Antonio D'Enrico (Tanzio da Varallo)
Alagna Valsesia 1575 - Varallo 1633
La formazione romana dell'artista, compiuta sulle opere del Caravaggio e dei caravaggeschi è confermata dalle prime opere, conservate in Abruzzo e databili intorno al 1610 (Circoncisione, parrocchiale di Fara San Martino; Madonna dell'incendio sedato, collegiata di Pescocostanzo). Nelle opere successive (San Carlo che comunica gli appestati, 1615, parrocchiale di Domodossola) è maggiormente visibile l’interesse per i contemporanei lombardi (Cerano, Morazzone, G. C. Procaccini) e per il secondo manierismo lombardo-piemontese. Il suoi capolavori restano comunque gli affreschi delle cappelle del Sacro Monte di Varallo (dal 1616 al 1628), dove collabora con il fratello maggiore Giovanni d'Enrico. Tra le ultime opere sono soprattutto da ricordare i cicli della cappella dell'Angelo Custode in San Gaudenzio a Novara (1629), di Sant'Antonio Abate e Santa Maria della Pace a Milano, e della chiesa parrocchiale di Borgosesia (1634).