Vittorio Bellini. Inaspettatamente Pop
![Vittorio Bellini, Senza titolo, 1972 ca., acrilico su tela, cm. 60x80 Vittorio Bellini, Senza titolo, 1972 ca., acrilico su tela, cm. 60x80](http://www.arte.it/foto/600x450/f9/129443-Senza_titolo_1972_ca_acrilico_su_tela_cm_60x80.jpg)
Vittorio Bellini, Senza titolo, 1972 ca., acrilico su tela, cm. 60x80
Dal 20 Maggio 2022 al 02 Luglio 2022
Bergamo
Luogo: Ggalleria Michelangelo
Indirizzo: Via Broseta
Orari: martedì-sabato 9.30-12.30 / 16.00-19.00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 035 221300
Le opere in esposizione presso la Galleria Michelangelo sorprenderanno il visitatore nello scoprire un aspetto inedito dell’artista Vittorio Bellini (Vertova, Bg, 1936 – Bergamo, 2009).
I suoi esordi risalgono al 1960 e fin da subito emerge la sua personalità eclettica; la curiosità e la costante propensione verso il nuovo e l’originale lo inducono a sperimentare e a confrontarsi con varie correnti artistiche. Sono questi gli anni in cui si firma con lo pseudonimo “Bellorio”.
Partendo da una matrice figurativa, verso la fine degli anni ‘60 Bellini si avvicina al movimento della Nuova Figurazione caratterizzato da una pittura ricca di sensibilità e fascino per poi passare repentinamente ad uno stile sorprendentemente Pop che durerà solo un triennio; periodo che, seppur breve, dimostra la sua valenza artistica e la volontà di mettersi in gioco.
E saranno proprio queste le opere che verranno proposte in mostra; un Bellini inedito, carico di esplosiva ironia e divertimento; una pittura dal segno immediato e veloce che trae ispirazione dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop con omaggi a personaggi cari all’artista (Fontana, Filippini, Crippa, Turcato).
Si tratta di composizioni realizzate tra il 1972 e il 1973 dopo aver visto un’esposizione di Valerio Adami e le opere della Pop art americana; tendenzialmente fumettistici e caricaturali, i dipinti proposti in questa mostra colpiscono l’osservatore per gli accostamenti cromatici innovativi ed originali.
Questo ciclo pittorico venne proposto al pubblico una sola volta, nel 1972 in occasione della mostra “Bellorio, Dipinti e poesie” presentata dallo storico dell’arte Davide Cugini negli spazi della Galleria Michelangelo …Il nostro Bellorio, riunendo e armonizzando diversi movimenti, ci presenta, con il suo estro e la sua fantasia, produzione che effondono un loro ineffabile humor e suscitano dell’osservatore un lieto stupore che lascia contenti e soddisfatti …(D. Cugini, 1972, presentazione catalogo della mostra).
A più di quarant’anni da quell’esposizione, siamo lieti di far conoscere alle nuove generazioni queste opere, oggi più che mai attuali.
Contemporaneamente è presente in galleria anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia alla quale l’artista, dotato di grande sensibilità, non resta indifferente: ed ecco comparire sulle tele bianche tanti palloncini che tentano di sollevare Venezia; ancora una volta inaspettatamente Pop!
La ricerca di nuovi linguaggi innovativi inserisce l’artista Bellini nel contesto internazionale che lo condurrà in una serie di contatti nazionali ed internazionali con artisti di grande prestigio.
I suoi esordi risalgono al 1960 e fin da subito emerge la sua personalità eclettica; la curiosità e la costante propensione verso il nuovo e l’originale lo inducono a sperimentare e a confrontarsi con varie correnti artistiche. Sono questi gli anni in cui si firma con lo pseudonimo “Bellorio”.
Partendo da una matrice figurativa, verso la fine degli anni ‘60 Bellini si avvicina al movimento della Nuova Figurazione caratterizzato da una pittura ricca di sensibilità e fascino per poi passare repentinamente ad uno stile sorprendentemente Pop che durerà solo un triennio; periodo che, seppur breve, dimostra la sua valenza artistica e la volontà di mettersi in gioco.
E saranno proprio queste le opere che verranno proposte in mostra; un Bellini inedito, carico di esplosiva ironia e divertimento; una pittura dal segno immediato e veloce che trae ispirazione dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop con omaggi a personaggi cari all’artista (Fontana, Filippini, Crippa, Turcato).
Si tratta di composizioni realizzate tra il 1972 e il 1973 dopo aver visto un’esposizione di Valerio Adami e le opere della Pop art americana; tendenzialmente fumettistici e caricaturali, i dipinti proposti in questa mostra colpiscono l’osservatore per gli accostamenti cromatici innovativi ed originali.
Questo ciclo pittorico venne proposto al pubblico una sola volta, nel 1972 in occasione della mostra “Bellorio, Dipinti e poesie” presentata dallo storico dell’arte Davide Cugini negli spazi della Galleria Michelangelo …Il nostro Bellorio, riunendo e armonizzando diversi movimenti, ci presenta, con il suo estro e la sua fantasia, produzione che effondono un loro ineffabile humor e suscitano dell’osservatore un lieto stupore che lascia contenti e soddisfatti …(D. Cugini, 1972, presentazione catalogo della mostra).
A più di quarant’anni da quell’esposizione, siamo lieti di far conoscere alle nuove generazioni queste opere, oggi più che mai attuali.
Contemporaneamente è presente in galleria anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia alla quale l’artista, dotato di grande sensibilità, non resta indifferente: ed ecco comparire sulle tele bianche tanti palloncini che tentano di sollevare Venezia; ancora una volta inaspettatamente Pop!
La ricerca di nuovi linguaggi innovativi inserisce l’artista Bellini nel contesto internazionale che lo condurrà in una serie di contatti nazionali ed internazionali con artisti di grande prestigio.
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