“Se riduciamo i 13,8 miliardi di anni dell'universo a un periodo di dodici mesi, i dinosauri compaiono verso Natale- inaudito! - mentre i primi Homo sapiens arrivano solo pochi minuti prima dei fuochi d'artificio di Capodanno”
Rebecca Wragg Sykes
Pietro Ruffo si interroga sull’impatto dell’uomo sulla Terra, esplorando la legittimità del termine Antropocene e condensando nelle opere esposte la storia del nostro pianeta e della conoscenza.
La mostra si articolerà nella grande sala del piano nobile di Palazzo Esposizioni e nelle tre sale adiacenti. Nella sala più grande, L’Homme avant la Création de l’Homme, un lavoro lungo 21 metri, sarà inserito nell’installazione immersiva L’ultimo meraviglioso minuto che ricreerà l’atmosfera di una foresta primordiale. Al suo interno, i visitatori e le visitatrici potranno camminare tra le testimonianze di una storia antica offerte dalle opere circolari intitolate De Hortus.
Il percorso espositivo proseguirà alla scoperta delle prime tracce umane riproposte attraverso cinque grandi quadri della serie Antropocene Preistoria.
Successivamente, i visitatori e le visitatrici prenderanno coscienza del tempo, immergendosi nella video installazione Il Giardino planetario in cui la preistoria, il presente e il futuro sono raccordati in un unico orizzonte stratificato.
La mostra terminerà con una riflessione su Roma, vista e sezionata nelle sue varie fasi storiche e geologiche: un palinsesto visivo creato appositamente per Palazzo Esposizioni, che pone sotto un unico sguardo millenni di evoluzione.
Nelle parole del curatore della mostra, Sébastien Delot, “la capacità del pensiero umano” sta nel "portare improvvisamente alla superficie della coscienza un sapere che apparentemente è precipitato in un fondo senza fine".
La mostra sarà accompagnata da un catalogo a cura di Sébastien Delot, con contributi del curatore, di Guido Rebecchini e di Rebecca Wragg Sykes.