Il Centre Pompidou presenta per la prima volta in territorio europeo un’ampia retrospettiva dedicata al lavoro di Frank Gehry, una delle figure più influenti dell’architettura contemporanea. Conosciuto in tutto il pianeta per i suoi edifici, molti dei quali considerati vere e proprie icone, Gehry incarna una rivoluzione estetica che ha stravolto il rapporto sociale e culturale dell’architettura con il paesaggio urbano.

La sua ricerca sui significati espressivi della costruzione lo ha condotto a sperimentare nuovi metodi di disegno, nuovi approcci ai materiali e lo ha spinto a trasferire in ogni sua opera il senso di un’instancabile interrogazione che oggi si riflette in una mostra capace di assemblare centinaia di progetti ed esporre 225 disegni, 67 modelli oltre ad una ricca documentazione di supporto, per descrivere lo sviluppo del suo linguaggio unico e personale attraverso i cinquant’anni di carriera che ormai il maestro vanta.

Osservando 60 tra i suoi più importanti progetti come il Vitra Design Museum in Germania (1989), il Guggenheim Museum Bilbao (1997), la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles (2003) e la Beekman Tower in New York (2011), il percorso espositivo si organizza attorno a due macro temi: l’urbanistica e lo sviluppo di nuovi sistemi di design e fabbricazione, riservando un focus alla sua attività in Francia dalla realizzazione dell’American Center di Parigi negli anni Novanta, alla Fondation Luma di Arles, fino alla più recente Fondation Louis Vuitton che inaugurerà alla fine del mese a Parigi.

Un catalogo di 260 pagine pubblicato dalle Éditions du Centre Pompidou accompagna il grande appuntamento.