Chuck Freedman Glass
From 07 Giugno 2017 to 10 Settembre 2017
Venice
Place: IKONA VENEZIA
Address: Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909
Times: 11 am - 7 pm | Saturday closed
Responsibles: Živa Kraus, prefazione di Alan Jones
Organizers:
- IKONA VENEZIA
Ticket price: Free entrance
Telefono per informazioni: +39 041 5289387
E-Mail info: ikonavenezia@ikonavenezia.com
Official site: http://www.ikonavenezia.com/
La mostra Chuck Freedman Glass è l’omaggio e la celebrazione dell’opera di Chuck Freedman e della sua fedeltà a se stesso e alla grande lezione di fotografia da Berenice Abbott a Lisette Model, dove la lente dell’apparecchio fotografico e la lente dell’occhio sono tutto.
Fidandosi del suo occhio, Chuck Freedman ha potuto fare un’opera originalissima, intima e universale nello stesso momento. Credendo nel potere della lente, ha creato le opere che sono come cristalli di luce impressi nella carta fotografica. Già Lisette Model dice di Chuck Freedman: “il modo di vedere e di sentire di Chuck Freedman è non convenzionale. La varietà della sua fotografia riflette non il caos, ma un’innocente sensibilità nei confronti di ciascun soggetto.”
Questa ricerca di verità e di bellezza ha legato Chuck Freedman inevitabilmente a Venezia già dal 1980 quando ha avuto la sua prima mostra a Ikona Photo Gallery. La mostra Chuck Freedman Glass presenta per la prima volta le ventidue fotografie del suo ultimo lavoro Glass che è somma e sintesi della sua intima e sentita conoscenza della città. Nella sua fotografia il vetro è la luce nella trasparenza, nel colore, nel continuo movimento e riflesso che diventa il sigillo della città, la voce delle pietre di Venezia.
Mi auguro che queste fotografie, questi cristalli, siano di aiuto per camminare nella linea infinita della luce e per essere in attenzione della città unica che è Venezia. La mostra è accompagnata dal catalogo dove la parola è stata data ad Alan Jones, che ci fa entrare negli invisibili meandri di questa lunga frequentatissima via aller-retour Europa-America, America-Europa. È solo l’inizio di una riscoperta alla quale il suo testo dà la grazia.
Nella sua prefazione Alan Jones scrive:
“L’ottica, con la sua meccanica e le sue regole, è alla base della nostra percezione del mondo. Un cieco amplifica gli altri sensi, sente più intensamente i suoni e gli odori; anziché con la macchina fotografica o il registratore, egli naviga nel mondo con l’aiuto di un bastone bianco o di un cane addestrato. Emerge una certa malinconia dal desiderio del fotografo di afferrare l’imago del mondo, della vita. Specialmente se porta gli occhiali. Živa Kraus mi disse che Chuck Freedman portava gli occhiali, come si può vedere da un suo eccellente autoritratto in cui appare con un solo occhio spalancato mentre punta la sua Nikon verso uno specchio.”
Chuck Freedman nasce nel 1945 a Washington D.C., dove si laurea alla Catholic University of America nel 1967. Nel 1968 si trasferisce a New York City e lavora come fotografo per giornali e riviste fino al 1972. Inizia a studiare fotografia nel 1973, collaborando come assistente di Lisette Model fino alla morte di lei, avvenuta nel 1983. Dal 1977 lavora come fotografo nel cinema a New York. Dal 1979 è anche designer. Specializzato nell’allestimento di spazi di lavoro per artisti, ha tra i suoi committenti il regista Jonathan Demme e il musicista David Byrne dei Talking Heads. Con la sua prima mostra a Ikona Photo Gallery nel 1980, inizia la collaborazione con Živa Kraus. Allestisce diverse mostre per Ikona Gallery tra cui Evsa e Lisette Model (Venezia, 1984), Berenice Abbott (Venezia, 1986), John Batho (Firenze, 1987), Persona (Venezia, 1991), Gabriele Basilico (Venezia, 2000), Helen Levitt e Bruce Davidson (Venezia, 2002), Ida Cadorin Barbarigo (Mantova, 2002).
Ikona Gallery ha presentato varie mostre personali di Chuck Freedman, tra cui nel 1980 e 1983 le mostre a San Moisè a Venezia, nel 1984 a New York, nel 2004 e 2012 ancora a Venezia in Campo del Ghetto Nuovo. Sempre Ikona Gallery ha curato nel 1994 la mostra di Chuck Freedman per Art Tapes a New York e nel 1999 la personale Venezia Icon ai Magazzini del Sale. Nel 2003 Chuck Freedman affianca Živa Kraus come designer nell’apertura di Ikona Venezia International School of Photography in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia. Chuck Freedman si spegne a Savannah nel settembre 2016.
IKONA GALLERY
Con alle spalle oltre trent’anni di attività, Ikona Photo Gallery viene fondata nel 1979 a Venezia, presso il Ponte di San Moisè, dall’artista e gallerista Živa Kraus, che tutt’ora la dirige. Dal 1989 Ikona Venezia è anche Scuola Internazionale di Fotografia. Ha realizzato progetti in diverse altre sedi della città, sempre prestigiose, fino ad arrivare, nel 2003, a quella attuale, nel Campo del Ghetto Nuovo. Nelle sue sale ha visto passare, nel corso del tempo, i più grandi rappresentanti della fotografia mondiale, da Berenice Abbott, a Gabriele Basilico, Antonio e Felice Beato, John Batho, Bruce Davidson, Adolphe de Meyer, Robert Doisneau, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Martine Franck, Chuck Freedman, Gisèle Freund, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Erich Hartmann, William Klein, Helen Levitt, Lisette Model, Paolo Monti, Barbara Morgan, Carlo Naya, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Rosalind Solomon.
IKONA GALLERY
International School of Photography Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909, Venezia
041 5289387
ikonavenezia@ikonavenezia.com
Fidandosi del suo occhio, Chuck Freedman ha potuto fare un’opera originalissima, intima e universale nello stesso momento. Credendo nel potere della lente, ha creato le opere che sono come cristalli di luce impressi nella carta fotografica. Già Lisette Model dice di Chuck Freedman: “il modo di vedere e di sentire di Chuck Freedman è non convenzionale. La varietà della sua fotografia riflette non il caos, ma un’innocente sensibilità nei confronti di ciascun soggetto.”
Questa ricerca di verità e di bellezza ha legato Chuck Freedman inevitabilmente a Venezia già dal 1980 quando ha avuto la sua prima mostra a Ikona Photo Gallery. La mostra Chuck Freedman Glass presenta per la prima volta le ventidue fotografie del suo ultimo lavoro Glass che è somma e sintesi della sua intima e sentita conoscenza della città. Nella sua fotografia il vetro è la luce nella trasparenza, nel colore, nel continuo movimento e riflesso che diventa il sigillo della città, la voce delle pietre di Venezia.
Mi auguro che queste fotografie, questi cristalli, siano di aiuto per camminare nella linea infinita della luce e per essere in attenzione della città unica che è Venezia. La mostra è accompagnata dal catalogo dove la parola è stata data ad Alan Jones, che ci fa entrare negli invisibili meandri di questa lunga frequentatissima via aller-retour Europa-America, America-Europa. È solo l’inizio di una riscoperta alla quale il suo testo dà la grazia.
Nella sua prefazione Alan Jones scrive:
“L’ottica, con la sua meccanica e le sue regole, è alla base della nostra percezione del mondo. Un cieco amplifica gli altri sensi, sente più intensamente i suoni e gli odori; anziché con la macchina fotografica o il registratore, egli naviga nel mondo con l’aiuto di un bastone bianco o di un cane addestrato. Emerge una certa malinconia dal desiderio del fotografo di afferrare l’imago del mondo, della vita. Specialmente se porta gli occhiali. Živa Kraus mi disse che Chuck Freedman portava gli occhiali, come si può vedere da un suo eccellente autoritratto in cui appare con un solo occhio spalancato mentre punta la sua Nikon verso uno specchio.”
Chuck Freedman nasce nel 1945 a Washington D.C., dove si laurea alla Catholic University of America nel 1967. Nel 1968 si trasferisce a New York City e lavora come fotografo per giornali e riviste fino al 1972. Inizia a studiare fotografia nel 1973, collaborando come assistente di Lisette Model fino alla morte di lei, avvenuta nel 1983. Dal 1977 lavora come fotografo nel cinema a New York. Dal 1979 è anche designer. Specializzato nell’allestimento di spazi di lavoro per artisti, ha tra i suoi committenti il regista Jonathan Demme e il musicista David Byrne dei Talking Heads. Con la sua prima mostra a Ikona Photo Gallery nel 1980, inizia la collaborazione con Živa Kraus. Allestisce diverse mostre per Ikona Gallery tra cui Evsa e Lisette Model (Venezia, 1984), Berenice Abbott (Venezia, 1986), John Batho (Firenze, 1987), Persona (Venezia, 1991), Gabriele Basilico (Venezia, 2000), Helen Levitt e Bruce Davidson (Venezia, 2002), Ida Cadorin Barbarigo (Mantova, 2002).
Ikona Gallery ha presentato varie mostre personali di Chuck Freedman, tra cui nel 1980 e 1983 le mostre a San Moisè a Venezia, nel 1984 a New York, nel 2004 e 2012 ancora a Venezia in Campo del Ghetto Nuovo. Sempre Ikona Gallery ha curato nel 1994 la mostra di Chuck Freedman per Art Tapes a New York e nel 1999 la personale Venezia Icon ai Magazzini del Sale. Nel 2003 Chuck Freedman affianca Živa Kraus come designer nell’apertura di Ikona Venezia International School of Photography in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia. Chuck Freedman si spegne a Savannah nel settembre 2016.
IKONA GALLERY
Con alle spalle oltre trent’anni di attività, Ikona Photo Gallery viene fondata nel 1979 a Venezia, presso il Ponte di San Moisè, dall’artista e gallerista Živa Kraus, che tutt’ora la dirige. Dal 1989 Ikona Venezia è anche Scuola Internazionale di Fotografia. Ha realizzato progetti in diverse altre sedi della città, sempre prestigiose, fino ad arrivare, nel 2003, a quella attuale, nel Campo del Ghetto Nuovo. Nelle sue sale ha visto passare, nel corso del tempo, i più grandi rappresentanti della fotografia mondiale, da Berenice Abbott, a Gabriele Basilico, Antonio e Felice Beato, John Batho, Bruce Davidson, Adolphe de Meyer, Robert Doisneau, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Martine Franck, Chuck Freedman, Gisèle Freund, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Erich Hartmann, William Klein, Helen Levitt, Lisette Model, Paolo Monti, Barbara Morgan, Carlo Naya, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Rosalind Solomon.
IKONA GALLERY
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