Manzù. L'accento sull'arte
Dal 03 Dicembre 2016 al 26 Febbraio 2017
Vimercate | Milano
Luogo: MUST Museo del Territorio
Indirizzo: via Vittorio Emanuele 53
Curatori: Valentina Raimondo
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura - Comune di Vimercate
Costo del biglietto: 5 € intero (museo + mostra), € 3 ridotto (15-24 anni, residenti a Vimercate, studenti, gruppi ed enti convenzionati (F.A.I. Fondo Ambiente Italiano, Civico Corpo Musicale di Vimercate, Associaizone Heart Pulsazioni Culturali)), € 8 famiglia (Max 4 persone di cui almeno 1 under 14); gratuito Under 14 (accompagnati da un adulto), Persone con disabilità e accompagnatori, Tesserati ICOM, Giornalisti, Guide turistiche
Telefono per informazioni: +39 039 6659 488
E-Mail info: info@museomust.it
Sito ufficiale: http://www.museomust.it
Dal 4 dicembre 2016 al 26 febbraio 2017 il museo MUST di Vimercate propone la mostra Manzù. L'accento sull'arte a cura di Valentina Raimondo con 30 opere del grande scultore bergamasco nel 25° anniversario della morte.
Giacomo Manzù è indubbiamente uno degli artisti più significativi della storia dell’arte italiana del XX secolo; insieme ad altri scultori ha saputo proporre e imporre un proprio ideale di forma e di arte indipendentemente dalle mode e dalle tendenze che hanno attraversato il secolo scorso.
La mostra presenta 30 opere del maestro, provenienti dalla Raccolta Manzù di Ardea della Galleria Nazionale d'arte Moderna e Contemporanea di Roma, da altri musei - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Raccolta Lercaro di Bologna, Museo MA*GA di Gallarate, Fondazione Adriano Bernareggi e Collezione UBI Banca Popolare di Bergamo - e da collezioni private. Dalla mostra emerge un racconto sulla carriera di Manzù e sulla sua arte focalizzando l’attenzione su soggetti e nuclei tematici per lui significativi.
Manzù è noto al grande pubblico grazie alle sculture dei Cardinali, un tema che accompagna la sua carriera fin dal 1934 quando per la prima volta l’artista vede a San Pietro due alti prelati seduti ai lati del papa. Il Cardinale seduto è inserito in mostra nella sezione dedicata al rapporto tra Manzù e la chiesa, accanto al grande bassorilievo con il Cardinale Lercaro, il Ritratto di Papa Giovanni XXIII, cui Manzù fu legato da profonda amicizia, alla formella con la Civetta, lavoro per la Porta della Basilica di San Pietro.
La moglie e i figli costituiscono per lo scultore alcuni dei modelli per eccellenza. Ancora una volta è la passione, quella familiare, a muovere l’artista. La mostra, nella sezione Amori di famiglia, presenta due straordinari ritratti di Pio, il figlio tragicamente scomparso nel 1969, accanto a quelli della seconda moglie Inge, musa ispiratrice dell’artista e una delle protagoniste assolute della sua arte, e a quelli dei figli Giulia e Mileto.
Il corpo femminile, la grazia e l’armonia che esso emana, è uno dei temi più ricorrenti nell’opera di Manzù. Da sola nell’intimità, o nell’atto dell’appassionato abbraccio con l’amante, la donna è celebrata dall’artista in moltissime occasioni. Nella sezione Eros e la passione per l’eterno femminino è esposto un gruppo di sculture e disegni raffiguranti gli Amanti, cui si aggiungono le altre sculture con donne in posa, o mentre danzano, o mentre si spogliano.
Il rapporto con la natura nell'opera di Manzù è indagato nella sezione Nature morte, che presenta alcuni dipinti e una Sedia con natura morta, dove il bronzo, materia tradizionalmente pesante, dialoga con la luce e si alleggerisce.
Conosciuto soprattutto per la sua attività di scultore, Manzù è in realtà un artista poliedrico che sperimenta la propria passione attraverso molti strumenti e mezzi. Abile disegnatore e incisore, si applica anche nel campo della pittura, della ceramica e dell’oreficeria. La sezione Giacomo Manzù. L’artista eclettico presenta alcuni autoritratti, accanto a due opere inedite: un Vaso in ceramica del 1946 e un giovanile Dono di nozze in argento sbalzato e ottone.
La mostra propone così un viaggio attraverso l'arte di Manzù, costellata di forti passioni e contrasti. I suoi temi ritornano con costanza nel corso degli anni e si incontrano e scontrano come Eros e Thanatos, passione e morte, due elementi imprescindibili per comprendere la sua poetica. La celebrazione della vita e della morte, la ricerca di una forma riconoscibile eppure astratta, la costruzione della scultura attraverso una materia pesante come il bronzo e la resa leggiadra dello stesso per mezzo della luce, sono tutti elementi della sua opera, facce opposte della stessa medaglia.
Concludono la mostra due filmati, proveniente dagli archivi di RaiTeche. Nel primo Manzù racconta, nella sua casa-laboratorio di Ardea, come nascono le sue opere, mentre nell'altro è ripreso mentre realizza un busto del giovane figlio Mileto.
Inaugurazione: sabato 3 dicembre 2016 ore 17
Orari d'apertura: Mercoledì e giovedì (ore 10-13); Venerdì, sabato, domenica: (ore 10-13 e 15-19)
Aperture straordinarie: 8 dicembre e 6 gennaio (ore 10-13 e 15-19); 24 e 31 dicembre (ore 10-13 e 15-18); 26 dicembre (ore 15-19) | Chiusure: 25 dicembre e 1 gennaio
Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
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