Carlo Cossignani. Speak to Me in a Floating Way
Dal 06 Ottobre 2023 al 10 Novembre 2023
Milano
Luogo: Tempesta Gallery
Indirizzo: Foro Buonaparte 68
Orari: 11.00-13.00 / 14.30-18.30
Telefono per informazioni: +39 3349909824
E-Mail info: info@tempestagallery.com
Sito ufficiale: http://ww.tempestagallery.com
Tempesta Gallery è lieta di annunciare l’esposizione di Carlo Cossignani, artista poliedrico che si muove agilmente tra pittura e scultura in un dialogo costante e riflessivo. Il percorso installativo è stato pensato e realizzato appositamente per la galleria e presenta una selezione di lavori inediti incentrata sul tema del vuoto quale elemento fondativo della realtà visibile e invisibile.
Le opere di Cossignani sono frutto di una stratificazione cerebrale e visiva, un’attenta osservazione oltre il contenuto che valorizza gli “scarti”, lo stato di vuoto che resta aldilá dei contorni del pennello e rivela forme, visi, corpi. Lo sguardo si perde viaggiando nelle diverse dimensioni ed entrando nella profondità dell’immagine che apre mondi e riflessioni diventando molteplice, fluida e indefinita. Le interpretazioni si sovrappongono e parlano allo spettatore del lato piú intimo e personale.
“Il progetto nasce da un'evoluzione di un lavoro che porto avanti da qualche anno, avevo un’ossessione verso la parte non visibile e ho iniziato a sviluppare una serie di riflessioni sul tema del vuoto trovando riscontri anche nella scienza che conferma come non solo l’origine di tutto sia nata da uno stato di vuoto, da uno zero, ma che il vuoto stesso abbia una propria sostanza. Anni fa, durante la realizzazione di alcune scenografie per un cortometraggio, lavoravo con tutti questi ritagli di carta, mi sono reso conto che gli scarti parlavano piú del soggetto che ne ricavavo, queste sagome che rimanevano vuote lasciavano libera interpretazione, diventando esse stesse sostanza. Il vuoto non rappresenta una controparte del pieno ma l’uno il costituente dell’altro. Mi sono trovato ad applicare questa modalitá anche alla mia vita contemplando l’impercettibile, lo sfondo miope, e andando oltre la realtá come apparenza. Il vuoto è la caratteristica dominante con cui io costruisco il lavoro, la sostanza in cui sono immerse le forme del mio sentire”.
Carlo Cossignani
Il percorso espositivo presenta un racconto continuo, una fluttuazione attraverso la materia impressa dalla leggerezza dell'acquerello, espressione apparentemente fragile che nasconde una forza endogena che rimanda a concetti pittorici classici e li travalica nelle forme organiche e oniriche che lambiscono le figure dell’intelligenza artificiale. Le sculture in acciaio specchiato, fredde e taglienti ricordano le architetture arabo-normanne, pretendono una parte di spazio ma senza fondamenti e legami alla terra, come aquiloni sospesi sono strutture aliene e impossibili la cui funzione è negata, svuotata. Si rivela un dualismo precario dove la carta, materia delicata, si confronta con le sagome taglienti dell’acciaio, ed esprime la struttura originaria del nostro universo costituita da diversi stati di stabilitá, é in questo fragile equilibrio tra aggregazione e la disgregazione, tra uno stato e l’altro che l’artista accede a quella dimensione di realtà del percepito, dove i soggetti si spogliano di ogni resistenza, lasciandosi modellare da presenze impercettibili così da renderli compiuti, laddove l’apparenza lascia spazio alla somiglianza e il tempo della contemplazione induce domande profonde.
“Il lavoro di Carlo Cossignani sfida l'effimera contemporaneità del nostro mondo digitale. In un'epoca in cui tutto sembra essere immediato e fugace, dove le informazioni scorrono veloci e superficiali, la decisione di dedicare una mostra all'arte di Cossignani è un atto di resistenza alla fretta e all'effimero. La scelta di focalizzarsi sul lavoro di questo eclettico artista è motivata dalla profonda convinzione che l'arte non debba essere consumata in un istante, ma debba essere assaporata, contemplata e interpretata con calma. Le opere di Cossignani ci costringono ad abbandonare la corsa frenetica del nostro quotidiano per immergerci in un mondo di strati e complessità. Questa mostra rappresenta l'opportunità di sfuggire alla frenesia del mondo moderno e di immergersi in un universo artistico dove il tempo assume una dimensione diversa.”
Elisa Bonzano, art director Tempesta Gallery
Carlo Cossignani nasce a Porto San Giorgio nel 1981. La sua pratica si caratterizza da una continua ricerca che muove liberamente tra pittura, scultura e progetti site specific. La sua attitudine interdisciplinare lo porta sin dall’inizio ad estendere il confronto con il cinema di sperimentazione e la scena underground della musica elettronica stringendo collaborazioni con registi e musicisti di calibro internazionale, con i quali realizza cortometraggi e progetti audiovosivi di carattere performativo presentati nelle più importanti sedi e festival di settore. Negli anni più recenti l’attenzione del suo lavoro torna verso il rapporto con lo spazio fisico intervenendo con cicli di opere e progetti istallativi. Tra le esposizioni più recenti e di rilievo A New Perspective alla Triennale di Milano e presso La Galleria Nazionale di Roma, Notturno a Palazzo Hercolani Bonora di Bologna. Selezionato tra gli artisti della Milano Drawing Week 2022 a cura della Collezione Ramo tiene la sua prima personale a Milano presso la Galleria Renata Fabbri. Vive e lavora a Milano.
Le opere di Cossignani sono frutto di una stratificazione cerebrale e visiva, un’attenta osservazione oltre il contenuto che valorizza gli “scarti”, lo stato di vuoto che resta aldilá dei contorni del pennello e rivela forme, visi, corpi. Lo sguardo si perde viaggiando nelle diverse dimensioni ed entrando nella profondità dell’immagine che apre mondi e riflessioni diventando molteplice, fluida e indefinita. Le interpretazioni si sovrappongono e parlano allo spettatore del lato piú intimo e personale.
“Il progetto nasce da un'evoluzione di un lavoro che porto avanti da qualche anno, avevo un’ossessione verso la parte non visibile e ho iniziato a sviluppare una serie di riflessioni sul tema del vuoto trovando riscontri anche nella scienza che conferma come non solo l’origine di tutto sia nata da uno stato di vuoto, da uno zero, ma che il vuoto stesso abbia una propria sostanza. Anni fa, durante la realizzazione di alcune scenografie per un cortometraggio, lavoravo con tutti questi ritagli di carta, mi sono reso conto che gli scarti parlavano piú del soggetto che ne ricavavo, queste sagome che rimanevano vuote lasciavano libera interpretazione, diventando esse stesse sostanza. Il vuoto non rappresenta una controparte del pieno ma l’uno il costituente dell’altro. Mi sono trovato ad applicare questa modalitá anche alla mia vita contemplando l’impercettibile, lo sfondo miope, e andando oltre la realtá come apparenza. Il vuoto è la caratteristica dominante con cui io costruisco il lavoro, la sostanza in cui sono immerse le forme del mio sentire”.
Carlo Cossignani
Il percorso espositivo presenta un racconto continuo, una fluttuazione attraverso la materia impressa dalla leggerezza dell'acquerello, espressione apparentemente fragile che nasconde una forza endogena che rimanda a concetti pittorici classici e li travalica nelle forme organiche e oniriche che lambiscono le figure dell’intelligenza artificiale. Le sculture in acciaio specchiato, fredde e taglienti ricordano le architetture arabo-normanne, pretendono una parte di spazio ma senza fondamenti e legami alla terra, come aquiloni sospesi sono strutture aliene e impossibili la cui funzione è negata, svuotata. Si rivela un dualismo precario dove la carta, materia delicata, si confronta con le sagome taglienti dell’acciaio, ed esprime la struttura originaria del nostro universo costituita da diversi stati di stabilitá, é in questo fragile equilibrio tra aggregazione e la disgregazione, tra uno stato e l’altro che l’artista accede a quella dimensione di realtà del percepito, dove i soggetti si spogliano di ogni resistenza, lasciandosi modellare da presenze impercettibili così da renderli compiuti, laddove l’apparenza lascia spazio alla somiglianza e il tempo della contemplazione induce domande profonde.
“Il lavoro di Carlo Cossignani sfida l'effimera contemporaneità del nostro mondo digitale. In un'epoca in cui tutto sembra essere immediato e fugace, dove le informazioni scorrono veloci e superficiali, la decisione di dedicare una mostra all'arte di Cossignani è un atto di resistenza alla fretta e all'effimero. La scelta di focalizzarsi sul lavoro di questo eclettico artista è motivata dalla profonda convinzione che l'arte non debba essere consumata in un istante, ma debba essere assaporata, contemplata e interpretata con calma. Le opere di Cossignani ci costringono ad abbandonare la corsa frenetica del nostro quotidiano per immergerci in un mondo di strati e complessità. Questa mostra rappresenta l'opportunità di sfuggire alla frenesia del mondo moderno e di immergersi in un universo artistico dove il tempo assume una dimensione diversa.”
Elisa Bonzano, art director Tempesta Gallery
Carlo Cossignani nasce a Porto San Giorgio nel 1981. La sua pratica si caratterizza da una continua ricerca che muove liberamente tra pittura, scultura e progetti site specific. La sua attitudine interdisciplinare lo porta sin dall’inizio ad estendere il confronto con il cinema di sperimentazione e la scena underground della musica elettronica stringendo collaborazioni con registi e musicisti di calibro internazionale, con i quali realizza cortometraggi e progetti audiovosivi di carattere performativo presentati nelle più importanti sedi e festival di settore. Negli anni più recenti l’attenzione del suo lavoro torna verso il rapporto con lo spazio fisico intervenendo con cicli di opere e progetti istallativi. Tra le esposizioni più recenti e di rilievo A New Perspective alla Triennale di Milano e presso La Galleria Nazionale di Roma, Notturno a Palazzo Hercolani Bonora di Bologna. Selezionato tra gli artisti della Milano Drawing Week 2022 a cura della Collezione Ramo tiene la sua prima personale a Milano presso la Galleria Renata Fabbri. Vive e lavora a Milano.
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