Il Collasso dell'Entropia
Dal 10 Maggio 2014 al 21 Dicembre 2014
Lissone | Milano
Luogo: MAC - Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
Indirizzo: viale Padania 6
Orari: mar-mer-ven 15-19, giov 15-23, sab-dom 10-12 / 15-19
Curatori: Alberto Zanchetta
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039 2145174
Sito ufficiale: http://www.comune.lissone.mb.it
Nuove opere e interventi installativi studiati appositamente per il MAC di Lissone arricchiscono il secondo appuntamento de Il collasso dell'entropia . L'obiettivo è quello di trasformare tutto il museo in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell'intero complesso architettonico. Dal mese di febbraio, una ricca e variegata proposta di opere ha iniziato a trasformare il museo in un grande contenitore. Alle opere di Arruzzo, Carboni, Coser, Consani, Dal Molin, Dall'O, Gligorov, Grassino, Hernández, Eškinja, Gilberti, Kehrer, Mazzonelli, Persiani, Sal, Serusi, Spanghero, Spinelli e Termini si affiancano ora quelle di una dozzina di altri autori.
Tra gli interventi site-specific si segnalano quelli di Oppy De Bernardo [Locarno, 1970], Mirko Canesi [Milano, 1981], Matteo Bergamasco [Milano, 1982], Fabrizio Prevedello [Padova, 1972] e Andreco [Roma, 1978]. De Bernardo ripropone l'installazione Scacciapensieri esposta al Museo Cantonale d'Arte di Lugano e qui riadattata per gli spazi del MAC; il progetto affronta in modo obliquo il tema della morte che affligge la nostra società e tutta la cultura occidentale. Canesi interviene sulle foglie e sui fusti di alcune piante d'appartamento generando un'ibridazione che sposa le dinamiche della Green Art e della Viral Art. Sfruttando un interstizio del museo, Bergamasco ha deciso di "occultare" un grande quadro effigiante una stanza contenente un grande arazzo di alberi e uccelli che potrà essere visto spiando da un foro praticato su un pannello. Già presente con una video-installazione alla prima inaugurazione del Collasso dell'Entropia, Prevedello si riappropria dello spazio a lui assegnato per realizzare un inedito ambiente scultoreo. Ispirandosi all'energia potenziale, Andreco ha dipinto una serie di macigni che suggeriscono un senso di instabilità (l'irregolare sovrapposizione dei massi suggerisce una "tensione" dovuta all'equilibrio precario della struttura e della posizione statica degli elementi che la compongono).
Disseminate negli ambienti espositivi troviamo anche le opere di Silvia Vendramel [Treviso, 1972], Mattia Bosco [Milano, 1976], Mario Consiglio [Maglie, 1968] e Filippo Manzini [Firenze, 1975]. Vendramel presenta un Soffio, scultura che si ricollega a un gesto diretto e irrevocabili - come il soffiare del vetro all'interno di manufatti prelevati dalla propria infanzia - per rielaborare tensioni e nodi legati al "senso di appartenenza" che riguarda ciascuno di noi. Mattia Bosco propone un nucleo di lavori eterogenei per forma e materiali ma coerenti sotto il profilo concettuale che mettono in evidenza il rapporto tra l'artista e le potenzialità insite nella scultura. Mario Consiglio ha invece abbandonato all'interno del museo una mazza sul cui lungo manico è incisa una frase emblematica, che è anche il titolo dell'opera: With this hammer I have killed dozens of fake monkeys Servendosi di un bisturi, Manzini ha asportato delle piccole porzioni di carta da alcuni fogli per ottenere morbidi avvallamenti e ombre cariche di allusività.
Una particolare attenzione viene dedicata anche al design. A/R Studio [fondato da Antigone Acconci e Riccardo Bastiani nel 2003] presenta Edison Jr, un set di costruzioni in legno che possono essere infilate nelle prese elettrice permettendo così ai bambini di giocare in totale sicurezza. Nella saletta della didattica sono allestiti gli orologi Catino di Lorenzo Damiani [Lissone, 1972], il quale ha progettato anche i nuovi fermaporte del museo, caratterizzati da un lungo manico in legno e un contrappeso in marmo.
Un'altra novità del Collasso dell'entropia è la sezione dedicata ai multipli realizzati appositamente per il MAC di Lissone. Andrea Facco [Verona, 1973] presenta una serie di grafiche su carta che si ricollegano alle opere esposte in occasione de Lo strano caso di Joan Mitchell, mentre di Francesco Fossati [Carate Brianza, 1985] sono disponibili i Souvenir di sculture realizzati lo scorso anno a seguito della mostra Displace.
Artisti:
ANDRECO, A/R STUDIO, MATTEO BERGAMASCO, MATTIA BOSCO, MIRKO CANESI, MARIO CONSIGLIO, LORENZO DAMIANI, OPPY DE BERNARDO, ANDREA FACCO, FRANCESCO FOSSATI, FILIPPO MANZINI, FABRIZIO PREVEDELLO, SILVIA VENDRAMEL
Tra gli interventi site-specific si segnalano quelli di Oppy De Bernardo [Locarno, 1970], Mirko Canesi [Milano, 1981], Matteo Bergamasco [Milano, 1982], Fabrizio Prevedello [Padova, 1972] e Andreco [Roma, 1978]. De Bernardo ripropone l'installazione Scacciapensieri esposta al Museo Cantonale d'Arte di Lugano e qui riadattata per gli spazi del MAC; il progetto affronta in modo obliquo il tema della morte che affligge la nostra società e tutta la cultura occidentale. Canesi interviene sulle foglie e sui fusti di alcune piante d'appartamento generando un'ibridazione che sposa le dinamiche della Green Art e della Viral Art. Sfruttando un interstizio del museo, Bergamasco ha deciso di "occultare" un grande quadro effigiante una stanza contenente un grande arazzo di alberi e uccelli che potrà essere visto spiando da un foro praticato su un pannello. Già presente con una video-installazione alla prima inaugurazione del Collasso dell'Entropia, Prevedello si riappropria dello spazio a lui assegnato per realizzare un inedito ambiente scultoreo. Ispirandosi all'energia potenziale, Andreco ha dipinto una serie di macigni che suggeriscono un senso di instabilità (l'irregolare sovrapposizione dei massi suggerisce una "tensione" dovuta all'equilibrio precario della struttura e della posizione statica degli elementi che la compongono).
Disseminate negli ambienti espositivi troviamo anche le opere di Silvia Vendramel [Treviso, 1972], Mattia Bosco [Milano, 1976], Mario Consiglio [Maglie, 1968] e Filippo Manzini [Firenze, 1975]. Vendramel presenta un Soffio, scultura che si ricollega a un gesto diretto e irrevocabili - come il soffiare del vetro all'interno di manufatti prelevati dalla propria infanzia - per rielaborare tensioni e nodi legati al "senso di appartenenza" che riguarda ciascuno di noi. Mattia Bosco propone un nucleo di lavori eterogenei per forma e materiali ma coerenti sotto il profilo concettuale che mettono in evidenza il rapporto tra l'artista e le potenzialità insite nella scultura. Mario Consiglio ha invece abbandonato all'interno del museo una mazza sul cui lungo manico è incisa una frase emblematica, che è anche il titolo dell'opera: With this hammer I have killed dozens of fake monkeys Servendosi di un bisturi, Manzini ha asportato delle piccole porzioni di carta da alcuni fogli per ottenere morbidi avvallamenti e ombre cariche di allusività.
Una particolare attenzione viene dedicata anche al design. A/R Studio [fondato da Antigone Acconci e Riccardo Bastiani nel 2003] presenta Edison Jr, un set di costruzioni in legno che possono essere infilate nelle prese elettrice permettendo così ai bambini di giocare in totale sicurezza. Nella saletta della didattica sono allestiti gli orologi Catino di Lorenzo Damiani [Lissone, 1972], il quale ha progettato anche i nuovi fermaporte del museo, caratterizzati da un lungo manico in legno e un contrappeso in marmo.
Un'altra novità del Collasso dell'entropia è la sezione dedicata ai multipli realizzati appositamente per il MAC di Lissone. Andrea Facco [Verona, 1973] presenta una serie di grafiche su carta che si ricollegano alle opere esposte in occasione de Lo strano caso di Joan Mitchell, mentre di Francesco Fossati [Carate Brianza, 1985] sono disponibili i Souvenir di sculture realizzati lo scorso anno a seguito della mostra Displace.
Artisti:
ANDRECO, A/R STUDIO, MATTEO BERGAMASCO, MATTIA BOSCO, MIRKO CANESI, MARIO CONSIGLIO, LORENZO DAMIANI, OPPY DE BERNARDO, ANDREA FACCO, FRANCESCO FOSSATI, FILIPPO MANZINI, FABRIZIO PREVEDELLO, SILVIA VENDRAMEL
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