Felicissimo Giani
Dal 02 Dicembre 2023 al 25 Febbraio 2024
Bologna
Luogo: Palazzo Bentivoglio
Indirizzo: Via del Borgo di San Pietro 1
Orari: sabato domenica, 8 dicembre e 31 dicembre 2023 e 1 e 2 gennaio 2024, dalle 11.00 alle 18.00. Chiuso il 23 e il 24 dicembre 2023
Curatori: Tommaso Pasquali
Telefono per informazioni: +39 370 1249962
E-Mail info: info@palazzobentivoglio.org
Dal 2 dicembre 2023 al 25 febbraio 2024, Palazzo Bentivoglio a Bologna celebra il duecentenario della morte di Felice Giani (San Sebastiano Curone, 1758 – Roma, 1823) presentando negli spazi dei suoi sotterranei Felicissimo Giani, a cura di Tommaso Pasquali: un excursus monografico dedicato al grande pittore e decoratore, originalissimo protagonista del Neoclassicismo italiano, che restituisce la vitalità e la forza 'immaginosa' disseminate dall’autore non solo nella sterminata produzione grafica, ma anche negli interventi su muri e soffitti, con cui seppe interpretare le ambizioni culturali dei ceti emergenti di epoca napoleonica, che lo chiamarono a lavorare nei palazzi di Roma, Faenza e Bologna.
«Come il “Giano bifronte”, dio romano delle porte e dei passaggi, questo protagonista del Neoclassicismo italiano fu in grado di guardare allo stesso tempo davanti e dietro di sé, tenendo insieme un amore trascinante verso l'arte del passato e una capacità profetica di anticipare tensioni nuove» racconta Tommaso Pasquali, che sottolinea come: «Giani seppe essere neoclassico e anticlassico, neomanierista e preromantico, accademico e antiaccademico, copista dall'antico e nemico delle precisioni filologiche, genio bizzarro e interprete delle élite napoleoniche. Con la sua progressiva riscoperta – dal 1950 di un intervento di Roberto Longhi al 1999 della monografia di Anna Ottani Cavina –, Giani ha costretto gli studi moderni a confrontarsi con una vicenda artistica complessa e una produzione straripante, che sfugge a facili categorizzazioni».
Felice Giani – considerato infatti in passato come uno straordinario anticipatore del romanticismo francese, oppure come uno spirito irrequieto, vicino agli umori sulfurei e tempestosi della cerchia romana di Füssli – è artista particolarmente caro a Palazzo Bentivoglio, che ne conserva diverse opere nella collezione permanente. Tra i lavori di Giani esposti, spiccano due rare tempere – fino a oggi considerate perdute e recentemente ritrovate – realizzate dall’artista piemontese sul soffitto di una camera da pranzo di Palazzo Bentivoglio, interamente decorata dal pittore nel 1810 insieme al collaboratore Gaetano Bertolani. Si tratta di due tondi raffiguranti un Trionfo di Bacco e un Trionfo di Cibele, attualmente in collezione privata, che a distanza di quasi un secolo tornano visibili dentro il palazzo.
Come di consueto per le iniziative di Palazzo Bentivoglio, la selezione delle opere in mostra è avvenuta a partire da un piccolo nucleo di lavori di Giani appartenenti alla collezione permanente, alcuni dei quali ineditio mai esposti. Una serie di importanti prestiti, da privati così come da istituzioni pubbliche, italiane e straniere, consente di tracciare una parabola necessariamente parziale, ma avvincente, attraverso la diversificata attività dell'artista, estesa lungo quattro decenni.
Il percorso, che include 44 opere, si snoda attraverso le tre sale principali dello spazio espositivo, che conta su un allestimento dell'architetto e designer Franco Raggi, pensato come un fondo continuo: uno d’oro con il compito di trasformare le pareti espositive bianche ed estendersi anche sugli antichi muri di mattone; l’altro azzurro e materico, in feltro, su cui le opere vedono esaltare le proprie qualità cromatiche.
Una scelta audace, come spiega lo stesso Raggi: «Una parete morbida e inusuale per appendere dei quadri ma giusta per accentuare con materia e colore il nastro continuo del percorso. A segnare gli estremi delle fasce azzurre ho messo delle cuciture rosse a “zig-zag”, mio ricordo personale dei bordi di una poltrona in feltro di Rietveld della quale ho sempre amato gli spigoli».
A omaggiare una nozione “calda”, combinatoria e paradossalmente anticlassica di neoclassicimo, come fu quella di Felice Giani, lungo il percorso della mostra sono incluse quattro opere contemporanee – di Flavio Favelli, Franco Raggi, Pablo Bronstein e Luigi Ontani – da intendersi come contrappunti 'neo-neoclassici' che, sul piano formale o concettuale, aiutano a illuminare meglio alcuni aspetti delle opere in mostra.
La mostra è accompagnata da un catalogo con immagini e schede di tutti i lavori esposti, pubblicato da CURA, che verrà presentato venerdì 15 dicembre alle 18.00 alla presenza degli autori dei saggi a Palazzo Marescalchi, altro pregevole esempio di intervento decorativo di Giani.
La visione della sala da pranzo con le decorazioni di Felice Giani a Palazzo Bentivoglio è possibile solo durante le visite guidate.
Visite guidate: dalle 18 alle 19 il venerdì 15 e 22 dicembre; 12-19-26 gennaio 2024; 9-16-23 febbraio 2024 su prenotazione su eventbrite.
I gruppi già organizzati possono prenotare anche in giornate diverse da quelle previste da calendario.
«Come il “Giano bifronte”, dio romano delle porte e dei passaggi, questo protagonista del Neoclassicismo italiano fu in grado di guardare allo stesso tempo davanti e dietro di sé, tenendo insieme un amore trascinante verso l'arte del passato e una capacità profetica di anticipare tensioni nuove» racconta Tommaso Pasquali, che sottolinea come: «Giani seppe essere neoclassico e anticlassico, neomanierista e preromantico, accademico e antiaccademico, copista dall'antico e nemico delle precisioni filologiche, genio bizzarro e interprete delle élite napoleoniche. Con la sua progressiva riscoperta – dal 1950 di un intervento di Roberto Longhi al 1999 della monografia di Anna Ottani Cavina –, Giani ha costretto gli studi moderni a confrontarsi con una vicenda artistica complessa e una produzione straripante, che sfugge a facili categorizzazioni».
Felice Giani – considerato infatti in passato come uno straordinario anticipatore del romanticismo francese, oppure come uno spirito irrequieto, vicino agli umori sulfurei e tempestosi della cerchia romana di Füssli – è artista particolarmente caro a Palazzo Bentivoglio, che ne conserva diverse opere nella collezione permanente. Tra i lavori di Giani esposti, spiccano due rare tempere – fino a oggi considerate perdute e recentemente ritrovate – realizzate dall’artista piemontese sul soffitto di una camera da pranzo di Palazzo Bentivoglio, interamente decorata dal pittore nel 1810 insieme al collaboratore Gaetano Bertolani. Si tratta di due tondi raffiguranti un Trionfo di Bacco e un Trionfo di Cibele, attualmente in collezione privata, che a distanza di quasi un secolo tornano visibili dentro il palazzo.
Come di consueto per le iniziative di Palazzo Bentivoglio, la selezione delle opere in mostra è avvenuta a partire da un piccolo nucleo di lavori di Giani appartenenti alla collezione permanente, alcuni dei quali ineditio mai esposti. Una serie di importanti prestiti, da privati così come da istituzioni pubbliche, italiane e straniere, consente di tracciare una parabola necessariamente parziale, ma avvincente, attraverso la diversificata attività dell'artista, estesa lungo quattro decenni.
Il percorso, che include 44 opere, si snoda attraverso le tre sale principali dello spazio espositivo, che conta su un allestimento dell'architetto e designer Franco Raggi, pensato come un fondo continuo: uno d’oro con il compito di trasformare le pareti espositive bianche ed estendersi anche sugli antichi muri di mattone; l’altro azzurro e materico, in feltro, su cui le opere vedono esaltare le proprie qualità cromatiche.
Una scelta audace, come spiega lo stesso Raggi: «Una parete morbida e inusuale per appendere dei quadri ma giusta per accentuare con materia e colore il nastro continuo del percorso. A segnare gli estremi delle fasce azzurre ho messo delle cuciture rosse a “zig-zag”, mio ricordo personale dei bordi di una poltrona in feltro di Rietveld della quale ho sempre amato gli spigoli».
A omaggiare una nozione “calda”, combinatoria e paradossalmente anticlassica di neoclassicimo, come fu quella di Felice Giani, lungo il percorso della mostra sono incluse quattro opere contemporanee – di Flavio Favelli, Franco Raggi, Pablo Bronstein e Luigi Ontani – da intendersi come contrappunti 'neo-neoclassici' che, sul piano formale o concettuale, aiutano a illuminare meglio alcuni aspetti delle opere in mostra.
La mostra è accompagnata da un catalogo con immagini e schede di tutti i lavori esposti, pubblicato da CURA, che verrà presentato venerdì 15 dicembre alle 18.00 alla presenza degli autori dei saggi a Palazzo Marescalchi, altro pregevole esempio di intervento decorativo di Giani.
La visione della sala da pranzo con le decorazioni di Felice Giani a Palazzo Bentivoglio è possibile solo durante le visite guidate.
Visite guidate: dalle 18 alle 19 il venerdì 15 e 22 dicembre; 12-19-26 gennaio 2024; 9-16-23 febbraio 2024 su prenotazione su eventbrite.
I gruppi già organizzati possono prenotare anche in giornate diverse da quelle previste da calendario.
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