Over. Traveling with Miners, Fugitives, Pilgrims
From 22 Maggio 2016 to 09 Ottobre 2016
Tolmezzo | Udine
Place: Tolmezzo - Casa delle Esposizioni
Address: Piazza G. B. Piemonte 1
Times: Tuesday to Saturday, 10am-7pm. Sunday 9:30am to 07:30pm. Groups by appointment only Monday. Special opening times: every Monday in August.
Responsibles: Don Alessio Geretti
Organizers:
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo
- Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
- Promoturismo FVG
- Fondazione CRUP
- Comune di Tolmezzo
Ticket price: Full € 10, reduced € 7
Telefono per informazioni: +39 0433 44445
E-Mail info: pieve_tolmezzo@libero.it
Official site: http://www.illegio.it
"Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini" è una delle mostre d’arte più interessanti che il Friuli Venezia Giulia si prepara a scoprire nel corso del 2016. Viaggiare è il simbolo dell’insopprimibile desiderio dell’uomo di trovare il senso, di superare se stesso, di vivere pienamente – fermarsi significa spegnere il cuore –: questo sarà visivamente raccontato nella prossima mostra di Illegio, attraverso un percorso suggestivo e raffinato per la rarità delle iconografie e per la profondità e l’attualità dei temi, presentati in oltre quaranta dipinti su tela e su tavola, suddivisi in cinque sezioni tematiche, provenienti da 30 collezioni pubbliche e private italiane ed europee (Austria, Francia, Svezia, Slovenia, Spagna, UK).
Le opere, scelte in un arco temporale di cinquecento anni (le più antiche, come la tempera su tavola di Mariotto di Nardo, Storie di San Nicola, risalgono al primo ventennio del Quattrocento; la più recente, La Barca di Caronte di Jose Benlliure y Gil, è datata 1919), riconducono a quattro fonti principali – la letteratura mitologica greca e latina, la Sacra Scrittura, la letteratura cristiana medievale, la Divina Commedia – e immergono il visitatore in percorsi, cammini, naufragi tormentati e ricerche avventurose, esodi e fughe.
Il cuore della nuova mostra di Illegio è specialmente in alcuni capolavori, che riflettono le diverse esperienze di mobilità umana. Uno è firmato dal grande fiammingo Jacob Jordaens, nel 1652, La Sacra Famiglia in fuga su una barca – evento eccezionale, la sua presenza in Friuli Venezia Giulia: proviene dall’imponente Castello di Skokloster, sul lago Mälaren, non lontano da Stoccolma –: c’è tutto, in quel quadro, intensità di fede e finezza d’arte, disperati e spensierati, passato e presente. È toccante, in effetti, rivedere in quella scena dipinta dal maestro di Anversa il barcone sul quale Cristo viaggia sulle rotte dei profughi di oggi. E di fuggitivi si ragiona anche davanti all’impressionante tavola del Museo Borgogna di Vercelli, dipinta da Bernardino de’ Donati agli inizi del Cinquecento, che mette in scena Enea alla corte di Didone. Altro momento forte dell’esposizione è la grandiosa Adorazione dei Magi proveniente dagli Uffizi, opera di Sandro Botticelli, del 1500 circa, tra le sue ultime opere, mistica, strana e popolatissima, intrisa degli echi delle profezie del Savonarola. Su quella tavola dipinta si danno convegno i cercatori di Dio del mondo intero. Quanto ai pellegrini, ne vediamo di antichi e di recenti, tra predelle di squisita ricchezza, come quella di Lorenzo Monaco dal Museo di San Marco di Firenze, San Nicola che salva i naviganti, del 1415 circa, e tele che mostrano le vie della preghiera percorse anche valicando i monti, come nell’infiammato dipinto del 1859, a firma di Ferdinand Waldmüller, Il malore del pellegrino, dal Leopold Museum di Vienna.
Visitare la mostra a Illegio significa essere presi per mano ed accompagnati in quello che è a sua volta un autentico viaggio, che si snoda in undici sale attraverso un percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni tematiche: “CHIAMATI. In viaggio per intervento di Dio”; “CAMBIATI. Trasformati lungo il cammino”; “FUGGITIVI. In viaggio tra speranza e disperazione”; “PELLEGRINI. Mendicanti della grazia”; “PIÙ IN LÀ. L’audacia della conoscenza, dell’amore, dell’eternità”.
Il titolo generale della mostra pone dunque l’accento su cosa accade dentro l’uomo in viaggio, perché lì sta la chiave di volta della cultura occidentale antica e cristiana: inquietudine e ardore di conoscenza che spinge a superare i confini;spaesamento e violenza, che travolge e rende nomadi; certezza di una meta, che sta alla base dei cammini religiosi di Israele e dei pellegrinaggi medievali e odierni, metafora stessa della vita e della fede. In questo tempo di grandi migrazioni e di Giubileo straordinario, l’attualità degli spunti che la mostra offre è evidente.
Organizzatore della mostra, curata da don Alessio Geretti, è il Comitato di San Floriano, che dal 2004 al 2015 ha realizzato 11 mostre internazionali a Illegio, oltre a 11 mostre straordinarie in Italia, a Bruxelles e presso la Santa Sede. Così, nel piccolo paese di Illegio, antico borgo incastonato tra i monti della Carnia, di soli 360 abitanti, sono transitati in questi anni oltre 250mila visitatori.
Partner istituzionali che sostengono in molte forme la mostra del Comitato sono: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Promoturismo FVG, la Fondazione CRUP e il Comune di Tolmezzo. E' stato inoltre prezioso il contributo di Terna, Poste Italiane e Ferrovie dello Stato Italiane, e di altri sponsor.
Le opere, scelte in un arco temporale di cinquecento anni (le più antiche, come la tempera su tavola di Mariotto di Nardo, Storie di San Nicola, risalgono al primo ventennio del Quattrocento; la più recente, La Barca di Caronte di Jose Benlliure y Gil, è datata 1919), riconducono a quattro fonti principali – la letteratura mitologica greca e latina, la Sacra Scrittura, la letteratura cristiana medievale, la Divina Commedia – e immergono il visitatore in percorsi, cammini, naufragi tormentati e ricerche avventurose, esodi e fughe.
Il cuore della nuova mostra di Illegio è specialmente in alcuni capolavori, che riflettono le diverse esperienze di mobilità umana. Uno è firmato dal grande fiammingo Jacob Jordaens, nel 1652, La Sacra Famiglia in fuga su una barca – evento eccezionale, la sua presenza in Friuli Venezia Giulia: proviene dall’imponente Castello di Skokloster, sul lago Mälaren, non lontano da Stoccolma –: c’è tutto, in quel quadro, intensità di fede e finezza d’arte, disperati e spensierati, passato e presente. È toccante, in effetti, rivedere in quella scena dipinta dal maestro di Anversa il barcone sul quale Cristo viaggia sulle rotte dei profughi di oggi. E di fuggitivi si ragiona anche davanti all’impressionante tavola del Museo Borgogna di Vercelli, dipinta da Bernardino de’ Donati agli inizi del Cinquecento, che mette in scena Enea alla corte di Didone. Altro momento forte dell’esposizione è la grandiosa Adorazione dei Magi proveniente dagli Uffizi, opera di Sandro Botticelli, del 1500 circa, tra le sue ultime opere, mistica, strana e popolatissima, intrisa degli echi delle profezie del Savonarola. Su quella tavola dipinta si danno convegno i cercatori di Dio del mondo intero. Quanto ai pellegrini, ne vediamo di antichi e di recenti, tra predelle di squisita ricchezza, come quella di Lorenzo Monaco dal Museo di San Marco di Firenze, San Nicola che salva i naviganti, del 1415 circa, e tele che mostrano le vie della preghiera percorse anche valicando i monti, come nell’infiammato dipinto del 1859, a firma di Ferdinand Waldmüller, Il malore del pellegrino, dal Leopold Museum di Vienna.
Visitare la mostra a Illegio significa essere presi per mano ed accompagnati in quello che è a sua volta un autentico viaggio, che si snoda in undici sale attraverso un percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni tematiche: “CHIAMATI. In viaggio per intervento di Dio”; “CAMBIATI. Trasformati lungo il cammino”; “FUGGITIVI. In viaggio tra speranza e disperazione”; “PELLEGRINI. Mendicanti della grazia”; “PIÙ IN LÀ. L’audacia della conoscenza, dell’amore, dell’eternità”.
Il titolo generale della mostra pone dunque l’accento su cosa accade dentro l’uomo in viaggio, perché lì sta la chiave di volta della cultura occidentale antica e cristiana: inquietudine e ardore di conoscenza che spinge a superare i confini;spaesamento e violenza, che travolge e rende nomadi; certezza di una meta, che sta alla base dei cammini religiosi di Israele e dei pellegrinaggi medievali e odierni, metafora stessa della vita e della fede. In questo tempo di grandi migrazioni e di Giubileo straordinario, l’attualità degli spunti che la mostra offre è evidente.
Organizzatore della mostra, curata da don Alessio Geretti, è il Comitato di San Floriano, che dal 2004 al 2015 ha realizzato 11 mostre internazionali a Illegio, oltre a 11 mostre straordinarie in Italia, a Bruxelles e presso la Santa Sede. Così, nel piccolo paese di Illegio, antico borgo incastonato tra i monti della Carnia, di soli 360 abitanti, sono transitati in questi anni oltre 250mila visitatori.
Partner istituzionali che sostengono in molte forme la mostra del Comitato sono: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Promoturismo FVG, la Fondazione CRUP e il Comune di Tolmezzo. E' stato inoltre prezioso il contributo di Terna, Poste Italiane e Ferrovie dello Stato Italiane, e di altri sponsor.
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