Genova infinita. Sguardi sulla città tra Noack e Bayter
Dal 12 Marzo 2023 al 21 Maggio 2023
Genova
Luogo: Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce
Indirizzo: Via Jacopo Ruffini 3
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Consolato Generale della Colombia
La mostra Genova infinita. Sguardi sulla città tra Noack e Bayter nasce dalla collaborazione tra il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e il Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’immagine di Genova – DOCSAI, con lo scopo di riflettere sull’idea di città attraverso la sua immagine riprodotta da artisti di estrazioni e ambiti storici diversi: la visione ottocentesca del fotografo Alfred Noack e quella contemporanea dell’artista Federico Romero Bayter.
Partendo da una selezione di foto di Genova firmate da Alfred Noack (Dresda 1833 – Genova 1895), uno dei più famosi fotografi attivi in Italia nella seconda metà dell’800, si è progettato un dialogo con le grandi tele a olio realizzate espressamente per la mostra dall’artista colombiano Federico Romero Bayter (Santa Fè di Bogatà 1981), nominato talento di Genova nel 2019.
«Un nuovo progetto che trae origine dalla sinergia tra il Museo di Villa Croce e il DOCSAI, i quali hanno unito le forze per restituirci un’immagine di città infinita e poliedrica, mutuata dalla vision di due artisti differenti per epoche e forme d’arte – commenta il consigliere delegato del Comune di Genova Barbara Grosso – Una rassegna di grande impatto, che mette in relazione le antiche immagini del grande Noack con l’interpretazione delle stesse da parte di Bayter, geniale artista contemporaneo che quattro anni fa si è guadagnato sul campo il titolo di Talento di Genova. Ringrazio dunque i curatori per aver regalato alla città questa rassegna, che certamente avrà un grande successo tra i genovesi e i visitatori».
«La mostra dedicata a Bayter, che il Comune ha nominato “Talento di Genova” nel 2019 – afferma Anna Orlando, storica dell’arte e membro del tavolo della cultura voluto dal sindaco - si inserisce nella programmazione di questi ultimi quattro anni, intervallata peraltro dal silenzio dei mesi di pandemia, intesa come valorizzazione dei nomi storici dell’arte del secolo scorso, ma anche dei giovani che oggi dimostrano di innovare, testimoniando la forte valenza culturale del nostro territorio. Altro filo conduttore della programmazione del nostro Museo di Arte Contemporanea è la messa in rete e il confronto con opere delle Raccolte Civiche, e in questo caso è esemplare l’originale dialogo tra le grandi tele di Bayter e le magistrali fotografie di Alfredo Noak conservate al DOCSAI curato da Andreana Serra, responsabile di questa importante collezione».
L’allestimento della mostra è molto scenografico: grandi quinte sceniche ampliano le foto fino a renderle quasi spazi reali, dove il visitatore può entrare per ammirare sia gli originali ottocenteschi e le numerose stampe in albumina, sia l’interpretazione personale che arriva da un artista contemporaneo, ispirato dai soggetti urbani proposti.
Nelle sale del piano terra e del primo piano del museo sono esposte una ventina di tele di Bayter, una quarantina di riproduzioni in albumina, una decina di lastre originali e cinque riproduzioni a grande formato di altrettante foto. Per esporre le lastre originali è stato necessario progettare due teche con supporti adatti e con un sistema di retroilluminazione tale da non danneggiare i materiali, così come per l’esposizione delle albumine è stato progettato un supporto che permette la perfetta lettura e conservazione delle foto.
Partendo da una selezione di foto di Genova firmate da Alfred Noack (Dresda 1833 – Genova 1895), uno dei più famosi fotografi attivi in Italia nella seconda metà dell’800, si è progettato un dialogo con le grandi tele a olio realizzate espressamente per la mostra dall’artista colombiano Federico Romero Bayter (Santa Fè di Bogatà 1981), nominato talento di Genova nel 2019.
«Un nuovo progetto che trae origine dalla sinergia tra il Museo di Villa Croce e il DOCSAI, i quali hanno unito le forze per restituirci un’immagine di città infinita e poliedrica, mutuata dalla vision di due artisti differenti per epoche e forme d’arte – commenta il consigliere delegato del Comune di Genova Barbara Grosso – Una rassegna di grande impatto, che mette in relazione le antiche immagini del grande Noack con l’interpretazione delle stesse da parte di Bayter, geniale artista contemporaneo che quattro anni fa si è guadagnato sul campo il titolo di Talento di Genova. Ringrazio dunque i curatori per aver regalato alla città questa rassegna, che certamente avrà un grande successo tra i genovesi e i visitatori».
«La mostra dedicata a Bayter, che il Comune ha nominato “Talento di Genova” nel 2019 – afferma Anna Orlando, storica dell’arte e membro del tavolo della cultura voluto dal sindaco - si inserisce nella programmazione di questi ultimi quattro anni, intervallata peraltro dal silenzio dei mesi di pandemia, intesa come valorizzazione dei nomi storici dell’arte del secolo scorso, ma anche dei giovani che oggi dimostrano di innovare, testimoniando la forte valenza culturale del nostro territorio. Altro filo conduttore della programmazione del nostro Museo di Arte Contemporanea è la messa in rete e il confronto con opere delle Raccolte Civiche, e in questo caso è esemplare l’originale dialogo tra le grandi tele di Bayter e le magistrali fotografie di Alfredo Noak conservate al DOCSAI curato da Andreana Serra, responsabile di questa importante collezione».
L’allestimento della mostra è molto scenografico: grandi quinte sceniche ampliano le foto fino a renderle quasi spazi reali, dove il visitatore può entrare per ammirare sia gli originali ottocenteschi e le numerose stampe in albumina, sia l’interpretazione personale che arriva da un artista contemporaneo, ispirato dai soggetti urbani proposti.
Nelle sale del piano terra e del primo piano del museo sono esposte una ventina di tele di Bayter, una quarantina di riproduzioni in albumina, una decina di lastre originali e cinque riproduzioni a grande formato di altrettante foto. Per esporre le lastre originali è stato necessario progettare due teche con supporti adatti e con un sistema di retroilluminazione tale da non danneggiare i materiali, così come per l’esposizione delle albumine è stato progettato un supporto che permette la perfetta lettura e conservazione delle foto.
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