La mia idea non è quella di un libro, ma di un archivio,
un archivio fotografico della città di Milano.
Ugo Mulas, Un Archivio per Milano
Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 Palazzo Reale a Milano presenta Ugo Mulas. L’operazione fotografica, una delle più ampie e dettagliate retrospettive dedicate a uno dei suoi autori più importanti, nato nel 1928 e morto nel 1973. Promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta daPalazzo Reale e Marsilio Arte in collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas, con il sostegno della Fondazione Deloitte e Deloitte Italia, l’esposizione offre una rilettura complessiva dell'opera del grande fotografo, cui la città dedica uno straordinario omaggio.
Oltre 250 immagini, di cui molte mai esposte prima d'ora, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, ripercorrono l’intera produzione di Ugo Mulas: dal teatro alla moda, dai ritratti di artisti internazionali, protagonisti della Pop art americana, a intellettuali, architetti, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo – quali Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Arthur Miller, Eugenio Montale, Louise Nevelson, Gio Ponti, Salvatore Quasimodo, Giorgio Strehler, Andy Warhol e molti altri – dalle città fino al nudo e ai gioielli. Lungo il percorso articolato per capitoli tematici emerge il profilo di un fotografo "totale", che ha affrontato tematiche e soggetti diversi nel corso della sua breve e intensa esperienza, con la consapevolezza che la fotografia non è mera documentazione, ma testimonianza e interpretazione critica della realtà.
La rassegna, curata da Denis Curti, direttore de Le Stanze della Fotografia a Venezia, e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas, propone un taglio inedito che trova il suo principale nucleo narrativo nella città di Milano, colta nelle sue molteplici sfaccettature. Il rapporto di Ugo Mulas con Milano è profondo, come testimoniano i suoi primissimi scatti del 1953 del quartiere di Brera e del celebre bar Jamaica, luogo di incontro di straordinarie personalità, come Piero Manzoni o Luciano Bianciardi, o le fotografie delle periferie, della stazione centrale, dei dormitori e dei momenti quotidiani. La sua documentazione visiva rappresenta oggi un prezioso contributo alla comprensione della storia culturale e artistica di quell’epoca che racconta il fervore economico e sociale di Milano nel secondo Novecento, restando tuttora una parte essenziale del suo lascito artistico. In questa sorta di osmosi con la città, la produzione di Ugo Mulas rappresenta il tentativo di tradurre in immagini la sua visione concettuale e la sua capacità di leggere il mondo attraverso la macchina fotografica. Milano, in tal senso, si offre come eccellente teatro per accogliere una profonda presa di coscienza rispetto all’atto creativo, che, per usare le parole dell’autore, non corrisponde mai a una semplice registrazione, bensì a un’«autentica operazione conoscitiva» (Ugo Mulas. La fotografia, 1973). Nessuno scatto mira a cogliere un attimo eccezionale o un evento raro, ma costituisce piuttosto il tassello di un’ampia composizione letteraria, di una narrazione consapevole, di una vera e propria “operazione fotografica”.
In questa prospettiva, la mostra presenta molte immagini inedite di Milano attraverso ritratti di intellettuali, architetture, teatri, spazi vuoti, tutti a formare un’unica trama, in cui, come dichiara l’autore stesso, si è trovato sempre più a pensare e lavorare. Per la prima volta viene presentata un’intera sezione incentrata su alcuni dei più importanti protagonisti del design e architettura del contesto milanese, quali, ad esempio, Gae Aulenti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vittorio Gregotti e Gio Ponti; accanto a diverse immagini dell’artista Fausto Melotti, scultore, affezionato amico di Ugo Mulas.
Lo stretto rapporto tra Ugo Mulas e l’ambiente milanese, che costituisce il fil rouge della mostra a Palazzo Reale, si traduce e si amplia nell’iniziativa diffusa Ugo Mulas in città, nata dalla collaborazione di Marsilio Arte e la città di Milano con l’obiettivo di raccontare e celebrare il lavoro di Mulas attraverso l’esposizione delle sue opere nei luoghi, nei musei e nelle istituzioni che maggiormente hanno influito sulla sua vita di artista.
La Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento, il Museo Poldi Pezzoli, la Fondazione Marconi ospiteranno una selezione di fotografie di Ugo Mulas, proponendo un itinerario intellettuale che ripercorre e unisce i luoghi fondamentali per la ricerca artistica del fotografo, intrecciandone vita e opere, e invitando il visitatore a proseguire il percorso fuori dalla mostra. Grazie alla rete e alla sinergia tra queste realtà, alcune delle quali così legate alla storia di Ugo Mulas — basti pensare al ritratto di Joan Mirò scattato accanto al celebre ritratto di dama del Pollaiolo, in una sala del Poldi Pezzoli nel 1963; o ai ritratti di artisti le cui opere sono esposte al Museo del Novecento; o ancora alle fotografie di Brera e del suo quartiere — sarà possibile addentrarsi all’interno di un grande racconto polifonico, che intesse indissolubilmente il percorso biografico e artistico di Mulas con il contesto storico e culturale di Milano.
Il sottotitolo della rassegna, “L’operazione fotografica”, trae ispirazione da una delle più importanti opere realizzate da Mulas, le Verifiche (1968-1972), quattordici immagini nate dalla rigorosa riflessione concettuale dell’autore sulla storia della fotografia e sui suoi elementi costitutivi. Per la prima volta, nella cornice di Palazzo Reale, unitamente alle Verifiche verranno esposti anche gli studi che precedono la serie, a formare un vero e proprio testamento che ancora oggi ci fornisce le chiavi di lettura per entrare nell’universo estetico e concettuale di Ugo Mulas. Una sorta di ricognizione della fotografia, che ha come punto di partenza un omaggio a Niépce, Verifica a cui l’esposizione dedicherà particolare attenzione.
La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori Denis Curti e Alberto Salvadori.
Ugo Mulas. L’operazione fotografica è frutto di un progetto di divulgazione dell’opera del grande fotografo e ha avuto una prima tappa a Venezia, all’interno del centro Le Stanze della fotografia, nel 2023. Il programma prosegue nell’autunno 2024 a Milano, dove la mostra viene presentata con un percorso e un approccio del tutto inediti e pensati appositamente per la città, grazie all’intenso lavoro di ricerca all’interno della produzione dell’autore, che ha permesso di scovare scatti mai esposti prima d’ora.
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