Franco Beraldo. La verità del colore. Opere 1979-2014
Dal 17 Gennaio 2015 al 01 Marzo 2015
Milano
Luogo: Centro Culturale Altinate - San Gaetano
Indirizzo: via Altinate 71
Orari: 10-3 / 15-19
Curatori: Stefano Annibaletto, Virginia Baradel
Enti promotori:
- Comune di Padova
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 8205572
E-Mail info: centroculturalealtinate@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it/it
La verità del colore. Opere 1979-2014, è il titolo della mostra antologica con la quale il Comune di Padova rende omaggio all'artista veneziano Franco Beraldo nelle sale del Centro culturale Altinate San Gaetano dove saranno esposte più di 80 opere. Partito da un paesaggismo inondato di luce mediterranea e sensibile alle atmosfere essenziali e quiete di Giorgio Morandi, Franco Beraldo in trentacinque anni di pittura ha esplorato le profondità dell'olio e dell'affresco (di cui è uno dei più importanti interpreti contemporanei) e le ha voltate a una visione personale in cui cieli, edifici, alberi, colline sfumano in forme astratte dalle tinte accese e dai toni vibranti. I suoi lavori più recenti, tempere su carta di raffinata gestualità, assieme ai vetri realizzati negli ultimi anni nelle fornaci di Murano fanno rileggere tutta la sua attività come una lunga e inarrestabile ricerca della verità del colore.
Virgilia Baradel ha sottolineato come "La biografia artistica di Franco Beraldo appare, sino ad oggi, come una continua dialettica tra polarità divergenti. Da un lato troviamo la fissità icastica, l'alta definizione di forme e spazi ben poco suscettibili di alterazioni espressive; dall'altro si dipana un corso più libero, più sensibile, che sfocerà, con matura innocenza, nei dipinti e nei vetri dell'ultimo periodo. Dal gioco dei collages, alla meraviglia delle paste vitree va in scena la leggerezza del puro godimento estetico, senza remore". "Rinunciare alla veduta, alle forme, alla pasta cromatica, alle tinte, ai segni - aggiunge Stefano Annibaletto - richiede coraggio. Scarnificare il proprio discorso espone la nudità delle intenzioni più vere. Beraldo crede senza riserve nella pittura".
La mostra padovana, a cura di Stefano Annibaletto e Virginia Baradel, con la collaborazione di Michele Beraldo, è la più ampia antologica sinora realizzata sull'artista veneziano e comprende opere ad affresco, su tela, su carta e in vetro di Murano. Promossa dal Comune di Padova, si avvale di un catalogo di 136 pagine con più di 100 immagini a colori, edito da Allemandi & C. con testi critici di Virginia Baradel e Stefano Annibaletto. Sono inoltre presenti i testi istituzionali del Sindaco Massimo Bitonci, dell'Assessore alla Cultura e Turismo Flavio Rodeghiero e del Caposettore alle Attività culturali del Comune di Padova Mirella Cisotto.
Franco Beraldo è nato nel 1944 a Meolo, un piccolo paese della campagna veneta. Ancora ragazzo si trasferisce con la famiglia a Mestre, dove attualmente vive e lavora. Per la sua formazione artistica è stato importante l'incontro con il pittore Guido Carrer e fondamentali i suoi viaggi nell'Italia del sud e soprattutto i lunghi soggiorni in Sicilia. Ha iniziato l'attività artistica nel 1965, partecipando a concorsi, rassegne, mostre personali e collettive, riscuotendo a tutt'oggi numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Burano per la pittura nel 1981 e il Premio Murano per il vetro nel 2012 e 2014. Tra le più significative esposizioni personali: la mostra all'Istituto italiano di Cultura di Copenaghen (1985), l'antologica alla Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate (1992), la mostra al Museo Nazionale Villa Pisani di Stra (1997), al Museo Canoviano di Possagno (2003), a Palazzo delle Contesse a Mel (Bl) (2007), a Palazzo Valmarana Braga di Vicenza (2010), a Villa Brandolini - Centro Culturale Fabbri di Pieve di Soligo (2011).
Virgilia Baradel ha sottolineato come "La biografia artistica di Franco Beraldo appare, sino ad oggi, come una continua dialettica tra polarità divergenti. Da un lato troviamo la fissità icastica, l'alta definizione di forme e spazi ben poco suscettibili di alterazioni espressive; dall'altro si dipana un corso più libero, più sensibile, che sfocerà, con matura innocenza, nei dipinti e nei vetri dell'ultimo periodo. Dal gioco dei collages, alla meraviglia delle paste vitree va in scena la leggerezza del puro godimento estetico, senza remore". "Rinunciare alla veduta, alle forme, alla pasta cromatica, alle tinte, ai segni - aggiunge Stefano Annibaletto - richiede coraggio. Scarnificare il proprio discorso espone la nudità delle intenzioni più vere. Beraldo crede senza riserve nella pittura".
La mostra padovana, a cura di Stefano Annibaletto e Virginia Baradel, con la collaborazione di Michele Beraldo, è la più ampia antologica sinora realizzata sull'artista veneziano e comprende opere ad affresco, su tela, su carta e in vetro di Murano. Promossa dal Comune di Padova, si avvale di un catalogo di 136 pagine con più di 100 immagini a colori, edito da Allemandi & C. con testi critici di Virginia Baradel e Stefano Annibaletto. Sono inoltre presenti i testi istituzionali del Sindaco Massimo Bitonci, dell'Assessore alla Cultura e Turismo Flavio Rodeghiero e del Caposettore alle Attività culturali del Comune di Padova Mirella Cisotto.
Franco Beraldo è nato nel 1944 a Meolo, un piccolo paese della campagna veneta. Ancora ragazzo si trasferisce con la famiglia a Mestre, dove attualmente vive e lavora. Per la sua formazione artistica è stato importante l'incontro con il pittore Guido Carrer e fondamentali i suoi viaggi nell'Italia del sud e soprattutto i lunghi soggiorni in Sicilia. Ha iniziato l'attività artistica nel 1965, partecipando a concorsi, rassegne, mostre personali e collettive, riscuotendo a tutt'oggi numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Burano per la pittura nel 1981 e il Premio Murano per il vetro nel 2012 e 2014. Tra le più significative esposizioni personali: la mostra all'Istituto italiano di Cultura di Copenaghen (1985), l'antologica alla Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate (1992), la mostra al Museo Nazionale Villa Pisani di Stra (1997), al Museo Canoviano di Possagno (2003), a Palazzo delle Contesse a Mel (Bl) (2007), a Palazzo Valmarana Braga di Vicenza (2010), a Villa Brandolini - Centro Culturale Fabbri di Pieve di Soligo (2011).
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