Irene Meniconi. Eden
Dal 18 Luglio 2021 al 29 Agosto 2021
Poppi | Arezzo
Luogo: Galleria SanLorenzo Arte
Indirizzo: Piazza Bordoni 4
Orari: visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19
Curatori: Silvia Rossi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Dal 18 luglio al 29 agosto 2021 la Galleria SanLorenzo Arte di Piazza Bordoni 4, a Poppi (AR), ospita “Eden”, mostra personale di Irene Meniconi a cura di Silvia Rossi.
Domenica 18 luglio, dalle ore 17, sarà presente l’artista per l’apertura ufficiale.
“Ero costantemente alla ricerca di qualcosa di misterioso, mi immergevo nella natura, quasi mi confondevo nella sua stessa essenza, fuori dal mondo degli uomini”. In queste parole Irene Meniconi racchiude tutta la sua poetica.
Maestosi, imponenti, colorati, forti. I soggetti raffigurati dall’artista toscana sono gli animali che tanto ama, ma il suo lavoro non si limita alla loro esaltazione, perché lo sguardo profondo e vigile di cavalli, pavoni e fenicotteri è quello con cui “essi ci invitano a cercare dentro noi stessi per intraprendere il percorso interiore di cui abbiamo bisogno”.
L’ arte, per Irene Meniconi, è un potente mezzo di cura, accudimento e rielaborazione.
L’artista è infatti una “survivor” che ha subito abusi sessuali e psicologici, dai 15 ai 21 anni, da parte di una persona di fiducia. “In ognuna delle mie opere è rappresentata una parte del percorso che ho dovuto affrontare per sopravvivere. Gli aspetti sono tanti e alcuni probabilmente inconsci: la presa di coscienza, prima di tutto, di quello che mi è successo, la paura, la rabbia, la frustrazione, l’angoscia, il panico, la sensazione di essere perennemente in pericolo, la consapevolezza, la libertà, il lasciare andare. Questi e tanti altri elementi di un itinerario intrapreso, avvalendomi anche dell’aiuto di una psicoterapeuta, sono raccontati da molti dei miei lavori”.
Tra i colpi di pennello e le righe dei pennini che Irene Meniconi usa per gli inconfondibili dettagli, compaiono come cicatrici interiori alcuni frammenti di diari personali. La mostra di Poppi diventa così il racconto di un percorso intimo per raggiungere la consapevolezza degli eventi accaduti, la narrazione di una battaglia per ripartire.
Le opere non sono però da leggersi in una chiave di anacronistico dolore da rielaborare. I lavori vogliono essere un inno alla rinascita, alla forza, alla diversità, alla giustizia e alla bellezza. Quella di raccontarsi attraverso gli animali è una scelta naturale per l’autrice, che da sempre ha un legame profondo e intenso con loro. Sono tele che celebrano la vita e la proteggono, che sensibilizzano a riflettere sul nostro atteggiamento nei confronti della natura.
Gli animali di Irene Meniconi ci invitano al rispetto. Sono il racconto di un Eden perduto ma soprattutto ritrovato. Il giardino delle meraviglie, che costruiamo con le nostre azioni, con le scelte consapevoli, con l’equilibrio. Il raggiungimento di uno “stato di grazia” terreno che non è dovuto o automatico, ma che richiede un preciso impegno.
Una personale, quella dell'artista toscana, che suggerisce la strada da percorrere tutti insieme, per aprire finalmente gli occhi e crescere come individui e società.
Irene Meniconi nasce a Firenze nel 1986, per poi trasferirsi, ancora bambina, nel Chianti, luogo immerso nella natura che sarà sempre l’elemento di ispirazione per la sua futura produzione artistica. Dopo il diploma al liceo artistico “Leon Battista Alberti” e la laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, da alcuni anni esegue lavori su commissione collaborando con clienti privati o aziende dei settori più disparati: dalla moda ai prodotti enogastronomici, dall’editoria alla decorazione di interni per studi professionali, spazi pubblici e privati. Parallelamente porta avanti la sua ricerca artistica personale, frutto di un percorso sia tecnico, sia psicologico, realizzando opere con tecnica mista unite tutte da un accurato e caratteristico disegno a penna.
Domenica 18 luglio, dalle ore 17, sarà presente l’artista per l’apertura ufficiale.
“Ero costantemente alla ricerca di qualcosa di misterioso, mi immergevo nella natura, quasi mi confondevo nella sua stessa essenza, fuori dal mondo degli uomini”. In queste parole Irene Meniconi racchiude tutta la sua poetica.
Maestosi, imponenti, colorati, forti. I soggetti raffigurati dall’artista toscana sono gli animali che tanto ama, ma il suo lavoro non si limita alla loro esaltazione, perché lo sguardo profondo e vigile di cavalli, pavoni e fenicotteri è quello con cui “essi ci invitano a cercare dentro noi stessi per intraprendere il percorso interiore di cui abbiamo bisogno”.
L’ arte, per Irene Meniconi, è un potente mezzo di cura, accudimento e rielaborazione.
L’artista è infatti una “survivor” che ha subito abusi sessuali e psicologici, dai 15 ai 21 anni, da parte di una persona di fiducia. “In ognuna delle mie opere è rappresentata una parte del percorso che ho dovuto affrontare per sopravvivere. Gli aspetti sono tanti e alcuni probabilmente inconsci: la presa di coscienza, prima di tutto, di quello che mi è successo, la paura, la rabbia, la frustrazione, l’angoscia, il panico, la sensazione di essere perennemente in pericolo, la consapevolezza, la libertà, il lasciare andare. Questi e tanti altri elementi di un itinerario intrapreso, avvalendomi anche dell’aiuto di una psicoterapeuta, sono raccontati da molti dei miei lavori”.
Tra i colpi di pennello e le righe dei pennini che Irene Meniconi usa per gli inconfondibili dettagli, compaiono come cicatrici interiori alcuni frammenti di diari personali. La mostra di Poppi diventa così il racconto di un percorso intimo per raggiungere la consapevolezza degli eventi accaduti, la narrazione di una battaglia per ripartire.
Le opere non sono però da leggersi in una chiave di anacronistico dolore da rielaborare. I lavori vogliono essere un inno alla rinascita, alla forza, alla diversità, alla giustizia e alla bellezza. Quella di raccontarsi attraverso gli animali è una scelta naturale per l’autrice, che da sempre ha un legame profondo e intenso con loro. Sono tele che celebrano la vita e la proteggono, che sensibilizzano a riflettere sul nostro atteggiamento nei confronti della natura.
Gli animali di Irene Meniconi ci invitano al rispetto. Sono il racconto di un Eden perduto ma soprattutto ritrovato. Il giardino delle meraviglie, che costruiamo con le nostre azioni, con le scelte consapevoli, con l’equilibrio. Il raggiungimento di uno “stato di grazia” terreno che non è dovuto o automatico, ma che richiede un preciso impegno.
Una personale, quella dell'artista toscana, che suggerisce la strada da percorrere tutti insieme, per aprire finalmente gli occhi e crescere come individui e società.
Irene Meniconi nasce a Firenze nel 1986, per poi trasferirsi, ancora bambina, nel Chianti, luogo immerso nella natura che sarà sempre l’elemento di ispirazione per la sua futura produzione artistica. Dopo il diploma al liceo artistico “Leon Battista Alberti” e la laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, da alcuni anni esegue lavori su commissione collaborando con clienti privati o aziende dei settori più disparati: dalla moda ai prodotti enogastronomici, dall’editoria alla decorazione di interni per studi professionali, spazi pubblici e privati. Parallelamente porta avanti la sua ricerca artistica personale, frutto di un percorso sia tecnico, sia psicologico, realizzando opere con tecnica mista unite tutte da un accurato e caratteristico disegno a penna.
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