Rinascimento a Fermo

Giulio Romano, Madonna con Bambino, Sant'Anna e San Giovannino, 1520/1530, olio su tavola

 

Dal 31 Gennaio 2024 al 04 Maggio 2025

Fermo | Ascoli Piceno

Luogo: Palazzo dei Priori

Indirizzo: Piazza del Popolo 5

Orari: dal martedì al venerdì 10:30 - 13 / 15:30 - 18; sabato e domenica 10:30 - 13 / 15:30 - 19. lunedì chiuso. Previste aperture straordinarie in occasione di eventi e festività

Curatori: Vittorio Sgarbi con Walter Scotucci

Costo del biglietto: unico Fermo Musei € 9,00; ridotto € 7,00 (ragazzi dai 14 ai 25 anni, gruppi composti da più di 15 persone, soci FAI, soci Touring Club Italia, soci Italia Nostra); gratuito under 13, disabili, soci Icom, giornalisti con tesserino. Il biglietto include ingresso al circuito museale e alla mostra “Steve McCurry – Children”

Telefono per informazioni: +39 0734 217140

E-Mail info: museidifermo@comune.fermo.it

Sito ufficiale: http://www.fermomusei.it


Una mostra “work in progress” che ha preso avvio il 31 dicembre e si arricchirà via via di altre opere dalla fine di gennaio 2025, disvelandosi a poco a poco come un piccolo grande regalo della città di Fermo al territorio. Dopo l’apertura della mostra di “Steve McCurry - Children”, una nuova grande esposizione pittorica arriva a Fermo. Fino al 4 maggio 2025 Palazzo dei Priori ospita la mostra “Rinascimento a Fermo”, a cura di Vittorio Sgarbi con Walter Scotucci. La mostra offre un focus particolare sul Cinquecento e permette di scoprire il periodo rinascimentale della storia millenaria di Fermo, che rientra nella cultura denominata Rinascimento adriatico. Un periodo non ancora compiutamente indagato e di cui non sono stati conclusi studi quanto mai necessari sui principali protagonisti che operarono in quest’area tra gli ultimi decenni del Quattrocento e il Cinquecento: Carlo e Vittore Crivelli, Antonio Solario, Giuliano da Fano, Vincenzo Pagani, Lorenzo Lotto, arricchiti dalla presenza in mostra di Giulio Romano, Antoniazzo Romano e molti altri.   Il curatore Vittorio Sgarbi sulla mostra: "L’elitè della società ‘adriatica’ rinascimentale fermana produsse una grande rinascita nel segno della classicità, con un patrimonio artistico mobile davvero ricco di sfavillanti testimonianze".
La mostra è promossa dal Comune di Fermo con il contributo della Regione Marche, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, partner Mus-e del Fermano e in collaborazione con Sinopia. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo.   L’esposizione a Palazzo dei Priori è un primo invito alla ricerca e alla ricognizione: non si può, infatti, capire a pieno l’importanza della città di Fermo tra fine ‘400 e in tutto il ‘500 se si considera soltanto il patrimonio storico artistico ed architettonico che attualmente è conservato in città. Apparirebbe, invece, più chiaro, reintegrandolo di quelle testimonianze di cui nel tempo è rimasto privo. Ad esempio la presenza di Lorenzo Lotto a Fermo, da collegare a quella contemporanea dell'architetto Antonio da Sangallo il giovane. Come anche la figura di Vincenzo Pagani che assunse il ruolo di assoluto protagonista del Cinquecento fermano. La mostra “Rinascimento a Fermo” si completa con un suggestivo video immersivo dedicato alle opere in mostra e non solo, che invita ad un viaggio fra nuvole, angeli e putti, in un’esplosione di colori. Come scriveva Leonardo Da Vinci: “Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”.
Il curatore Walter Scotucci sulla mostra: “Tra le gravi mancanze dell’attuale patrimonio storico artistico ed architettonico di Fermo va annoverata quella della pala di Giovanni Pagani del 1513 per l’altar maggiore della chiesa di San Rocco in piazza del Popolo, l’opera di Olivuccio di Ciccarello e la tavola di fra’ Fabiano da Urbino, oggi a Brera ed un’altra importantissima di Lorenzo Lotto datata 1535, sostituita da una copia ottocentesca di buona fattura”.Lungo sarebbe ancor più l’elenco se si volesse entrare nel merito della dispersione di opere provenienti da collezioni private di cui le famiglie nobili fermane, in ogni epoca, hanno sempre fatto tesoro. Dispersioni che non hanno ovviamente neppure risparmiato manufatti lapidei, sculture lignee, codici ed oggetti preziosi di oreficeria, con un bilancio finale davvero molto doloroso, causato per lo più da requisizioni, rapine di guerra o da vendite, ma anche dall’usura del tempo, dalla trascuratezza degli uomini e dalle trasformazioni che i secoli inevitabilmente hanno comportato.

La mostra “Rinascimento a Fermo” permette una riflessione sulla bellezza e ampiezza di questo meritevole patrimonio
 e si arricchirà di opere durante il periodo di esposizione per stimolare ulteriori studi e approfondimenti.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI