Giulio Cesare Procaccini
Bologna 1574 - Milano 14/11/1625
I Procaccini sono una famiglia di pittori originaria di Bologna il cui capostipite è Ercole Procaccini, detto il Vecchio, che nel 1586 si trasferisce a Milano con i due figli Giulio Cesare e Camillo, che avranno un ruolo di primo piano nello sviluppo nell'arte lombarda del primo Seicento. Giulio Cesare esordisce nel campo dell'arte come scultore. A questa sua prima fase appartengono diverse opere in Santa Maria dei Miracoli a Milano. All'inizio del secolo si dedica alla pittura, dove è evidente l'influenza di importanti artisti come il Correggio e il Parmigianino. Nel 1619, insieme al fratello Camillo, lavora a Torino per i principi di casa Savoia. A Genova, dove ammira l'opera di Rubens, esegue, tra le altre opere, l'Ultima Cena per la Santissima Annunziata del Vastato. Nelle opere dopo il 1620 appare sempre più scultoreo e manierista, come si nota ad esempio, nel "Caino che uccide Abele" del 1623. L'ultimo suo quadro, l'Autoritratto dipinto nel 1624 è oggi conservato alla Pinacoteca di Brera (Milano).