Irma Paulon. Piani di esistenza
Dal 29 Ottobre 2022 al 29 Ottobre 2022
Venezia
Luogo: Spazio Thetis
Indirizzo: Arsenale Novissimo
Orari: dal mercoledi alla domenica 11-18. Dal 24.11 dal lunedi al venerdi 10-17
Curatori: Maria Grazia Dammicco e Antonietta Grandesso
Enti promotori:
- Spazio Thetis
- Associazione Wigwam Club Giardini Storici
Sabato 29 ottobre verrà presentata la nuova installazione open air “Piani di Esistenza” di Irma Paulon nel parco sculturedi Spazio Thetis, hub dell’Arte contemporanea all’Arsenale Storico di Venezia.
La presentazione si terrà nell’ambito dell’iniziativa “Oltre il giardino”, di Wigwam Club Giardini Storici, associazione senza scopo di lucro impegnata nella valorizzazione dei giardini storici e reduce dal grande successo del suo XVIII Festival dei Giardini.
Il pubblico potrà partecipare ad una conversazione tra le curatrici Mariagrazia Dammicco, presidente Wigwam Club Giardini Storici Venezia, e Antonietta Grandesso, responsabile Spazio Thetis, durante la quale l’Artista racconterà e svelerà se stessa e la sua ultima creazione.
A seguire il programma prevede una Passeggiata Musicata nel parco di Thetis, durante la quale Mariagrazia Dammicco e Oreste Sabadin - fra racconti, brevi letture e improvvisazioni al clarinetto - accompagneranno alla scoperta dei progetti “Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto”, "Quercia di Joseph Beuys", “Venice Iris Lab” e in particolare “Venezia è Giardino” con i due bagolari dedicati agli amici danesi Thorkild e Jan, che ora hanno sullo sfondo l'opera “Building Bridges” di Lorenzo Quinn.
Seguirà un momento conviviale con un brindisi gentilmente offerto dall’azienda Bisol.
“Piani di esistenza” è un’installazione composta da due scale e dodici onde di ferro, con interventi di resina e pigmenti ed è stata collocata a poca distanza dalle aiuole “Venezia è un Giardino”, dedicate all’omonimo progetto di restauro di giardini sostenuto dalla donazione del socio danese Jan Torkild.
Irma Paulon, artista polesana, da tempo si interroga sulla valenza di cura e di importanza vitale dell’arte, come elemento essenziale e terapeutico nella sua vita:
“L'arte si è presa cura di me – afferma l'artista - permettendomi di attraversare porte presenti e invisibili. L'arte mi spinge a cercare connessioni di senso e a creare legami. L'arte mi accompagna in strade sempre nuove, che percorro con la gioia nel cuore”.
Riguardo a “Piani di esistenza”:
“È un progetto che nasce dall’esigenza di riconquistare l’istinto perduto all’accettazione di sé per trasformare gli atteggiamenti della cultura a considerare le varie entità come il corpo, la terra e la natura…” - riflette l’artista sul suo lavoro, impegnato nella continua ricerca di sé.
La nuova installazione, dunque, è il risultato di questa analisi tramutata attraverso una sintetizzazione concettuale delle forme: due scale collocate su di un muro, ricreate dallo smembramento di sagome di ferro.
I vuoti danno l’idea dello spazio tra i gradini delle scalette e, allo stesso tempo, rievocano metaforicamente le mancanze, i danni subiti, oltre che con la loro forma dell’onda, sono un evidente richiamo all’acqua con il suo movimento di flutti.
Le sagome di ferro, ricavate da queste strutture, sono disposte sul prato antistante per ricreare visivamente la distesa del mare, delle acque che aspettano di essere perlustrate in profondità, dove si possono trovare sprazzi di colore che simboleggiano quei tesori perduti.
L’artista dice che per quest’opera ha tratto forte ispirazione dalla poesia di Adrienne Rich “Esplorando il relitto”:
“La scala è sempre lì
innocentemente spenzola
lungo la fiancata della goletta (...)
Discendo (...)
Esploro il relitto (...)
Riesco a vedere i danni subiti
e i tesori che trionfano (...)”
Irma Paulon chiarisce così che con quest’installazione invita ad una discesa, ad un’immersione nelle acque, metafora della ricerca interiore e ad un’indagine introspettiva alla scoperta delle proprie gioie e dolori, di “danni subiti e i tesori che trionfano”.
“La forza non viene dopo che si è arrampicati sulla scala o sulla montagna, né dopo “aver fatto qualcosa”, qualunque questa sia. Rafforzarsi è essenziale al processo di lotta, specie prima e durante, oltre che dopo. Credo fermamente che l'attenzione e la dedizione alla natura dell'anima rappresentino la forza per eccellenza.”
(Tratto dal libro “Donne che corrono con i lupi” di Clarissa Pinkola Estés)
Un’esortazione quella di Irma Paulon, in questi tempi così complessi, chiassosi ed in continua evoluzione, a trovare la forza per distaccarsi dal turbinio circostante per guardarsi dentro, a farsi coraggio per scendere quella scala ed immergersi, per l’appunto, fra i nostri “piani di esistenza”.
La presentazione si terrà nell’ambito dell’iniziativa “Oltre il giardino”, di Wigwam Club Giardini Storici, associazione senza scopo di lucro impegnata nella valorizzazione dei giardini storici e reduce dal grande successo del suo XVIII Festival dei Giardini.
Il pubblico potrà partecipare ad una conversazione tra le curatrici Mariagrazia Dammicco, presidente Wigwam Club Giardini Storici Venezia, e Antonietta Grandesso, responsabile Spazio Thetis, durante la quale l’Artista racconterà e svelerà se stessa e la sua ultima creazione.
A seguire il programma prevede una Passeggiata Musicata nel parco di Thetis, durante la quale Mariagrazia Dammicco e Oreste Sabadin - fra racconti, brevi letture e improvvisazioni al clarinetto - accompagneranno alla scoperta dei progetti “Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto”, "Quercia di Joseph Beuys", “Venice Iris Lab” e in particolare “Venezia è Giardino” con i due bagolari dedicati agli amici danesi Thorkild e Jan, che ora hanno sullo sfondo l'opera “Building Bridges” di Lorenzo Quinn.
Seguirà un momento conviviale con un brindisi gentilmente offerto dall’azienda Bisol.
“Piani di esistenza” è un’installazione composta da due scale e dodici onde di ferro, con interventi di resina e pigmenti ed è stata collocata a poca distanza dalle aiuole “Venezia è un Giardino”, dedicate all’omonimo progetto di restauro di giardini sostenuto dalla donazione del socio danese Jan Torkild.
Irma Paulon, artista polesana, da tempo si interroga sulla valenza di cura e di importanza vitale dell’arte, come elemento essenziale e terapeutico nella sua vita:
“L'arte si è presa cura di me – afferma l'artista - permettendomi di attraversare porte presenti e invisibili. L'arte mi spinge a cercare connessioni di senso e a creare legami. L'arte mi accompagna in strade sempre nuove, che percorro con la gioia nel cuore”.
Riguardo a “Piani di esistenza”:
“È un progetto che nasce dall’esigenza di riconquistare l’istinto perduto all’accettazione di sé per trasformare gli atteggiamenti della cultura a considerare le varie entità come il corpo, la terra e la natura…” - riflette l’artista sul suo lavoro, impegnato nella continua ricerca di sé.
La nuova installazione, dunque, è il risultato di questa analisi tramutata attraverso una sintetizzazione concettuale delle forme: due scale collocate su di un muro, ricreate dallo smembramento di sagome di ferro.
I vuoti danno l’idea dello spazio tra i gradini delle scalette e, allo stesso tempo, rievocano metaforicamente le mancanze, i danni subiti, oltre che con la loro forma dell’onda, sono un evidente richiamo all’acqua con il suo movimento di flutti.
Le sagome di ferro, ricavate da queste strutture, sono disposte sul prato antistante per ricreare visivamente la distesa del mare, delle acque che aspettano di essere perlustrate in profondità, dove si possono trovare sprazzi di colore che simboleggiano quei tesori perduti.
L’artista dice che per quest’opera ha tratto forte ispirazione dalla poesia di Adrienne Rich “Esplorando il relitto”:
“La scala è sempre lì
innocentemente spenzola
lungo la fiancata della goletta (...)
Discendo (...)
Esploro il relitto (...)
Riesco a vedere i danni subiti
e i tesori che trionfano (...)”
Irma Paulon chiarisce così che con quest’installazione invita ad una discesa, ad un’immersione nelle acque, metafora della ricerca interiore e ad un’indagine introspettiva alla scoperta delle proprie gioie e dolori, di “danni subiti e i tesori che trionfano”.
“La forza non viene dopo che si è arrampicati sulla scala o sulla montagna, né dopo “aver fatto qualcosa”, qualunque questa sia. Rafforzarsi è essenziale al processo di lotta, specie prima e durante, oltre che dopo. Credo fermamente che l'attenzione e la dedizione alla natura dell'anima rappresentino la forza per eccellenza.”
(Tratto dal libro “Donne che corrono con i lupi” di Clarissa Pinkola Estés)
Un’esortazione quella di Irma Paulon, in questi tempi così complessi, chiassosi ed in continua evoluzione, a trovare la forza per distaccarsi dal turbinio circostante per guardarsi dentro, a farsi coraggio per scendere quella scala ed immergersi, per l’appunto, fra i nostri “piani di esistenza”.
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