Jacopo Robusti (Tintoretto)

Venezia 29/04/1519 - Venezia 31/05/1594

© Arte.it | Tintoretto (Venezia, settembre o ottobre 1518 / 29 aprile 1519 - 31 maggio 1594), Autoritratto, 1546 - 1547 circa, Olio su tela, 38 x 45 cm, Philadelphia Museum of Art, Dono di Marion R. Ascoli e del Marion R. Max Ascoli Fund, In onore di Lessing Rosenwald | Tintoretto 500

Figlio di un tintore di seta (da cui il nome ‘Tintoretto’) che si era guadagnato l’appellativo di ‘Robusti’ per aver difeso le porte di Padova durante la guerra della Lega di Cambrai, Jacopo utilizza fin da piccolo i colori che trova nel laboratorio del padre, tanto che questi lo invia ben presto a bottega da Tiziano (1530). Qui il pittore, a quanto si narra, veduto un disegno del giovane allievo, per timore di future concorrenze lo fa cacciare su due piedi.

Sembra che nel 1539 Tintoretto si potesse già fregiare del titolo di maestro, con uno studio indipendente presso Campo San Cassiàn, nel Sestiere di San Polo. Nel 1541, appena ventitreenne, riceve dal nobile Vettor Pisani l’incarico di realizzare, in occasione delle sue nozze, 16 tavole raffiguranti le Metamorfosi di Ovidio. Nella circostanza si reca al Palazzo Te di Mantova per studiare gli affreschi di Giulio Romano.

Nel 1548 dipinge Il miracolo di San Marco e riceve le lodi dell’Aretino. Sempre per la Scuola Grande di San Marco, lavora fino al 1566 alle tre tele raffiguranti i miracoli postumi del Santo: San Marco salva un saraceno durante un naufragio, Trafugamento del corpo di San Marco e Ritrovamento del corpo di San Marco.

Per l'Albergo della Scuola della Trinità, una confraternita minore, esegue invece, tra il 1551 e il 1552, un ciclo di dipinti con storie tratte dal libro della Genesi, tra cui la Creazione degli animali, il Peccato originale e Caino e Abele. Nel 1564 Tintoretto si aggiudica il concorso bandito dalla Scuola Grande di San Rocco per la realizzazione di un San Rocco in gloria, da collocare nella sala principale dell’Albergo. L’anno successivo diventa membro della Scuola e viene incaricato di eseguire un ciclo di dipinti sulla Passione di Cristo.

Nel 1566 dipinge cinque tele allegoriche da collocare nella Saletta degli Inquisitori nel Palazzo Ducale. Pur impegnato con il Palazzo Ducale e con la Scuola Grande di San Rocco, Tintoretto accetta nel 1579 l’invito di Guglielmo Gonzaga e realizza otto grandi tele per il Palazzo Ducale di Mantova in cui si esaltano le gesta della famiglia Gonzaga. Nel 1588, alla morte di Veronese, subentra a quest’ultimo nella decorazione della parete della Sala del Maggior Consiglio.

L’opera che ne risulta, una immensa tela di più di 7 metri di altezza e 24 di lunghezza, raffigura il Paradiso con al centro il Cristo Pantocratore. Tintoretto muore all’età di settantacinque anni dopo aver realizzato tre ultime opere per la Basilica di San Giorgio Maggiore: gli Ebrei nel deserto e la caduta della manna, l'Ultima Cena e la Deposizione nel sepolcro (1592 - 1594).

Biografia di Silvia Pedone



Le opere