Lo show all'Auditorium visto dagli insegnanti
Lo show "Giudizio Universale" fa bene ai giovani. Parola di prof
Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel, Peccato originale
Samantha De Martin
11/06/2018
La scommessa di Marco Balich di stroncare la compulsiva consultazione dello smartphone da parte dei teenager durante "Giudizio Universale. Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel", a vantaggio di una totale immersione nelle suggestioni dello show, è già stata vinta. Perché tra la spettacolare teoria di cardinali che avanza, il viaggio a volo d’uccello tra le botteghe e i tetti della Roma del Cinquecento, il main theme song originale intonato da Sting in latino - e che rimane in testa anche dopo lo show - lo spettacolo è davvero un’esperienza che travolge anche i più giovani.
E lo sanno bene quelle professoresse che hanno accompagnato, o che accompagneranno prossimamente, i loro studenti alla scoperta della performance ideata da Balich, prodotta da Artainment Worldwide Shows con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, la co-regia di Lulu Helbek, le musiche di Sting e la voce del maestro affidata a Pierfrancesco Favino, in scena all’Auditorium Conciliazione dallo scorso 15 marzo e in ben nove lingue.
“Dopo aver assistito allo show - racconta Francesca Pandimiglio, docente di Storia dell’Arte presso il liceo artistico Midossi, sede di Vignanello - gli alunni della terza B, dell’indirizzo figurativo, hanno scelto di partecipare al progetto educativo ARTAINMENT@SCHOOL connesso allo spettacolo "Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina". Si tratta di un’iniziativa rivolta agli studenti di età compresa tra i 7 e i 19 anni degli istituti scolastici di ogni ordine e grado del Lazio e del territorio nazionale. L’elaborato finale è coordinato da me e dal professor Annesi. Il lavoro che è venuto fuori dalla partecipazione allo spettacolo è una installazione caratterizzata da una serie di sei mattonelle e con i volti dei protagonisti del Giudizio collocati sulle facce di un cubo in legno. L’opera sarà posta su una base in ferro battuto con un meccanismo centrale rotatorio che permetterà all’installazione di muoversi”. Insomma piccoli artisti crescono anche grazie al contributo della tecnologia e a un nuovo modo di educare al bello. Ma che cos’è che davvero ha convinto gli studenti?
“Sono arrivati all’Auditorium convinti di assistere a uno spettacolo classico - continua Pandimiglio - e invece sono stati spiazzati da un’esperienza sorprendente, dal forte impatto visivo ed emozionale, colpiti da un Michelangelo che si muoveva sul palco come in una spettacolare danza. Gli studenti sono arrivati a teatro preparati, ma non troppo. Avevo spiegato loro qualcosa, ma ho voluto lasciarli liberi di godersi lo show. Di solito quando parlo con i miei alunni del capolavoro del Buonarroti mi piace iniziare dal racconto più famoso al mondo, con le fasi della Creazione. Mi soffermo poi sulla bellezza dell’arte michelangiolesca per arrivare alla storia, ai papi, al conclave, al rapporto tra Michelangelo e gli illuminati e infine al messaggio alto e spirituale, vicino alla misericordia”.
Alla domanda se la vista dello show possa sostituire la visita alla Cappella Sistina, la prof del Midossi risponde decisa. “In un contesto scolastico in cui la storia dell’arte rappresenta una materia trasversale che, nonostante le poche ore a disposizione, che andrebbero decisamente incrementate, coinvolge altre discipline, dalla matematica alla chimica dei materiali, dall’inglese alla filosofia, uno spettacolo come questo è necessario non solo per sensibilizzare alla bellezza, ma come completamento e integrazione alla visita alla Sistina, che resta indubbiamente un’esperienza da assaporare almeno una volta nella vita”.
E invece nel caso degli allievi della professoressa Cerioni, docente presso l’Istituto Comprensivo Via Val Maggia, la partecipazione allo spettacolo prodotto da Artainment Worldwide Shows ha sostituito - almeno per gli studenti delle medie - la visita alla Cappella più famosa al mondo.
“Quest’anno abbiamo accompagnato quattro classi ad assistere allo show, e tra settembre e ottobre abbiamo intenzione di portarne anche altre. Gli allievi di seconda media sono ancora troppo piccoli per visitare la Cappella più famosa al mondo. Ed è per questo che, mostrando loro i contenuti dello show, e accompagnandoli ad assistervi, spiegando l’aspetto moderno dell’artista, siamo riusciti a coinvolgerli, preparandoli a quella che un giorno sarà la loro visita alla Sistina. Le proiezioni a tutto tondo, sul soffitto, alle pareti, hanno decisamente affascinato insegnanti e ragazzi. Siamo rimasti tutti positivamente colpiti, l’intento di non far prendere in mano il cellulare ha funzionato anche con noi prof”.
Ma il Giudizio di Michelangelo, divenuto show all’Auditorium, non convince soltanto le professoresse di storia dell’arte. Paola D’Attili, docente di Italiano e Storia all’Istituto tecnico per i Trasporti De Pinedo-Colonna, a ottobre prossimo accompagnerà i ragazzi di prima, seconda e quarta. “Nel nostro istituto non abbiamo ore di storia dell’arte, ma credo che i ragazzi abbiano bisogno di essere coinvolti in iniziative extra scoltastiche che integrino e completino le loro conoscenze. La partecipazione allo show all’Auditorium si inserisce perfettamente nell’ambito delle visite culturali, ma completa anche l’approccio al Rinascimento, affrontato con gli studenti di terza”.
Rispetto ad alcune sue colleghe, la professoressa D’Attili si definisce un po’ controcorrente. “Mi piace coinvolgere i ragazzi in eventi culturali, concorsi di poesia, o in semplici passeggiate alla scoperta della Roma barocca. Preferisco non prepararli allo spettacolo che vedranno prossimamente. Voglio che vi arrivino con occhi e orecchie vergini. Preferisco far scoprire loro le cose d’impatto sotto il mio stimolo e solo dopo rispondere alle domande. Gli alunni non sono contenitori, ma soggetti con emozioni e interessi diversi, che vanno stimolati alla creatività. Quando li accompagnerò a vedere Giudizio Universale vorrei mi raccontassero dopo, senza alcun filtro, ciò che li ha più colpiti. È vero, Michelangelo aveva realizzato un’opera destinata ad esser vista da lontano. Eppure lo show non tradisce la volontà del maestro, ma stimola piuttosto alla curiosità, spinge il pubblico ad andare a vedere davvero il capolavoro dell’artista”.
In particolare tre elementi hanno colpito la prof del De Pinedo-Colonna. “La veduta dall’alto, a volo d’uccello della Roma cinquecentesca, elemento che conferisce allo show una valenza storico-documentaria unica, l’odore dell’incenso in sala, estremamente coinvolgente, e la teoria dei cardinali che avanza ai lati della sala verso il palcoscenico”.
Una critica?
“Forse il doppiaggio dei personaggi. Trovo che renda lo show un po’ freddo, rispetto all’intensa esperienza emozionale offerta al pubblico dallo show nel suo complesso”.
Lo show continuerà nella sua programmazione anche in estate e in occasione del prossimo incontro dei giovani italiani con il Papa a Roma sono previste due repliche, in calendario per l'11 e il 12 Agosto. Nel frattempo si segnala che tutti i venerdì è possibile aderire alla proposta show + Musei Vaticani: un'iniziativa a pacchetto per assistere allo spettacolo e visitare i Vaticani in notturna.
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“Dopo aver assistito allo show - racconta Francesca Pandimiglio, docente di Storia dell’Arte presso il liceo artistico Midossi, sede di Vignanello - gli alunni della terza B, dell’indirizzo figurativo, hanno scelto di partecipare al progetto educativo ARTAINMENT@SCHOOL connesso allo spettacolo "Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina". Si tratta di un’iniziativa rivolta agli studenti di età compresa tra i 7 e i 19 anni degli istituti scolastici di ogni ordine e grado del Lazio e del territorio nazionale. L’elaborato finale è coordinato da me e dal professor Annesi. Il lavoro che è venuto fuori dalla partecipazione allo spettacolo è una installazione caratterizzata da una serie di sei mattonelle e con i volti dei protagonisti del Giudizio collocati sulle facce di un cubo in legno. L’opera sarà posta su una base in ferro battuto con un meccanismo centrale rotatorio che permetterà all’installazione di muoversi”. Insomma piccoli artisti crescono anche grazie al contributo della tecnologia e a un nuovo modo di educare al bello. Ma che cos’è che davvero ha convinto gli studenti?
“Sono arrivati all’Auditorium convinti di assistere a uno spettacolo classico - continua Pandimiglio - e invece sono stati spiazzati da un’esperienza sorprendente, dal forte impatto visivo ed emozionale, colpiti da un Michelangelo che si muoveva sul palco come in una spettacolare danza. Gli studenti sono arrivati a teatro preparati, ma non troppo. Avevo spiegato loro qualcosa, ma ho voluto lasciarli liberi di godersi lo show. Di solito quando parlo con i miei alunni del capolavoro del Buonarroti mi piace iniziare dal racconto più famoso al mondo, con le fasi della Creazione. Mi soffermo poi sulla bellezza dell’arte michelangiolesca per arrivare alla storia, ai papi, al conclave, al rapporto tra Michelangelo e gli illuminati e infine al messaggio alto e spirituale, vicino alla misericordia”.
Alla domanda se la vista dello show possa sostituire la visita alla Cappella Sistina, la prof del Midossi risponde decisa. “In un contesto scolastico in cui la storia dell’arte rappresenta una materia trasversale che, nonostante le poche ore a disposizione, che andrebbero decisamente incrementate, coinvolge altre discipline, dalla matematica alla chimica dei materiali, dall’inglese alla filosofia, uno spettacolo come questo è necessario non solo per sensibilizzare alla bellezza, ma come completamento e integrazione alla visita alla Sistina, che resta indubbiamente un’esperienza da assaporare almeno una volta nella vita”.
E invece nel caso degli allievi della professoressa Cerioni, docente presso l’Istituto Comprensivo Via Val Maggia, la partecipazione allo spettacolo prodotto da Artainment Worldwide Shows ha sostituito - almeno per gli studenti delle medie - la visita alla Cappella più famosa al mondo.
“Quest’anno abbiamo accompagnato quattro classi ad assistere allo show, e tra settembre e ottobre abbiamo intenzione di portarne anche altre. Gli allievi di seconda media sono ancora troppo piccoli per visitare la Cappella più famosa al mondo. Ed è per questo che, mostrando loro i contenuti dello show, e accompagnandoli ad assistervi, spiegando l’aspetto moderno dell’artista, siamo riusciti a coinvolgerli, preparandoli a quella che un giorno sarà la loro visita alla Sistina. Le proiezioni a tutto tondo, sul soffitto, alle pareti, hanno decisamente affascinato insegnanti e ragazzi. Siamo rimasti tutti positivamente colpiti, l’intento di non far prendere in mano il cellulare ha funzionato anche con noi prof”.
Ma il Giudizio di Michelangelo, divenuto show all’Auditorium, non convince soltanto le professoresse di storia dell’arte. Paola D’Attili, docente di Italiano e Storia all’Istituto tecnico per i Trasporti De Pinedo-Colonna, a ottobre prossimo accompagnerà i ragazzi di prima, seconda e quarta. “Nel nostro istituto non abbiamo ore di storia dell’arte, ma credo che i ragazzi abbiano bisogno di essere coinvolti in iniziative extra scoltastiche che integrino e completino le loro conoscenze. La partecipazione allo show all’Auditorium si inserisce perfettamente nell’ambito delle visite culturali, ma completa anche l’approccio al Rinascimento, affrontato con gli studenti di terza”.
Rispetto ad alcune sue colleghe, la professoressa D’Attili si definisce un po’ controcorrente. “Mi piace coinvolgere i ragazzi in eventi culturali, concorsi di poesia, o in semplici passeggiate alla scoperta della Roma barocca. Preferisco non prepararli allo spettacolo che vedranno prossimamente. Voglio che vi arrivino con occhi e orecchie vergini. Preferisco far scoprire loro le cose d’impatto sotto il mio stimolo e solo dopo rispondere alle domande. Gli alunni non sono contenitori, ma soggetti con emozioni e interessi diversi, che vanno stimolati alla creatività. Quando li accompagnerò a vedere Giudizio Universale vorrei mi raccontassero dopo, senza alcun filtro, ciò che li ha più colpiti. È vero, Michelangelo aveva realizzato un’opera destinata ad esser vista da lontano. Eppure lo show non tradisce la volontà del maestro, ma stimola piuttosto alla curiosità, spinge il pubblico ad andare a vedere davvero il capolavoro dell’artista”.
In particolare tre elementi hanno colpito la prof del De Pinedo-Colonna. “La veduta dall’alto, a volo d’uccello della Roma cinquecentesca, elemento che conferisce allo show una valenza storico-documentaria unica, l’odore dell’incenso in sala, estremamente coinvolgente, e la teoria dei cardinali che avanza ai lati della sala verso il palcoscenico”.
Una critica?
“Forse il doppiaggio dei personaggi. Trovo che renda lo show un po’ freddo, rispetto all’intensa esperienza emozionale offerta al pubblico dallo show nel suo complesso”.
Lo show continuerà nella sua programmazione anche in estate e in occasione del prossimo incontro dei giovani italiani con il Papa a Roma sono previste due repliche, in calendario per l'11 e il 12 Agosto. Nel frattempo si segnala che tutti i venerdì è possibile aderire alla proposta show + Musei Vaticani: un'iniziativa a pacchetto per assistere allo spettacolo e visitare i Vaticani in notturna.
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- Roma - All'Auditorium della Conciliazione di Roma per lo show su Michelangelo