Arnaldo Pomodoro. Continuità e innovazione
Dal 26 Giugno 2015 al 31 Gennaio 2016
Pisa
Luogo: Palazzo dell’Opera e altri luoghi
Indirizzo: piazza del Duomo
Orari: fino a ottobre: tutti i giorni 8-20; novembre - marzo: tutti i giorni 9-17
Curatori: ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini
Telefono per informazioni: +39 050 835011/12
E-Mail info: info@opapisa.it
Sito ufficiale: http://www.opapisa.it
Dopo il grande successo della mostra di Igor Mitoraj, dal 26 giugno 2015 al 31 gennaio 2016 Piazza del Duomo a Pisa ospita una grande mostra antologica dedicata allo scultore Arnaldo Pomodoro che coinvolgerà più luoghi: il Palazzo dell’Opera, il Museo delle Sinopie, il Camposanto Monumentale, oltre che lo spazio esterno di Piazza dei Miracoli.
La mostra, organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, è ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini e si avvale di un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Gillo Dorfles e Ilario Luperini.
Oltre cento opere, tra sculture, progetti, disegni e documenti raccontano l’intera vicenda artistica del grande scultore, che saluta la mostra pisana con queste parole: “La massima aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e con il paesaggio. La scultura è infatti – come dice Hegel – una presa di un proprio spazio ed ha senso se riesce a trasformare il luogo in cui è posta. Sono perciò estremamente felice che alcune tra le mie opere più importanti si trovino a dialogare con questi straordinari luoghi carichi di storia”.
Un dialogo, quello con la storia e la memoria, che si arricchisce della straordinaria occasione di vedere le opere di Arnaldo Pomodoro dialogare con alcuni gessi dei più grandi interpreti della scultura medievale pisana, Nicola e Giovanni Pisano.
Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni critiche strettamente collegate tra loro, parte dal Palazzo dell’Opera, dove è esposta una selezione di lavori tra i più significativi del Maestro dagli anni Cinquanta ad oggi, oltre ad alcuni tra i più importanti studi di opere architetturali, come il celebre Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, del 1973, mai realizzato. Dai primi rilievi degli anni Cinquanta in argento, piombo e cemento, dalla serie degli Orizzonti, delle Tavole, delle Colonne del viaggiatore, in cui l’artista ha sviluppato la sua poetica del segno plastico, fino alle Cronache e ai Papiri degli anni Settanta e Ottanta, per arrivare alle sculture più recenti, i Continuum, che rappresentano una sorta di inventario di tutta la sua “scrittura”. Un ampio spazio è dedicato inoltre all’inedita esposizione di modelli in gesso di sculture di varie dimensioni.
Il Museo delle Sinopie accoglie le Sfere, le Colonne, i Cubi, opere che testimoniano la ricerca dell’artista sui solidi della geometria euclidea, in cui emerge il lacerante contrasto tra l’essere e l’apparire della forma. La serie dei Grandi disegni del 1971, studi per il gruppo del Movimento di crollo, espressione del disequilibrio e del movimento in contrasto con ogni staticità, accolgono il visitatore che entra nel museo.
Nel Salone del Trionfo della morte nel Camposanto Monumentale, infine, è possibile ripercorrere tutte le tappe del progetto, mai realizzato, per la porta del Duomo di Cefalù (1997/1998).
All’esterno degli edifici, in Piazza del Duomo, trovano la loro naturale collocazione alcune sculture monumentali realizzate dall’artista che, sin all’inizio degli anni Settanta cominciò ad affrontare con energia il problema della grande dimensione e della scultura ambientale, con una nuova consapevolezza e un nuovo senso dello spazio. Scelte per dialogare con i marmi pisani, le sculture Giroscopio (bronzo e ferro, diametro 3,80 metri), Obelisco per Cleopatra (bronzo e corten, altezza 14 metri), Quattro stele (bronzo, altezza 7 metri) e una delle prime colonne del viaggiatore, alta 5,60 metri.
Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano.
Le sue opere del Cinquanta sono altorilievi dove emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura, che viene d’ora in poi interpretata variamente dai maggiori critici. Nei primi anni Sessanta affronta la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme della geometria solida, che poi si estende alla grande dimensione. Le sue sculture sono presenti in spazi urbani in Italia e all’estero e nelle raccolte pubbliche maggiori del mondo. Tra le opere ambientali si ricordano il lungo rilievo in cemento Moto terreno solare al Simposio di Minoa a Marsala, la Sala d’Armi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’environment Ingresso nel labirinto, dedicato all’Epopea di Gilgamesh e Carapace, la cantina progettata per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, commissionata dalla famiglia Lunelli e inaugurata nel giugno 2012.
Memorabili mostre antologiche lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo. Numerose esposizioni itineranti si sono susseguite in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone. Si è dedicato alla scenografia sin dall’inizio della sua attività e ha realizzato ‘‘macchine spettacolari’’ per numerosi lavori teatrali.
Ha insegnato nei dipartimenti d’arte delle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Ha ricevuto molti premi e importanti riconoscimenti: i Premi di Scultura alle Biennali di São Paulo (1963) e Venezia (1964); il Praemium Imperiale per la Scultura 1990 della Japan Art Association e il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’ International Sculpture Center di San Francisco (2008). Nel 1992 il Trinity College dell’Università di Dublino gli ha conferito la Laurea honoris causa in Lettere e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edile-architettura.
Dalla ricca bibliografia si segnalano: L’arte lunga (Feltrinelli 1992), un dialogo con Francesco Leonetti in cui Pomodoro racconta le esperienze della sua vita di artista; Arnaldo Pomodoro (Fabbri 1995), opera monografica completa curata da Sam Hunter; Scritti critici per Arnaldo Pomodoro e opere dell’artista (1955-2000) (Lupetti 2000), una raccolta a cura della Fondazione Arnaldo Pomodoro degli scritti critici più importanti con le immagini delle opere più significative; Catalogo ragionato della scultura, a cura di Flaminio Gualdoni, che documenta il complesso delle opere realizzate dall’artista, corredate dalla prima compiuta ricerca documentaria su tutta la bibliografia esistente (Skira 2007); Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito a cura di Antonio Calbi (Feltrinelli – Fondazione Arnaldo Pomodoro 2012), un volume che raccoglie i progetti per la scena realizzati dal 1972 sino ad oggi.
Orario:
fino a ottobre: tutti i giorni 8-20;
novembre - marzo: tutti i giorni 9-17
La mostra, organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, è ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini e si avvale di un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Gillo Dorfles e Ilario Luperini.
Oltre cento opere, tra sculture, progetti, disegni e documenti raccontano l’intera vicenda artistica del grande scultore, che saluta la mostra pisana con queste parole: “La massima aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e con il paesaggio. La scultura è infatti – come dice Hegel – una presa di un proprio spazio ed ha senso se riesce a trasformare il luogo in cui è posta. Sono perciò estremamente felice che alcune tra le mie opere più importanti si trovino a dialogare con questi straordinari luoghi carichi di storia”.
Un dialogo, quello con la storia e la memoria, che si arricchisce della straordinaria occasione di vedere le opere di Arnaldo Pomodoro dialogare con alcuni gessi dei più grandi interpreti della scultura medievale pisana, Nicola e Giovanni Pisano.
Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni critiche strettamente collegate tra loro, parte dal Palazzo dell’Opera, dove è esposta una selezione di lavori tra i più significativi del Maestro dagli anni Cinquanta ad oggi, oltre ad alcuni tra i più importanti studi di opere architetturali, come il celebre Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, del 1973, mai realizzato. Dai primi rilievi degli anni Cinquanta in argento, piombo e cemento, dalla serie degli Orizzonti, delle Tavole, delle Colonne del viaggiatore, in cui l’artista ha sviluppato la sua poetica del segno plastico, fino alle Cronache e ai Papiri degli anni Settanta e Ottanta, per arrivare alle sculture più recenti, i Continuum, che rappresentano una sorta di inventario di tutta la sua “scrittura”. Un ampio spazio è dedicato inoltre all’inedita esposizione di modelli in gesso di sculture di varie dimensioni.
Il Museo delle Sinopie accoglie le Sfere, le Colonne, i Cubi, opere che testimoniano la ricerca dell’artista sui solidi della geometria euclidea, in cui emerge il lacerante contrasto tra l’essere e l’apparire della forma. La serie dei Grandi disegni del 1971, studi per il gruppo del Movimento di crollo, espressione del disequilibrio e del movimento in contrasto con ogni staticità, accolgono il visitatore che entra nel museo.
Nel Salone del Trionfo della morte nel Camposanto Monumentale, infine, è possibile ripercorrere tutte le tappe del progetto, mai realizzato, per la porta del Duomo di Cefalù (1997/1998).
All’esterno degli edifici, in Piazza del Duomo, trovano la loro naturale collocazione alcune sculture monumentali realizzate dall’artista che, sin all’inizio degli anni Settanta cominciò ad affrontare con energia il problema della grande dimensione e della scultura ambientale, con una nuova consapevolezza e un nuovo senso dello spazio. Scelte per dialogare con i marmi pisani, le sculture Giroscopio (bronzo e ferro, diametro 3,80 metri), Obelisco per Cleopatra (bronzo e corten, altezza 14 metri), Quattro stele (bronzo, altezza 7 metri) e una delle prime colonne del viaggiatore, alta 5,60 metri.
Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano.
Le sue opere del Cinquanta sono altorilievi dove emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura, che viene d’ora in poi interpretata variamente dai maggiori critici. Nei primi anni Sessanta affronta la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme della geometria solida, che poi si estende alla grande dimensione. Le sue sculture sono presenti in spazi urbani in Italia e all’estero e nelle raccolte pubbliche maggiori del mondo. Tra le opere ambientali si ricordano il lungo rilievo in cemento Moto terreno solare al Simposio di Minoa a Marsala, la Sala d’Armi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’environment Ingresso nel labirinto, dedicato all’Epopea di Gilgamesh e Carapace, la cantina progettata per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, commissionata dalla famiglia Lunelli e inaugurata nel giugno 2012.
Memorabili mostre antologiche lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo. Numerose esposizioni itineranti si sono susseguite in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone. Si è dedicato alla scenografia sin dall’inizio della sua attività e ha realizzato ‘‘macchine spettacolari’’ per numerosi lavori teatrali.
Ha insegnato nei dipartimenti d’arte delle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Ha ricevuto molti premi e importanti riconoscimenti: i Premi di Scultura alle Biennali di São Paulo (1963) e Venezia (1964); il Praemium Imperiale per la Scultura 1990 della Japan Art Association e il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’ International Sculpture Center di San Francisco (2008). Nel 1992 il Trinity College dell’Università di Dublino gli ha conferito la Laurea honoris causa in Lettere e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edile-architettura.
Dalla ricca bibliografia si segnalano: L’arte lunga (Feltrinelli 1992), un dialogo con Francesco Leonetti in cui Pomodoro racconta le esperienze della sua vita di artista; Arnaldo Pomodoro (Fabbri 1995), opera monografica completa curata da Sam Hunter; Scritti critici per Arnaldo Pomodoro e opere dell’artista (1955-2000) (Lupetti 2000), una raccolta a cura della Fondazione Arnaldo Pomodoro degli scritti critici più importanti con le immagini delle opere più significative; Catalogo ragionato della scultura, a cura di Flaminio Gualdoni, che documenta il complesso delle opere realizzate dall’artista, corredate dalla prima compiuta ricerca documentaria su tutta la bibliografia esistente (Skira 2007); Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito a cura di Antonio Calbi (Feltrinelli – Fondazione Arnaldo Pomodoro 2012), un volume che raccoglie i progetti per la scena realizzati dal 1972 sino ad oggi.
Orario:
fino a ottobre: tutti i giorni 8-20;
novembre - marzo: tutti i giorni 9-17
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