Italo Zetti. Presenze d'arte a Sestri Levante. 1913-2013
Dal 27 Dicembre 2013 al 02 Febbraio 2014
Sestri Levante | Genova
Luogo: MuSel/ Torre dei Doganieri
Indirizzo: corso Colombo/ vico Macelli 3
Orari: MuSel: martedì, giovedì e venerdì 9-12.30; mercoledì 9-12.30/ 14-17; sabato 9-12.30; domenica 15-18:30
Costo del biglietto: € 3
Telefono per informazioni: +39 0185 478530
E-Mail info: info@musel.it
Sito ufficiale: http://www.musel.it/musel
Nell'intento di riscoprire e rafforzare il legame di Sestri Levante con gli artisti che l'hanno frequentata, amata e valorizzata con la loro opera, la Città di Sestri Levante, con il patrocinio della Fondazione Italo Zetti e la collaborazione di Bianca Maria Zetti Ugolotti, nel centenario della nascita ricorda l'artista Italo Zetti proponendo due mostre ed un incontro sulla sua figura e sul suo rapporto con la città.
Italo Zetti, fiorentino, dal 1937 ha vissuto a Milano, con lunghe permanenze a Casore del Monte e a Sestri Levante dove costruì tra il 1959 e il '61, con l'aiuto dell'amico architetto Mantero, una casa dedicata agli spazi ed alla luce del mare e della costa ligure. L'amore per il mare e l'interesse estetico per l'ambiente marino di Sestri Levante sono testimoniati dalla serie di xilografie “Sassi di Liguria” e di acquerelli dedicati alla Baia del Silenzio ma anche da numerosi ex – libris, tempere e schizzi.
Ex – libris e opere raccontano inoltre dei rapporti di amicizia e cordialità che seppe intrattenere con molti artisti e cittadini di Sestri Levante. Ricordiamo l'amicizia e la profonda stima artistica che lo legava allo xilografo sestrese Eugenio Mario Raffo.
Il rapporto con Sestri Levante non è venuto a mancare nemmeno dopo la sua scomparsa, avendo la Fondazione e Bianca Maria Zetti Ugolotti dedicato numerose attività all'opera di Italo Zetti in relazione a Sestri Levante, tra cui l'esposizione di “Sassi di Liguria” organizzata dal dott. Francesco Prete, in qualità di presidente dell'Azienda Autonoma di Soggiorno, in collaborazione con il Cral - lavoratori della FIT Ferrotubi, le pubblicazioni (Taccuini di lavoro n°14 “Buste paga d'autore E.M. Raffo” , 2008, “Italo Zetti, i colori del mare e il segreto dell'isola” ed. Gammarò, 2013) e la mostra “Lavora il mare nel mio silenzio” presso la galleria Il Vicolo di Genova, un dialogo tra “Sassi di Liguria” e le opere di Alfredo Gioventù 2006.
Scrive Alberto Longatti a proposito del rapporto di Italo Zetti col lavoro: “La sua è una generazione che ha reso l'impegno professionale un presupposto di moralità, (...) credendo nel lavoro come in un personale sforzo di imprigionare il tempo. Nella xilografia non si possono cancellare le disattenzioni, mascherare l'imperizia; si esigono sincerità, sicurezza di mano, progettazione rigorosa ed esecuzione attenta”.
Il 27 dicembre alle 16, in sala Bo si aprirà la manifestazione con un incontro per approfondire la conoscenza di Italo Zetti e la riflessione sul valore dello sguardo dell'artista su Sestri L. con la presenza di Bianca Maria Zetti Ugolotti che ha mantenuto vivo, in questi anni, il rapporto con Sestri levante ed ha dedicato l'attività della Fondazione alla divulgazione del valore artistico ed artigianale della xilografia ma anche al ricordo ed alla valorizzazione del lavoro del marito a Sestri L. con l'intreccio di rapporti personali ed artistici. Il contributo di Anty Pansera, critico d'arte e del design, conoscitrice esperta di arti applicate, legata da rapporti professionali e di amicizia a Bianca Maria Zetti Ugolotti, Alfredo Gioventù e Bruno Munari accomunati dall'attenzione e dalla passione per i sassi della spiaggia di Riva Trigoso, sarà affiancato dal direttore scientifico del Musel Fabrizio Benente, dall'artista Alfredo Gioventù e dal sindaco di Sestri L. Valentina Ghio.
In mostra al terzo piano di Palazzo Fascie una collezione di ex – libris preceduti da tavole didattiche su xilografia e storia dell'ex – libris provenienti dalle esposizioni al Museo del Paesaggio di Maenza ed alla Galleria della Bibliotheca Angelica di Roma. La varietà di temi, dovuta alla committenza di bibliofili è accomunata dalla preziosità tecnica della composizione e dell'esecuzione tecnica che si potrà apprezzare anche grazie alla proiezione di ingrandimenti sullo schermo adiacente. Alberto Longotti sottolinea così la preziosità degli ex – libris di Zetti: “Astrale, dicevamo, la sensazione che emana da questi piccoli rettangoli di carta, in cui l'autore si è divertito a incorniciare quello che è già in cornice, o ad impaginare le figure con consumata perizia. E ovunque, sempre, decorativo, nel senso alto del termine: ogni sua raffigurazione è come un emblema araldico”.
A sette anni dalla mostra “Lavora il mare nel mio silenzio” si presentano, alla Torre dei Doganieri con “Italo Zetti e Alfredo Gioventù _ di sasso in sasso”, gli esiti di un dialogo mai interrotto tra la ricerca di Alfredo Gioventù ed il lavoro di Italo Zetti.
Vicinanza riconosciuta molti anni addietro da Bianca Maria Zetti Ugolotti che vide nell'opera di Gioventù una continuità con l'opera del marito, une sensibilità affine per il valore simbolico del sasso, per la ricerca grafica e materica “artigianale” per il bisogno di “togliere peso alla gravità della pietra”. I pensieri di Vanni Scheiwiller e Roberto Sanesi sulla ricerca di Italo Zetti riguardo i “Sassi di Liguria” ci introducono alle similitudini nel lavoro dei due artisti: “Nelle Schegge e nei Sassi di Liguria ci sono, è vero, un'essenzialità, una corposità, una razionalità geometrica esemplari: un ricercatore in perenne evoluzione, un artigiano rinascimentale partecipe insieme di avanguardia e tradizione” “Infine il ritorno a forme stabili i sassi, (…) ma sempre domina l'ansia di definire un non definibile, di togliere peso alla gravità della pietra. Zetti vi riesce non sciogliendo in materia informe il suo soggetto ma per via di trasparenza ed esattezza”. In mostra grandi xilografie a colori della serie “Sassi di Liguria” ed opere di Alfredo Gioventù dedicate al rapporto grafico e coloristico tra i sassi delle nostre spiagge.
Italo Zetti, fiorentino, dal 1937 ha vissuto a Milano, con lunghe permanenze a Casore del Monte e a Sestri Levante dove costruì tra il 1959 e il '61, con l'aiuto dell'amico architetto Mantero, una casa dedicata agli spazi ed alla luce del mare e della costa ligure. L'amore per il mare e l'interesse estetico per l'ambiente marino di Sestri Levante sono testimoniati dalla serie di xilografie “Sassi di Liguria” e di acquerelli dedicati alla Baia del Silenzio ma anche da numerosi ex – libris, tempere e schizzi.
Ex – libris e opere raccontano inoltre dei rapporti di amicizia e cordialità che seppe intrattenere con molti artisti e cittadini di Sestri Levante. Ricordiamo l'amicizia e la profonda stima artistica che lo legava allo xilografo sestrese Eugenio Mario Raffo.
Il rapporto con Sestri Levante non è venuto a mancare nemmeno dopo la sua scomparsa, avendo la Fondazione e Bianca Maria Zetti Ugolotti dedicato numerose attività all'opera di Italo Zetti in relazione a Sestri Levante, tra cui l'esposizione di “Sassi di Liguria” organizzata dal dott. Francesco Prete, in qualità di presidente dell'Azienda Autonoma di Soggiorno, in collaborazione con il Cral - lavoratori della FIT Ferrotubi, le pubblicazioni (Taccuini di lavoro n°14 “Buste paga d'autore E.M. Raffo” , 2008, “Italo Zetti, i colori del mare e il segreto dell'isola” ed. Gammarò, 2013) e la mostra “Lavora il mare nel mio silenzio” presso la galleria Il Vicolo di Genova, un dialogo tra “Sassi di Liguria” e le opere di Alfredo Gioventù 2006.
Scrive Alberto Longatti a proposito del rapporto di Italo Zetti col lavoro: “La sua è una generazione che ha reso l'impegno professionale un presupposto di moralità, (...) credendo nel lavoro come in un personale sforzo di imprigionare il tempo. Nella xilografia non si possono cancellare le disattenzioni, mascherare l'imperizia; si esigono sincerità, sicurezza di mano, progettazione rigorosa ed esecuzione attenta”.
Il 27 dicembre alle 16, in sala Bo si aprirà la manifestazione con un incontro per approfondire la conoscenza di Italo Zetti e la riflessione sul valore dello sguardo dell'artista su Sestri L. con la presenza di Bianca Maria Zetti Ugolotti che ha mantenuto vivo, in questi anni, il rapporto con Sestri levante ed ha dedicato l'attività della Fondazione alla divulgazione del valore artistico ed artigianale della xilografia ma anche al ricordo ed alla valorizzazione del lavoro del marito a Sestri L. con l'intreccio di rapporti personali ed artistici. Il contributo di Anty Pansera, critico d'arte e del design, conoscitrice esperta di arti applicate, legata da rapporti professionali e di amicizia a Bianca Maria Zetti Ugolotti, Alfredo Gioventù e Bruno Munari accomunati dall'attenzione e dalla passione per i sassi della spiaggia di Riva Trigoso, sarà affiancato dal direttore scientifico del Musel Fabrizio Benente, dall'artista Alfredo Gioventù e dal sindaco di Sestri L. Valentina Ghio.
In mostra al terzo piano di Palazzo Fascie una collezione di ex – libris preceduti da tavole didattiche su xilografia e storia dell'ex – libris provenienti dalle esposizioni al Museo del Paesaggio di Maenza ed alla Galleria della Bibliotheca Angelica di Roma. La varietà di temi, dovuta alla committenza di bibliofili è accomunata dalla preziosità tecnica della composizione e dell'esecuzione tecnica che si potrà apprezzare anche grazie alla proiezione di ingrandimenti sullo schermo adiacente. Alberto Longotti sottolinea così la preziosità degli ex – libris di Zetti: “Astrale, dicevamo, la sensazione che emana da questi piccoli rettangoli di carta, in cui l'autore si è divertito a incorniciare quello che è già in cornice, o ad impaginare le figure con consumata perizia. E ovunque, sempre, decorativo, nel senso alto del termine: ogni sua raffigurazione è come un emblema araldico”.
A sette anni dalla mostra “Lavora il mare nel mio silenzio” si presentano, alla Torre dei Doganieri con “Italo Zetti e Alfredo Gioventù _ di sasso in sasso”, gli esiti di un dialogo mai interrotto tra la ricerca di Alfredo Gioventù ed il lavoro di Italo Zetti.
Vicinanza riconosciuta molti anni addietro da Bianca Maria Zetti Ugolotti che vide nell'opera di Gioventù una continuità con l'opera del marito, une sensibilità affine per il valore simbolico del sasso, per la ricerca grafica e materica “artigianale” per il bisogno di “togliere peso alla gravità della pietra”. I pensieri di Vanni Scheiwiller e Roberto Sanesi sulla ricerca di Italo Zetti riguardo i “Sassi di Liguria” ci introducono alle similitudini nel lavoro dei due artisti: “Nelle Schegge e nei Sassi di Liguria ci sono, è vero, un'essenzialità, una corposità, una razionalità geometrica esemplari: un ricercatore in perenne evoluzione, un artigiano rinascimentale partecipe insieme di avanguardia e tradizione” “Infine il ritorno a forme stabili i sassi, (…) ma sempre domina l'ansia di definire un non definibile, di togliere peso alla gravità della pietra. Zetti vi riesce non sciogliendo in materia informe il suo soggetto ma per via di trasparenza ed esattezza”. In mostra grandi xilografie a colori della serie “Sassi di Liguria” ed opere di Alfredo Gioventù dedicate al rapporto grafico e coloristico tra i sassi delle nostre spiagge.
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