Gregor Schneider. Bauen und Töten (“Costruire e Distruggere”)
Dal 19 Dicembre 2024 al 22 Febbraio 2025
Napoli
Luogo: Fondazione Morra Greco
Indirizzo: Largo Proprio di Avellino 17
Orari: dal giovedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 17:30
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.fondazionemorragreco.com
Fondazione Morra Greco è lieta di annunciare Bauen und Töten (“Costruire e Distruggere”), una nuova mostra dedicata al celebre artista tedesco Gregor Schneider, che sarà inaugurata giovedì 19 dicembre 2024. Partendo dalle opere performative e fotografiche degli esordi per arrivare a lavori più recenti, l’esposizione si propone come un percorso attorno alla leggendaria Gesamtkunstwerk dell’artista, la Haus u r di Rheydt in Germania - iniziata nel 1985 e ancora in evoluzione - esplorando il confine tra la possibilità e l’impossibilità della rappresentazione artistica e la tensione tra memoria collettiva e personale, elementi ricorrenti nella pratica di Schneider. L’evento è anche un punto di snodo per la Fondazione, che nel 2006 - ormai diciotto anni fa - ha aperto le proprie attività con una mostra dello stesso artista.
“La collaborazione con Gregor Schneider, a distanza di quasi due decenni, è un’opportunità per confrontarsi nuovamente con un linguaggio artistico che scardina certezze e sfida le convenzioni”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Maurizio Morra Greco. “Bauen und Töten non è solo una mostra, ma una tappa fondamentale nel nostro viaggio come istituzione culturale: è come chiudere un cerchio, per poi aprirne un altro con rinnovato entusiasmo, a dimostrazione del nostro impegno costante nei confronti della città di Napoli e dell’arte contemporanea”.
Tra luoghi e memoria
La mostra ripercorre le tappe più significative della carriera di Schneider, da Haus u r, vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2001, a lavori successivi come la serie It’s All Rheydt, Kolkata (2011) - che investiga il confine tra arte e vita attraverso l’incontro tra la cultura occidentale modernista e la religione Hindu - o ancora i video di Sunny Demise, Tagebau Hambach (2022), che raccontano la realtà distopica di alcuni villaggi nel distretto carbonifero vicino Rheydt, spopolati a causa delle estrazioni di lignite. Quest’ultimo corpus di opere è anche legato alle origini di Haus u r, in quanto negli anni ottanta Schneider ha riciclato i materiali provenienti da queste aree per dare vita all’opera.
Allestita su più livelli di Palazzo Caracciolo di Avellino, sede della Fondazione Morra Greco nel cuore del centro storico di Napoli, la mostra si integra con gli spazi dell’edificio - come le pitture di metà settecento del primo piano e gli ornamenti in stucco e pittura del secondo - aggiungendo nuove stratificazioni al percorso e interrogando le implicazioni materiali e simboliche del “costruire e distruggere”.
L’esposizione riflette sull’interconnessione tra memoria personale e collettiva, esplorando i significati simbolici dei luoghi che abitiamo e in cui costruiamo le nostre memorie. In un difficile momento storico, Bauen und Töten evidenzia l’attualità del lavoro di Schneider e il valore pionieristico della sua riflessione sulla memoria, chiamata ad assumere il ruolo di antidoto contro la perpetuazione di nuovi traumi culturali e collettivi.
Le sinergie culturali a sostegno della mostra
Bauen und Töten, che conta anche sul supporto dell’IFA (Institut für Auslandsbeziehungen / Institute for Foreign Cultural Relations), rappresenta per la Fondazione Morra Greco non solo l’occasione di rendere omaggio alla lunga carriera di Schneider, ma anche la prima tappa di un periodo di grande fermento che vede l’istituzione al lavoro sulla programmazione espositiva per il 2025 e sulla prossima edizione di EDI Global Forum, accanto alle continue attività education e di public program.
La giornata del 19 dicembre si inserisce in un dialogo culturale più ampio sviluppato in sinergia con il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina che nella stessa data inaugurerà la mostra Gli anni, creando l’opportunità di vivere un itinerario di arte contemporanea nel cuore di Napoli.
Progetto cofinanziato a valere sulle risorse del Piano Strategico Cultura e Turismo 2024/2025 - Progetto Global Forum Mostre d'arte contemporanea EDI 2024.
Gregor Schneider è nato a Rheydt nel 1969, città in cui tutt’oggi vive e lavora. In quarant’anni di carriera, Schneider ha prodotto un corpus di opere che affronta alcune delle tematiche più spinose per la società moderna, sviluppando fin dagli esordi una pratica artistica che consuma i propri prodotti, mettendo così in discussione l’assoggettamento dell’arte alle imposizioni economiche del mercato.
A partire dalla sua prima mostra all’Haus Lange Museum di Krefeld nel 1994, Schneider ha esposto in istituzioni prestigiose, tra cui la Kunsthalle di Berna, il Portikus di Francoforte, lo Städtisches Museum Abteiberg, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland a Bonn, e altre ancora. I film da Haus u r (1985-presente) sono stati esposti alla Tate Gallery di Londra e al New Museum of Contemporary Art di New York.
Nel 2001 ha vinto il Leone d’Oro alla 49ª Biennale di Venezia. In Italia ha tenuto mostre personali al Museo MACRO nel 2008, alla Fondazione Volume nel 2010 e ad Art City Bologna nel 2021. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, tra cui la Collezione Morra Greco di Napoli e la collezione di Giacomo Mazzari a Milano.
Opening: giovedì 19.12.2024 dalle 17:30 alle 20:30
“La collaborazione con Gregor Schneider, a distanza di quasi due decenni, è un’opportunità per confrontarsi nuovamente con un linguaggio artistico che scardina certezze e sfida le convenzioni”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Maurizio Morra Greco. “Bauen und Töten non è solo una mostra, ma una tappa fondamentale nel nostro viaggio come istituzione culturale: è come chiudere un cerchio, per poi aprirne un altro con rinnovato entusiasmo, a dimostrazione del nostro impegno costante nei confronti della città di Napoli e dell’arte contemporanea”.
Tra luoghi e memoria
La mostra ripercorre le tappe più significative della carriera di Schneider, da Haus u r, vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2001, a lavori successivi come la serie It’s All Rheydt, Kolkata (2011) - che investiga il confine tra arte e vita attraverso l’incontro tra la cultura occidentale modernista e la religione Hindu - o ancora i video di Sunny Demise, Tagebau Hambach (2022), che raccontano la realtà distopica di alcuni villaggi nel distretto carbonifero vicino Rheydt, spopolati a causa delle estrazioni di lignite. Quest’ultimo corpus di opere è anche legato alle origini di Haus u r, in quanto negli anni ottanta Schneider ha riciclato i materiali provenienti da queste aree per dare vita all’opera.
Allestita su più livelli di Palazzo Caracciolo di Avellino, sede della Fondazione Morra Greco nel cuore del centro storico di Napoli, la mostra si integra con gli spazi dell’edificio - come le pitture di metà settecento del primo piano e gli ornamenti in stucco e pittura del secondo - aggiungendo nuove stratificazioni al percorso e interrogando le implicazioni materiali e simboliche del “costruire e distruggere”.
L’esposizione riflette sull’interconnessione tra memoria personale e collettiva, esplorando i significati simbolici dei luoghi che abitiamo e in cui costruiamo le nostre memorie. In un difficile momento storico, Bauen und Töten evidenzia l’attualità del lavoro di Schneider e il valore pionieristico della sua riflessione sulla memoria, chiamata ad assumere il ruolo di antidoto contro la perpetuazione di nuovi traumi culturali e collettivi.
Le sinergie culturali a sostegno della mostra
Bauen und Töten, che conta anche sul supporto dell’IFA (Institut für Auslandsbeziehungen / Institute for Foreign Cultural Relations), rappresenta per la Fondazione Morra Greco non solo l’occasione di rendere omaggio alla lunga carriera di Schneider, ma anche la prima tappa di un periodo di grande fermento che vede l’istituzione al lavoro sulla programmazione espositiva per il 2025 e sulla prossima edizione di EDI Global Forum, accanto alle continue attività education e di public program.
La giornata del 19 dicembre si inserisce in un dialogo culturale più ampio sviluppato in sinergia con il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina che nella stessa data inaugurerà la mostra Gli anni, creando l’opportunità di vivere un itinerario di arte contemporanea nel cuore di Napoli.
Progetto cofinanziato a valere sulle risorse del Piano Strategico Cultura e Turismo 2024/2025 - Progetto Global Forum Mostre d'arte contemporanea EDI 2024.
Gregor Schneider è nato a Rheydt nel 1969, città in cui tutt’oggi vive e lavora. In quarant’anni di carriera, Schneider ha prodotto un corpus di opere che affronta alcune delle tematiche più spinose per la società moderna, sviluppando fin dagli esordi una pratica artistica che consuma i propri prodotti, mettendo così in discussione l’assoggettamento dell’arte alle imposizioni economiche del mercato.
A partire dalla sua prima mostra all’Haus Lange Museum di Krefeld nel 1994, Schneider ha esposto in istituzioni prestigiose, tra cui la Kunsthalle di Berna, il Portikus di Francoforte, lo Städtisches Museum Abteiberg, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland a Bonn, e altre ancora. I film da Haus u r (1985-presente) sono stati esposti alla Tate Gallery di Londra e al New Museum of Contemporary Art di New York.
Nel 2001 ha vinto il Leone d’Oro alla 49ª Biennale di Venezia. In Italia ha tenuto mostre personali al Museo MACRO nel 2008, alla Fondazione Volume nel 2010 e ad Art City Bologna nel 2021. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, tra cui la Collezione Morra Greco di Napoli e la collezione di Giacomo Mazzari a Milano.
Opening: giovedì 19.12.2024 dalle 17:30 alle 20:30
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