Appartenuto a un’illustre stirpe di pittori dalla natia Emilia, si trasferisce a Milano (1586) al seguito del conte Pirro Visconti Borromeo, che gli affida l'incarico della decorazione del Ninfeo nella Villa di Lainate. Tra le sue prime opere troviamo l'affrescatura della chiesa di San Prospero a Reggio Emilia (1587), della navata e dell'abside del Duomo di Piacenza (1605-1609) e gli affreschi della volta e del coro della chiesa dei Santi Paolo e Barnaba a Milano (1625). A Milano in Sant'Alessandro in Zebedia lascia una natività dipinta su commissione di Federico Borromeo, una Madonna Assunta e una Crocefissione. A Orta l’artista lavora al Sacro Monte d'Orta a una natività e a un quadro rappresentante San Carlo Borromeo durante la peste. A Pavia esegue numerose tele insieme al fratello Giulio Cesare; a Brescia è conservata una sua pala raffigurante San Carlo Borromeo; nella Chiesa di Santa Croce a Riva San Vitale è autore di affreschi e tele nella Cappella maggiore.
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