Anton Sminck Van Pitloo
Arnhem 1791 - Napoli 1837
Docente di Paesaggio presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, fu fondatore e indiscusso protagonista della “Scuola di Posillipo”.
Seguendo la lezione di Joseph W. Turner e Camille Corot, fu tra i primi ad adottare il metodo di pittura en plein air (all’aperto). Pitloo sosteneva che l’artista dovesse rimanere fedele al paesaggio, raccogliendo le prime impressioni in studi e bozzetti tramite l’osservazione dal vero, e rigettando con fermezza le vedute stereotipate e mozzafiato realizzate ad uso esclusivo dei turisti del Grand Tour a caccia di souvenir. La sua attività artistica, lontana dalla dominante cultura figurativa di gusto folcloristico a sfondo mitologico, patetico e sentimentale, fu determinante per lo sviluppo della pittura paesaggistica napoletana. Alla prematura morte dell’artista per un’epidemia di colera, la maggior parte delle opere conservate nel suo studio furono cedute dalla figlia Sofia ai Conti di Correale ed oggi sono conservate presso il Museo Correale di Sorrento. Altre sono presenti nelle collezioni di Capodimonte. Tra i dipinti più importanti si ricordano l’Incendio del Teatro san Carlo a Napoli (1816), la Veduta di Ischia col castello aragonese (1824 ca), Il castello di Baia, del Museo Correale a Sorrento.