Nessun luogo è come casa

Nessun luogo è come casa

 

Dal 19 Novembre 2020 al 31 Dicembre 2020

Cremona

Luogo: Sito web e piattaforma Artland

Indirizzo: online

Curatori: Raffaella Colace

E-Mail info: info@iltriangoloartgallery.com

Sito ufficiale: http://www.iltriangoloartgallery.com



Fino a quando non sarà possibile l’apertura al pubblico, sul sito della Galleria il Triangolo di Cremona (https://iltriangoloartgallery.com/video/nessun-luogo-e-come-casa-%e2%80%a2-3d.html) e sulla piattaforma di Artland (https://www.artland.com/galleries/il-triangolo) è possibile visitare Nessun luogo è come casa, una mostra a cura di Raffaella Colace la cui inaugurazione, prevista per il 7 novembre, è stata rimandata in ottemperanza a quanto disposto dal Dpcm del 24 ottobre scorso. 
 
La mostra prende il titolo da una delle opere già presentate nell’esposizione virtuale #LoSpazioVuoto, frutto di un contest organizzato dalla Galleria Il Triangolo nella scorsa primavera, durante il periodo di isolamento dovuto alla diffusione del Covid-19 che ha costretto tutti nelle proprie case, divenute così, nel bene e nel male, centro di gravità esistenziale. Entro le pareti di casa ognuno si è dovuto organizzare e reinventare, riscoprendo qualcosa di sé o delle cose intorno a sé. Dalla suggestione di questa esperienza, che credevamo esserci ormai buttata alle spalle ma che sembra drammaticamente ritornare ora, è nata l’idea che fosse l’arte a ‘parlare’ della ‘casa’ e dell’abitare’. E che lo facesse attraverso la voce di artisti di generazioni diverse. Dieci in tutto, essi propongono opere non necessariamente legate alla drammatica contingenza di questi tempi, ma che comunque da questa contingenza acquistano un significato più incisivo e attuale.
 
Si va così dalle chine delicate di Valeria Agostinelli, che raccontano la casa come luogo dell’anima ed evocazione della ricerca di un tepore emotivo, al realismo surreale - ora angoscioso, ora sereno e giocoso - dei dipinti di Alessio Vaccari. Centro e cuore pulsante delle abitazioni, il divano, custode di storie famigliari e momenti intimi, è protagonista dei disegni di Arianna Greci, mentre le tele di Elisa Veronelli divengono frammenti del pavimento di casa dove riprendono vita i ricordi dei giochi di infanzia.
 
Con le sue paste di cellulosa dipinte e le sue installazioni, Camilla Alberti riflette sull’omologazione delle costruzioni abitative a fronte di nuove strutture concepite per essere plasmate dal ciclo naturale. Per Giovanna Lui la casa è uno spazio interiore narrato da una pittura visionaria che descrive luoghi svuotati in cui ascoltare il respiro delle pareti, mentre spazi occupati dalla (propria) famiglia sono quelli restituiti dagli scatti fotografici di Arturo Delle Donne che, nella forzata reclusione, cerca scappatoie luminose di hopperiana memoria e interazioni con lo spazio esterno.
 
Sulla consolatoria compagnia dello schermo televisivo e sui dati auditel dei programmi più seguiti nel periodo dell’isolamento si costruisce la serie dei pastelli su lavagna di Walter Ferri-Szczerbowski, laddove Monica Carrera ci porta con le sue fotografie in uno spazio esterno, ritraendo case arroccate ricoperte da una moltitudine di antenne paraboliche entro cui si aprono finestre su un ‘fuori’ sospeso e silenzioso. Ed ancora fotografia per Monica Taverna che, costretta in una stanza di albergo, si appropria di una dimora estranea ma al contempo necessaria, soffermandosi sui dettagli ordinari di un ambiente che vuole sembrare familiare ma non lo è.
 
Il Triangolo prosegue con il suo programma, nella convinzione che la creazione artistica possa dare molto in questo frangente drammatico in cui tutti siamo fortemente limitati nelle nostre azioni e nelle nostre abitudini di vita. Tanti momenti di svago e tante iniziative culturali sono ormai precluse ed è doveroso che, chi lo può, continui a fare, nel rispetto dei protocolli sanitari. Un plauso a tutti gli artisti che, pur nelle difficoltà dei tempi, si sono prodigati nel collaborare mostrando grandi passione e professionalità.
 

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