Una raccolta d'arte moderna italiana
From 08 Febbraio 2019 to 09 Febbraio 2019
Venice
Place: Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna
Address: Santa Croce 2076
Times: Tue - Sun 10 am - 5 pm | Ticket Office 10 am - 4 pm | Mon closed
Ticket price: Full 10 € | Reduced 7.5 €
E-Mail info: capesaro@fmcvenezia.it http://capesaro.visitmuve.it/it/contattaci/
Official site: http://capesaro.visitmuve.it
Dall'8 febbraio 2019 entra a Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna un eccezionale nucleo di trentadue opere di alcuni tra i più importanti autori italiani del '900: Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Ottone Rosai, Scipione e Mario Sironi. I lavori provengono da note e importanti collezioni di arte italiana, come quelle della scrittrice e mecenate Margherita Sarfatti, dell'editore Pietro Vallecchi, del critico d'arte Raffaele Carrieri, dell'avvocato e presidente dell'Accademia di Brera Rino Valdameri, dell'ingegnere Alberto Della Ragione, dell'avvocato Pietro Feroldi, dell'industriale Carlo Frua De Angeli, dell'editore e critico Giampiero Giani, del commerciante Gianni Mattioli.
Le opere giunte oggi a Ca' Pesaro in comodato a lungo termine da diverse collezioni private annoverano significativi capolavori, in parte presentati nel 1953 a palazzo Strozzi a Firenze in una mostra sulla collezione di Gianni Mattioli a cura di Carlo Ludovico Ragghianti, alla rassegna inaugurale della Galleria d'Arte Moderna di Torino nel 1959 e nel tour internazionale della stessa Collezione Mattioli attraverso Stati Uniti, Europa e Giappone dal 1967 al 1972.
Ad accogliere il visitatore in questo viaggio attraverso l'arte italiana tra le due guerre sono cinque opere di Massimo Campigli, tra cui le celebri tele Le Amazzoni, 1928, La figlia del carceriere (La carceriera), 1929 e Donna ingioiellata, 1942, opera questa realizzata a Venezia, dove il pittore si trasferì allo scoppio della guerra e dove fu esposta, nellautunno 1945, alla personale presso la Galleria del Cavallino.
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Valentina Avon
T +39 041 2405257
M +39 348 2331098
press@fmcvenezia.it
_
La stagione del ritorno allordine italiano si illumina poi di esempi altissimi per qualità e originalità compositiva, condotti nei primi anni venti da Carlo Carrà al fine di rendere sulla tela in misura sempre minore l'istante fugace, il momento e il movimento, che erano stati tanto impressionisti quanto futuristi, o la città che sale, moderna e tecnologica, a favore del recupero di una forma compositiva classica, organizzata secondo un nuovo vocabolario basato su equilibrio, compostezza, misura, ricerca delle forme archetipiche. Già fondatore del Futurismo, poi protagonista del ritorno all'ordine, Carrà entra in Museo con cinque opere, tra cui Mattino sul mare del 1928, che instaurano un dialogo virtuoso con le collezioni permanenti di Ca' Pesaro.
Giungono alla Galleria cinque lavori di un altro maestro italiano, Ottone Rosai, fautore di quella ripresa della sintesi, come amava ripetere Margherita Sarfatti, ed essenzialità compositiva che ebbe larga fortuna nella produzione europea tra le due guerre. Una grande sala è dedicata poi a Mario Sironi, artista fondamentale per le sorti dell'arte nazionale. Il nucleo di otto Sironi che entrano oggi a Ca' Pesaro annovera il capolavoro del 1923-24 Il Bevitore, già appartenuto a Margherita Sarfatti. Sempre agli anni venti risale un secondo capolavoro di Sironi, Pandora (Il mito di Pandora), 1924, che rappresenta un corpo monumentale di donna su un paesaggio roccioso, inabitato, quasi primordiale.
Infine, una sala presenta una voce alternativa a quella del ritorno all'ordine, capace di accese cromie e di audacie prospettiche di tipo espressionista come quella di Gino Bonichi detto Scipione, attivo nell'ambiente romano; è un'arte che si pone in dissenso verso il regime e verso il realismo del gruppo di Novecento Italiano e anticipa il secondo dopoguerra, facendo esplodere il colore e gli equilibri compositivi. Allo stesso modo, anche la pittura geometrica e murale che Sironi sperimenta tra gli anni quaranta e cinquanta conduce nei decenni successivi verso la disgregazione della materia, che sarà patrimonio della Corrente Informale. La straordinaria collezione si chiude con una piccola ma preziosa selezione di sculture e disegni di Giacomo Manzù, tra i massimi interpreti della scultura figurativa del secolo scorso.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
venezia ·
carlo carr ·
arte moderna ·
mario sironi ·
ottone rosai ·
massimo campigli ·
scipione ·
ca pesaro galleria internazionale d arte moderna ·
giacomo manzu ·
una raccolta d arte moderna italiana
COMMENTI
- Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025 Milano | Fondazione Prada
- Dal 31 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025 Arezzo | Galleria d’Arte Contemporanea / Sala Sant’Ignazio
- Dal 31 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 Roma | Scuderie del Quirinale
- Dal 01 novembre 2024 al 15 febbraio 2025 Torino | PAV - Parco Arte Vivente
- Dal 29 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025 Milano | Museo Diocesano Carlo Maria Martini
- Dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025 Venezia | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna