Pompei, gli scavi e tanti guai
L.S.
12/07/2013
Napoli - Nuovi problemi per il sito di Pompei a causa di una sentenza del Tar Campania che, al termine di un lungo iter processuale ha sottratto alla Soprintendenza l’area su cui sorge un’antica necropoli. La zona di riconosciuta rilevanza archeologica che sorge sotto l’agrumeto di un’antica villa nobiliare, era stata strappata alla titolare nel 1999 per essere annessa agli scavi. Dopo quattro anni di ricerche, tuttavia, la Soprintendenza non aveva rinnovato il decreto di esproprio spingendo la donna ad avanzare richiesta di restituzione o risarcimento.
Il Tar ha riconosciuto le ragioni della proprietaria ma la Soprintendenza ha già comunicato che si adopererà per riottenere il controllo della necropoli.
“In merito alla questione dei terreni demaniali nella zona esterna di Porta Stabia, al confine con l'area archeologica di Pompei, la Soprintendenza specifica che la procedura di esproprio dei terreni interessati è stata avviata fin dal 2008. I motivi del ritardo nel definire le procedure di acquisizione sono di fatto, conseguenza dei continui ricorsi e mancate accettazioni dell'indennità di esproprio e di occupazione finora offerte al proprietario”.
Il Tar ha riconosciuto le ragioni della proprietaria ma la Soprintendenza ha già comunicato che si adopererà per riottenere il controllo della necropoli.
“In merito alla questione dei terreni demaniali nella zona esterna di Porta Stabia, al confine con l'area archeologica di Pompei, la Soprintendenza specifica che la procedura di esproprio dei terreni interessati è stata avviata fin dal 2008. I motivi del ritardo nel definire le procedure di acquisizione sono di fatto, conseguenza dei continui ricorsi e mancate accettazioni dell'indennità di esproprio e di occupazione finora offerte al proprietario”.
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