cerca di demitizzare attraverso una sua personale e visionaria legge del contrappasso. Questi moventi non riguardano solamente il contenuto semantico e narrativo dei lavori dell’artista, ma anche la realizzazione fisica degli stessi; nelle proprie opere infatti Holstad predilige l’utilizzo di materiali di riuso (come ad esempio la carta di giornale, le potature degli alberi da frutto e la plastica raccolta dall’immondizia) o di tecniche canonicamente non associate alla produzione di opere d’arte (oggetti realizzati all’uncinetto, vasellame plasmato al tornio, pasta fresca e, naturalmente, cartapesta).
In mostra, la cartapesta è intesa dunque come un “innesco”, una suggestione che orienta la nascita e lo sviluppo di un evento espositivo che si articola in due atti indipendenti, ma logicamente intrecciati e connessi l’uno con l’altro. Il primo atto, dal titolo A flutter of butterflies atop debris to reach our gentle heights, sarà presentato in occasione dell’inaugurazione di sabato 9 marzo e prevede l'esposizione di una grande installazione inedita di Holstad intitolata Gentle Parade e composta da una distesa di carrelli della spesa deformati, spanciati e genuflessi, su cui fluttueranno delle farfalle in cartapesta: un invito alla gentleness e alla delicatezza, intese come un possibile gesto di Resistenza e di rispetto nei confronti di una società civile che, inevitabilmente, si muove verso altre direzioni. In questa sezione verranno inoltre esposte le sculture di carta realizzate dall’artista alla fine degli anni Novanta, assieme a una nuova produzione di questo ciclo di opere, appositamente ideata per l’occasione.
Il secondo atto, Hello, che aprirà al pubblico sabato 12 aprile, sarà invece dedicato ai disegni realizzati con carta di giornale, prodotti dall’artista a partire dagli anni Novanta e provenienti da diverse collezioni private italiane, europee ed americane. La mostra occuperà anche gli spazi della Chiesa del Pio Suffragio, a pochi metri dal Museo Varoli, dove saranno installati alcuni lavori scultorei di Holstad. Nella stessa giornata sarà proposto un evento curato dall’associazione culturale MAGMA, che ha collaborato attivamente alla realizzazione dell’evento espositivo. Questa sezione fa inoltre parte del circuito OFF della Biennale del Disegno di Rimini e sarà la prima occasione internazionale per considerare e valorizzare in maniera organica questo importante corpus di lavori dell’artista.
Promossa dal Comune di Cotignola con un contributo di Gruppo Hera, Salve è la prima personale di Christian Holstad localizzata in Romagna, terra in cui l’artista trascorre la maggior parte del suo tempo da ormai diversi anni.
Accompagna la mostra un catalogo e un programma di visite guidate e laboratori didattici ispirati al lavoro di Holstad.
Christian Holstad è nato nel 1972 ad Anaheim, California, e vive e lavora tra New York e la Romagna. Tra le sue mostre personali ricordiamo: The Disclosure of Tops and Bottoms, MASSIMODECARLO Pièce Unique, Parigi (2023); Consider Yourself as a Guest(Cornucopia), Cà Foscari, Venezia (2019); Christian Holstad, red yellow lime pink lavender green scarlet lavender scarlet green lavender, The Magazine Sessions 2016, Serpentine Gallery, Londra (2016); Toothpick, Massimo De Carlo, Milano (2016). Le sue mostre collettive includono: Les Flammes, Musée d’Art Moderne de Paris, Parigi (2021); Transitions and Transformations, NSU Art Museum, Fort Lauderdale (2019); SI Onsite, Swiss Institute, New York (2018); Hangzhou Triennial of Fiber Art, Hangzhou (2013); Aquatopia, Nottingham Contemporary, Nottingham (2013); Graphite, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis (2013); The Air We Breathe, San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco (2011); Compilation IV, Kunsthalle Düsseldorf, Düsseldorf (2009); Compass in Hand: Selections from the Judith Rothschild Collection, Museum of Modern Art, New York (2009); Unmonumental (Inaugural Exhibition), New Museum, New York (2007); Uncertain States of America, Serpentine Gallery, London (2006). Ha inoltre partecipato alla Biennale di Lione nel 2007 e alla Whitney Biennial di New York nel 2004.
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