Dal 18 settembre
Nasce il MATA di Modena e per l'inaugurazione arriva un Basquiat
Ludovica Sanfelice
18/09/2015
Modena saluta l’ingresso sulla scena del MATA, spazio aperto dal Comune all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi con l’obiettivo di ampliare l’offerta artistica cittadina e restituire il complesso riqualificato alla piena fruizione pubblica.
L’incarico di tagliare i nastri del nuovo polo è stato affidato alla mostra “Il manichino della storia: l'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”, inserita nel programma di eventi sviluppato in città per Expo e affiancata alle iniziative di festivalfilosofia 2015 dedicato al tema "ereditare".
Ad accrescere l’attenzione sull’allestimento curato da Richard Milazzo per l’atteso battesimo del 18 settembre, è arrivata nelle scorse ore “New York New York”, opera di grandi dimensioni realizzata da Jean Michel Basquiat quando ancora si firmava Samo, che nel 1981 venne esposta proprio a Modena, all’interno della prima personale dell’artista alla Galleria Mazzoli.
Il dipinto si affiancherà ad altre 87 opere (quadri, sculture, fotografie e installazioni) provenienti quasi interamente da collezioni private del territorio, realizzate fra gli anni Ottanta del secolo scorso e i nostri giorni da quarantotto protagonisti della scena artistica internazionale degli ultimi decenni. Una testimonianza concreta del respiro affatto provinciale del collezionismo locale e una rappresentazione utile a sollevare interrogativi sulla natura stessa dell’arte, provocatoriamente paragonata ad un manichino che scruta i suoi ultimi guardaroba, e gli abiti indossati nel corso del tempo a seconda delle nuove mode.
L’incarico di tagliare i nastri del nuovo polo è stato affidato alla mostra “Il manichino della storia: l'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”, inserita nel programma di eventi sviluppato in città per Expo e affiancata alle iniziative di festivalfilosofia 2015 dedicato al tema "ereditare".
Ad accrescere l’attenzione sull’allestimento curato da Richard Milazzo per l’atteso battesimo del 18 settembre, è arrivata nelle scorse ore “New York New York”, opera di grandi dimensioni realizzata da Jean Michel Basquiat quando ancora si firmava Samo, che nel 1981 venne esposta proprio a Modena, all’interno della prima personale dell’artista alla Galleria Mazzoli.
Il dipinto si affiancherà ad altre 87 opere (quadri, sculture, fotografie e installazioni) provenienti quasi interamente da collezioni private del territorio, realizzate fra gli anni Ottanta del secolo scorso e i nostri giorni da quarantotto protagonisti della scena artistica internazionale degli ultimi decenni. Una testimonianza concreta del respiro affatto provinciale del collezionismo locale e una rappresentazione utile a sollevare interrogativi sulla natura stessa dell’arte, provocatoriamente paragonata ad un manichino che scruta i suoi ultimi guardaroba, e gli abiti indossati nel corso del tempo a seconda delle nuove mode.
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