Gian Lorenzo Bernini
Napoli 07/12/1598 - Roma 28/11/1680
Figlio di Pietro, fiorentino di origine, ma negli anni della nascita di Gian Lorenzo attivo a Napoli per la Certosa di San Martino, Gian Lorenzo Bernini fu a Roma con la famiglia nel 1605.
Affiancando inizialmente il padre, si inserì presto nell’orbita del cardinale Scipione Borghese e di suo zio, il potente pontefice Paolo V.
Testimonianza dei suoi inizi è la Capra Amaltea (1615, Galleria Borghese), in cui il giovane scultore dimostrò di saper ben imitare le sculture classiche arrivando a farla credere un'opera ellenistica.
Tra il 1621 e il 1625 fu impegnato nei quattro gruppi scultorei realizzati per il Casino Borghese: l’Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David e l’Apollo e Dafne.
Si occupò anche di restauri di opere classiche, come il celebre Ares Ludovisi (1627, Palazzo Altemps), e si distinse nei ritratti, come i due che eseguì per il suo protettore Scipione Borghese (1632, Galleria Borghese).
Durante i pontificati successivi, da Urbano VIII Barberini (1623-1644) a Clemente X Altieri (1670-1676), cambierà il volto di Roma con capolavori assoluti quali il Baldacchino, il Colonnato, la Scala Regia nella Basilica di San Pietro; l’Abacuc e l’Angelo in Santa Maria del Popolo; le fontane tra cui la Fontana del Tritone e la Fontana dei Quattro Fiumi; le celebri Estasi di Santa Teresa d’Avila (Santa Maria della Vittoria) e di Ludovica Albertoni; gli Angeli per Ponte Sant’Angelo.
Nel 1665 andò in Francia dove eseguì progetti per il Louvre, realizzò il Busto di Luigi XIV e iniziò il Monumento equestre di Luigi XIV. La sua ultima opera è il Busto di Cristo per San Sebastiano fuori le mura (1680).
Le opere
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Museo Nazionale del Bargello
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Donazione Contini – Bonacossi
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Gallerie degli Uffizi