La Bibbia di Marc Chagall

 

12/02/2004

Presso le sale di Villa Ponce de Leon, a Gavirate (Varese), dal 7 marzo al 12 aprile 2004, saranno esposte le tavole di uno dei più importanti maestri dell’incisione moderna. La mostra presenterà, infatti, tutte le 105 incisioni originali, ad acquaforte su lastra di rame, della Bibbia di Marc Chagall realizzate dal maestro russo tra il 1931 e il 1956. La genesi di queste opere ha, infatti, seguito due tempistiche differenti: una prima, dal 1931 al 1939; e una seconda, più breve, dal 1952 al 1956. La cartella venne commissionata all’artista dal gallerista parigino Ambroise Vollard nel 1930, per il quale aveva già realizzato “Le anime morte” di Gogol e “Le Favole” di La Fontaine. La proposta di illustrare la Bibbia provocò in Chagall una sorta di impegno morale nei confronti delle proprie radici. Chagall, primogenito di una famiglia di stretta osservanza ebraica, visse il mondo della Bibbia come parte integrante della propria vita quotidiana, e i personaggi biblici costituirono per l’artista presenze vive, appartenenti a un mondo dove immaginazione e realtà si fondono. La morte di Vollard, nel 1939, e la fuga negli Stati Uniti per scampare all’orrore bellico, ritardano la conclusione del lavoro, che riprende solo nel 1952 per essere completato nel 1956 e quindi pubblicato, in tiratura limitata (295 esemplari autografati), da Tériade per le Edizioni Verve di Parigi. La lettura chagalliana della Bibbia si incentra sulle figure dei Patriarchi e dei Profeti, ritratti come potenti condottieri del “popolo eletto”. Anche gli animali recitano un ruolo importante in questo gruppo di incisioni, visti non solo come protagonisti dei racconti biblici, ma altresì come ideale legame con la sua infanzia. I temi affrontati da Chagall nella Bibbia rimandano a un universo culturale di cui l’artista si è nutrito fin dai primi anni di vita, e a un linguaggio che risente delle esperienze figurative legate alle avanguardie del XX secolo, delle quali Chagall è stato un protagonista assoluto.